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Manca meno di una settimana alla mia partenza, e sono agitata. Sono a passeggio con Macchia, è una bellissima giornata. Ho deciso di portarlo al parco per farlo divertire.
<< Si, Macchia. Ho portato la tua pallina preferita, dopo giochiamo, adesso voglio rilassarmi un po'. >> Gli parlo. Anche se non è in grado di capirmi, a volte sembra che mi capisca meglio di chiunque altro.
Mi siedo su una panchina, poggio la schiena sullo schienale di quest'ultima e reclino leggermente la testa indietro. Il sole mi scalda il viso, è una sensazione bellissima.
Dieci minuti dopo, Macchia si è già annoiato di non fare niente. Mi salta sulle gambe, costringendomi a dargli attenzioni.
<< Va bene, ho capito. Adesso andiamo a giocare. >> Mi alzo e dalla mia borsa prendo la sua pallina preferita; appena la vede comincia ad abbaiare e a scodinzolare.
Gliela lancio e subito corre a prenderla. Vederlo correre felice con la sua pallina mi fa sorridere. La prende in bocca e viene da me per di portarmela.
<< Grazie piccolo mio. >> Gliela rilancio, e di nuovo corre a prenderla per riportarmela. Agli animali basta poco per essere felici. Si accontentano di poco e non ti chiedono mai nulla in cambio.
Un'ora al parco a giocare con Macchia mi ha sfinita, ma lui è ancora pieno di energie.
<< Lo so cucciolo, ma devi capire che io sono vecchia... >> Dico e gli sorrido, mi guarda cercando di capire cosa gli sto dicendo.
<< Coraggio. Torniamo a casa, la mamma ci aspetta. >> Gli metto il guinzaglio e ci incamminiamo verso casa. Per strada, le persone, soprattutto i bambini si fermano per accarezzarlo; lui ama le coccole, quindi non potrebbe desiderare di meglio.
<< Mamma siamo tornati. >> Alzo la voce per farmi sentire, tolgo il guinzaglio a Macchia, che subito corre a prendere i giocattoli. Mi porta ai piedi un osso di gomma.
Ridacchio, perché mi guarda con i suoi occhioni da cucciolo. È troppo tenero!
<< Vuoi giocare ancora? Ma non ti stanchi mai! >>
<< Tesoro il pranzo è pronto. Vieni a tavola. >> Mia madre si affaccia dalla cucina e la raggiungo.
<< Cos'hai preparato? >> Le domando mettendomi a sedere a tavola.
<< Niente di complicato: la pasta al formaggio. Oggi non avevo voglia di cucinare. >> Dice con un'espressione annoiata e triste. Non le do nessuna colpa. Dopo quello che le è capitato, è comprensibile che non abbia voglia di fare niente...
Scuoto la testa e poggio una mano sulla sua, << Non fa niente mamma. La pasta al formaggio andrà benissimo. >> La rassicuro.
Stiamo mangiando, quando mi domanda: << Oggi vedrai i ragazzi? >>
Mando giù il boccone, e dico: << Non lo so, credo di si. Perché? >>
Beve un po' d'acqua. << Vedrai anche quel ragazzo? >>
<< Chi mamma? >>
<< L'amico di Bob. Come si chiama? >>
Prendo aria, e la ricaccio fuori, << Drake. Si chiama Drake... Non lo so. >> Perché mi fa queste domande?
Mi guarda sospettosa, << Che c'è?! >> Sbotto.
<< Niente. >>
<< ... Okay... >> Non la smette di guardarmi. È come se cercasse di capire qualcosa. Qualcosa che le nascondo.

<< Forza Emily, vai a prepararti, sono venuta a prenderti per portarti in un bel posto. >>
Carmen è davanti alla porta della mia camera, mentre cerca di convincermi a uscire con lei. Dice che vuole portarmi in un posto speciale, ma non ho molta voglia di uscire.
<< Dài! Ti prego... >> Unisce le mani davanti al suo viso e mi supplica.
Sbuffo. << Eh va bene. Dammi cinque minuti. >>
Saltella e batte le mani come una bambina. A volte mi chiedo se li ha davvero diciannove anni.
<< Ti aspetto giù. >> E la vedo scendere le scale di corsa.
Sto scendendo le scale, quando sento Carmen parlare con qualcuno al cellulare, << Ti ho detto che sono riuscita a convincerla. Tra poco saremo lì... >> Appena mi vede arrivare sussulta, si ammutolisce e riattacca.
Mi sorride nervosa.
<< Allora sei pronta? Andiamo. >>
<< Chi era al cellulare Carmen? Con chi parlavi? >> Dico tutto d'un fiato e sento la rabbia salire sempre di più. Non mi piace quando mi tiene le cose nascoste. Io le ho sempre detto tutto.
<< Nessuno. Andiamo. >> Fa per prendermi a braccetto, ma mi tiro indietro.
<< Non mi muovo di qui se non mi dici tutto quello che hai da dirmi. >> Incrocio le braccia al petto e la guardo seria inarcando un sopracciglio.
Sbuffa e sospira sconfitta. Sa benissimo che dico sul serio, quindi non ha altra scelta.
<< Brandon voleva farti una sorpresa e chiederti scusa. >>
Rimango a bocca aperta. Ho rovinato tutto. Brandon voleva farmi una sorpresa, ma ho rovinato tutto.
<< Ho... Ho rovinato tutto. >> Ripeto questa volta ad alta voce.
Scuote la testa e mi prende le mani tra le sue, << No. Non è tutto rovinato. >> Mi sorride dolcemente, << Sai di ricevere una sorpresa, ma non sai di cosa si tratta, quindi è ancora una sorpresa... >> Mi fa l'occhiolino e scoppio a ridere. Ha ragione non so quale sorpresa voglia farmi Brandon; quindi non tutto è perduto.
Mi raddrizzo, tiro indietro le spalle e dico, << Vado bene così? >> Chiedo un suo parere sul mio abbigliamento. Indosso un pantaloncino di cotone blu elettrico e un top bianco di pizzo e un paio di stivaletti estivi color beige.
<< Sei perfetta. Solo... Un po' di trucco in più ti ci vuole. Per il resto è tutto okay. >>
Insieme saliamo al piano di sopra dirette in bagno. Prendo il beauty-case e glielo porgo.
<< Pensaci tu. >> Dico sedendomi  sullo sgabello accanto al lavandino. Mi fido di lei. Nessuno sa truccare meglio della mia migliore amica.
Siamo pronte per uscire, Carmen aveva organizzato tutto, sapeva benissimo che sarebbe riuscita a convincermi a uscire con lei, per questo è venuta con la sua macchina.
<< Allora dove mi stai portando? >>
Inserisce la marcia, poi dalla strada sposta lo sguardo su di me per pochi secondi, per poi tornare a guardare la strada.
<< No mia cara, mi hai già costretta a rivelarti della sorpresa, non ti dirò nient'altro. >> Sbuffo fingendo di essere irritata, ma poi mi scappa una risata.
<< Farò finta di non sapere niente. Ti prego dimmi dove stiamo andando... >> La sto praticamente supplicando. Gode a tenermi sulle spine, e io non ne posso più di tutto questo mistero.
Scuote la testa e sorride soddisfatta per la sua determinazione nel non dirmi niente.
<< Sei una stronza. >>
<< Ti ringrazio. >> Si volta a guardarmi sorridendomi.
<< Prego. >> Mi fa la linguaccia e io faccio la stessa cosa, poi scoppiamo a ridere.
Siamo davanti a un palazzo a tre piani, rimango a bocca aperta a quella vista. È un ristorante.
<< Bello vero? >> Mi chiede venendo verso di me, e chiudo la portiera.
Annuisco incapace di parlare.
È un palazzo fatto in mattoni rossi, c'è una grande terrazza al primo piano, vedo dei chioschi con dei tavoli, su ogni tavolo ci sono le candele, e solo quando entro dentro, mi accorgo che tutto il terrazzo è illuminato solo dalle candele. Faccio per andare fuori, ma Carmen mi tira per un braccio e mi indica le scale.
<< Dobbiamo salire? >> Chiedo ancora scioccata per quello che vedo. Non ho mai visto niente di così bello.
Annuisce e saliamo. Arriviamo all'ultimo piano. C'è un altro terrazzo, ancora più grande di quello che ho visto al piano di sotto. Appena esco, sento una musica sottofondo. Mi volto e Carmen è sparita.
Mi sistemo i capelli, inspiro ed espiro.
Esco, e mtrovo Brandon con una rosa rossa tra le mani, è in piedi accanto a un tavolo, credo sia il nostro. Ci sono due candele, ed è predisposto per due persone. Corro da lui e mi butto fra le sue braccia.
<< Scusami amore mio. Sono un idiota.
Ho fatto tutto questo per te. Io ti amo; se puoi perdonami. >> Mi prende tra le sue braccia e io glielo lascio fare.
<< Sono stata io la stupida. Tu cercavi solo di capire cosa mi stesse succedendo e invece ti ho trattato male. Non ho niente da perdonarti. >> Lo bacio sulle labbra.

Sono appena tornata a casa, Brandon mi ha accompagnata con la sua macchina. Abbiamo passato una serata bellissima. Non mi sono sentita così bene con lui da fin troppo tempo, eppure devo ammettere che a volte Drake occupava la mia mente.
A un certo punto mi sono completamente assentata. Tutto ciò che mi circondava, persino la voce di Brandon, sembrava non esistere più. C'era solo Drake. Pensavo solo a lui in quel momento.
Sono distesa nel mio letto. È da più di mezz'ora che mi giro e mi rigiro nel letto. Non riesco a prendere sonno; è sempre lui, quel pensiero fisso.
E lo odio per questo, perché mi sta rendendo la vita un'inferno. Prima che arrivasse lui la mia vita era perfetta...
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Cosa ne pensate?
Emily ha fatto la sua scelta.
Ma nonostante tutto, continua a pensare a quel ragazzo arrogante, presuntuoso e strafottente.
Avrà fatto la scelta giusta? Secondo voi? Scrivete nei commenti cosa ne pensate.
PERSONALMENTE CREDO CHE NON SIA LA SUA SCELTA DEFINITIVA... Hahahaha
Allora vi è piaciuto questo capitolo? Spero tanto di sì. Se vi è piaciuto non dimenticatevi di votare... E votate votate votate. Un Bacione a tutti!

Amore Che Tende A Infinito{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora