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Questa notte è stato... Fantastico. Drake è stato molto dolce.
Mi giro sul letto, lo cerco accanto a me con la mano, ma apro gli occhi e mi accorgo che non c'è... È andato via.
Pensavo che dopo questa notte fosse tutto diverso. Mi sbagliavo. Si è solo approfittato di me in un momento in cui ero vulnerabile. Lo odio per questo, ma non posso negare che fino a qualche minuto fa speravo che tra noi potesse iniziare qualcosa.
Mi metto a sedere al centro del letto, e con le lenzuola attorno al mio corpo, mi alzo lentamente. Sono completamente nuda, e ho bisogno di fare una doccia: sarà una giornata pesante. Tra due ore partirò, e non so se riuscirò a salutare mia madre. Decido di mandarle un messaggio: "Ciao mamma, sono sveglia. Se non riesci a venire prima che io parta, non preoccuparti. Ci sentiremo." Non voglio che faccia tutto di fretta per venire a salutarmi.
"Due minuti e sono da te" Mia madre risponde al mio messaggio. Non nego che sono contenta che riesca a venire...
Mi dirigo in bagno con ancora le lenzuola avvolte al mio corpo; una volta in bagno, le lascio scivolare a terra, e mi butto sotto la doccia.
Il getto d'acqua è forte, rimango sotto per più di mezz'ora... Devo togliermi di dosso l'odore di Drake. Solo che ci penso mi vengono i brividi. Come ha potuto farmi una cosa del genere?
Ma di che mi stupisco? Ieri me lo ha detto chiaro e tondo che mi odia - be' in realtà gliel'ho detto prima io - ma fa' lo stesso; mi ha detto che mi odia, quindi stanotte per lui è stata solo un'avventura. Invece per me no... Per me è stata la notte più bella della mia vita. Adesso sono una donna... In tutti i sensi.
Sento il mio cellulare squillare.
È ora che esca da qui, e mi inizi a preparare...
Dopo che mi sono vestita e messa un po' di trucco, prendo il cellulare e vedo chi è che prima mi ha cercata. È un messaggio di Carmen!
La mia amica! Quanto mi manca! Quanto vorrei che adesso fosse qui con me, vorrei raccontarle tutto, ma non credo sia il caso per messaggio. Le racconterò tutto quanto tornerò in città.
Apro il messaggio e lo leggo: "Buon viaggio amica mia, e buona fortuna!"
Le invio un messaggio per ringraziarla, e le domando come sta andando il suo viaggio. Risponde che non potrebbe andare meglio di così; meno male! Almeno una di noi si diverte.

Sono in aeroporto, e sto aspettando di imbarcarmi, mia madre è seduta accanto a me e mi tiene stretta tra le sue braccia da quando è arrivata.
Una voce metallica ci avverte che i passeggeri per il volo di Cambridge devono imbarcarsi. Mi alzo e mia madre con me, ha gli occhi lucidi, mi abbraccia e scoppia a piangere.
Le accarezzo la schiena per consolarla,
<< Mamma non piangere. Torno presto. Tornerò tra un paio di settimane, voglio prima ambientarmi un po'. >> Mi tira indietro per le spalle e mi guarda negli occhi, si asciuga le lacrime e mi bacia sulla fronte.
Annuisce, poi mi lascia andare.
<< Ciao mamma, stammi bene. Ti voglio bene... >> La saluto con un cenno della mano, prendo la mia valigia a mano e mi allontano.
Una volta in aereo, cerco il mio posto a sedere. Lo trovo subito, sistemo il mio bagaglio e mi siedo. Questa è la prima volta che prendo l'aereo, sono un po' agitata; e in più sono anche sola...
Il posto che mi è stato assegnato è quello vicino l'oblò; ma dato che accanto a me non c'è nessuno mi siedo accan...
Come non detto. << Questo è il posto numeri 34-35? >>
Annuisco e sorrido all'estraneo che si siederà accanto a me...
Guardo fuori, e vedo la gente che si affretta a salire a bordo. Mi viene da ridere: c'è un'intera famiglia, che sembra che vola per come corrono veloce. La madre ha almeno due borse a mano con se', il figlio in braccio, e il seno è talmente grosso che quasi gli batte sotto il mento.
Okay... Adesso basta. Non è bello divertirsi in questo modo. Mi metto dritta e guardo avanti a me, vedo l'aereo riempirsi sempre di più.
Una hostess si avvicina a ogni fila,
<< Signori, tra cinque minuti l'aereo decollerà. >> Ci avvisa, sorride e prosegue.
I motori partono; tra poco si alzerà, e comincerò a pregare che atterri a destinazione. Qualche minuto prima, le hostess ci mostrano le attrezzature da utilizzare in caso di emergenza.
L'aereo decolla e io trattengo il respiro.
<< Respira carina, o morirai... >>Dice il ragazzo seduto accanto a me, mi volto a guardarlo e sorridendogli caccio fuori l'aria.
<< Piacere sono Mark. >> Mi porge la mano, gliela stringo, << Emily >> Dico timida.
Decido di farmi coraggio e guardo fuori l'oblò quando ormai l'aereo vola alto.
È uno spettacolo, sembra tutto più piccolo visto dall'alto.
Improvvisamente mi torna in mente Drake e della notte che abbiamo passato insieme. Mi chiedo dove sarà adesso. Mi aveva detto che sarebbe partito qualche giorno dopo di me.
Scuoto la testa; pensare a lui mi fa solo male... Mi rabbuio, << Va tutto bene? >> il ragazzo accanto a me poggia una mano sulla mia spalla, alzo gli occhi su di lui; è molto carino, non lo avevo notato prima: ha due occhi grandi, azzurri, molto dolci.
Annuisco e sorrido. È il sorriso più finto che abbia mai fatto.
<< Metti queste, ti aiuterà. Con me ha funzionato... >> Mi porge le cuffiette del cellulare, << No grazie. Ho le mie. >>
Se le rimette in tasca.
<< Hai già viaggiato in aereo? >> chiedo.
<< Si. La prima volta è stato quando avevo quindici anni. Stavo morendo di paura, così ho preso le cuffiette, un po' di musica... E sono riuscito a rilassarmi. Dovresti provare sai? >> Ammicca.
<< Si, certo. Grazie... Ehm... >> Non ricordo mai il nome quando mi viene detto la prima volta.
<< Mark... >>
<< Giusto. Scusa ma... >>
Scuote la testa e mi dice: << Non fa niente. Capita anche a me di non ricordare il nome Emily... >> Dice il mio nome con enfasi. Mi sta prendendo in giro, o vuole dirmi "Non ricordi il mio nome perché non mi hai prestato attenzione..."
<< ... Il tuo però lo ricordo. Come puoi dimenticare il nome di una ragazza bella come te? >> Mi fa l'occhiolino.
Arrossisco, mi porto le mani alle guance. Questo ragazzo mi ha appena fatto un complimento...
Le hostess ci avvisano che l'aereo sta per atterrare e ci invitano ad allacciare le cinture di sicurezza e di rimanere seduti.
Per quasi tutto il viaggio sono stata con le cuffiette nelle orecchie ascoltando la musica. Aveva ragione Mark: la musica aiuta a rilassarti.
Ho anche chiacchierato con lui. Per un po'; sembra un bravo ragazzo, ha detto che è in visita dalla nonna. Rimarrà per un paio di settimane e poi andrà via.
Una volta scesi dall'aereo, ci salutiamo entrambi con un segno della mano, << Ciao Mark, passa delle buone
vacanze. >>
<< Ciao bellissima... >> Arrossisco, per fortuna non può notarlo, perché siamo già abbastanza distanti.
Mi piace quando mi fanno i complimenti; ma mi fanno sentire anche piuttosto in imbarazzo.
Cerco i miei bagagli, c'è molta gente, e devo farmi spazio per passare. Ho capito che volete prendere i vostri bagagli, ma così ammazzate le altre persone!
Appena riesco a recuperare i miei bagagli, mi metto subito alla ricerca di un taxi che mi porti all'università.
Da lontano ne vedo arrivare due, alzo la mano aspettando che qualcuno si fermi, ma tutti e due vengono subito occupati.
<< Uffa! Adesso chissà quanto dovrò aspettare perché ne passi un altro! >> Dico con tono sempre più alto.
Dopo tre quarti d'ora riesco a prendere finalmente un taxi.
<< Dove la porto signorina? >> L'autista mi guarda dallo specchietto retrovisore, << Università di Cambridge, grazie. >> Annuisce e io gli sorrido.
Finalmente arrivo, è il cuore ha cominciato a battermi forte non appena ho messo piede qui dentro. È enorme, potrei girare tutto il giorno per visitarla, ma sono stanca morta e l'unica cosa che voglio, è trovare la mia camera del dormitorio, e buttarmi sul letto per riposarmi un po'.
Passano un paio di ragazze proprio davanti a me, << Scusate, cerco la camera 308. Sapete dirmi dov'è? >> Chiedo.
<< Hai detto 308? >> Mi domanda una delle ragazze. Annuisco.
<< Catherine! È arrivata la tua compagna di stanza! >> Strilla voltandosi indietro.
Di corsa arriva una ragazza: occhi castani, capelli castani, e un sorriso molto dolce. << Piacere sono Catherine, la tua compagna di stanza. >> Mi porge la mano, e io gliela stringo.
<< Piacere, io sono Emily. >>
<< Vieni con me. >> La seguo.
Arriviamo davanti la porta della nostra camera. Entriamo, e devo dire che è molto spaziosa: due letti posti agli angoli della camera, a fianco i comodini, e un comò ciascuno dove sistemare i nostri vestiti. Ah! Dimenticavo: due scrivanie.
<< Il bagno non è in camera. >> Mi fa notare.
A questo non avevo pensato. Credevo fosse in camera...
<< Allora Emily, da dove vieni? >> Mi domanda mettendosi a sedere sul suo letto.
<< Orlando, Florida. Tu invece? >>
<< New York. >>
<< Che bella la Florida. Ci sono stata per le vacanze con la mia famiglia quando ero piccola, ed è bellissima! >>
Grida entusiasta.
<< Si... >> Mi rabbuio. Mi ritornano in mente gli ultimi tre mesi passati nella mia bella città. Dovevano essere tre mesi di paradiso, e invece sono stati tre mesi d'inferno.
<< Questa sera c'è una festa. Devi assolutamente venire, ti presento i miei amici. >>
Annuisco e lei mi sorride.

<< Emily sei pronta? >> Sono in bagno, e Catherine mi ha già chiesto tre volte se sono pronta. Ancora non mi conosce, ma io quando devo uscire non riesco a decidermi. Ci ho messo più di mezz'ora a scegliere cosa mettere, e ora sono in bagno da venti minuti. Sto mettendo l'eyeliner, e sto cercando di fare la linea dritta. Almeno ci provo.
<< Arrivo subito! >>
Non si può dire che sia perfetta, ma non mi posso lamentare. Non sono mai stata brava a mettere l'eyeliner, ci ha sempre pensato Carmen...
Pensare alla mia migliore amica lontana chilometri da me, mi fa rattristare.
Esco dal bagno, << Ho preso la tua borsa, così non devi rientrare in camera... >> Me la porge, e la ringrazio.
Quando scendiamo al piano di sotto, Catherine mi prende per mano e mi trascina con se'.
<< Voglio presentarti i miei amici. Vieni... >>
Raggiungiamo un gruppo di ragazzi,
<< Colin, Maggie, Ash, Caleb e Joe. Lei è Emily, la mia compagna di stanza. >> Mi presenta ai suoi amici, che mi sorridono. Mi abbracciano, come se ci conoscessimo da una vita, e questo mi spiazza.
Si, da noi siamo amichevoli, però loro sono il massimo, e questa cosa me li fa piacere subito. Credo che qui mi troverò benissimo. Sarò finalmente felice...
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Amore Che Tende A Infinito{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora