Sono a casa di Brandon, e sto aspettando che torni. Sua madre mi ha fatto entrare dicendomi che avrei potuto aspettare che rientrasse.
<< Emily, cara, vuoi bere qualcosa? >>
<< Ehm... Si, grazie. Un po' d'acqua per favore... >> Annuisce e sparisce, poi ritorna dopo poco con il bicchiere d'acqua che le avevo chiesto.
Me lo porge e mi sorride, e io ricambio il sorriso.
La madre di Brandon è sempre stata molto amorevole con me: mi ha sempre trattata come una figlia; sarà perché ne ha sempre desiderata una, e invece, ha avuto un unico figlio maschio.
Sono le 11:30, e ancora non è rientrato. Mi chiedo dove sia...
Dieci minuti dopo, la porta si apre, e compare Brandon. Alla mia vista rimane sorpreso, e impallidisce; guarda sua madre e poi me.
<< Mamma non pensavo fossi a casa. Non dovevi andare a pranzo fuori con le tue amiche? >> Si rivolge alla madre ignorandomi del tutto. Mi alzo e mi avvicino.
<< Si ma è stato rimandato alla settimana prossima. Non sei contento? Almeno così non dovrai mangiare gli avanzi di ieri sera. >> Lei sorride al figlio, mentre lui continua ad ignorarmi nonostante mi sia avvicinata. Finalmente si volta a guardarmi, << Ciao... >> Gli sorrido imbarazzata.
<< Possiamo parlare? >> Gli sussurro all'orecchio. Lui annuisce, ma poi mi dice di aspettare due minuti, ed esce.
Aspetterei anche tutta la giornata se significasse tornare con lui. Lo amo, e sono felice quando sono con lui, ma devo ammettere che ultimamente lo trovo cambiato.
Torna da me con un'espressione accigliata, avanzo lentamente nella sua direzione, poggio una mano sulla sua spalla << Va tutto bene? Ti vedo... >>
Annuisce, ma si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non va.
Decido di non insistere, finirei solo col farlo innervosire ancora di più.
Intreccio la mia mano alla sua e lui la ritrae. Rimango sbigottita.
E anche lui.
<< Emily. Che fai? >> Dice guardandomi dritto negli occhi.
Abbasso lo sguardo intimidita,
<< Brandon. Se sono qui, è per parlare... Di noi due. Voglio che ritorniamo ad essere quelli di una volta. Non voglio più litigare con te. Mi manchi. Ti prego... Mi manca ridere e scherzare insieme. Mi manca la tua risata. Mi manchi tu. >> Ho le lacrime agli occhi.
Prende la mia mano e mi porta in camera sua.
Appena chiude la porta mi addossa alla parete e mi bacia. Porto le braccia dietro le sue spalle, e gli accarezzo delicatamente i capelli. Mi piace accarezzarglieli: sono così morbidi.
Mi guarda con i suoi occhi azzurri, pieni di desiderio; e in questo preciso istante capisco che non vuole più aspettare... Ma non so se sono pronta a farlo...
Mentre mi bacia sul collo, le sue mani mi toccano avide ovunque.
<< Mmmh... >> Riesco a dire. Chiudo gli occhi. Li apro di scatto quando Brandon cerca di alzarmi il vestito per sfilarmelo. Lo spingo indietro per allontanarlo. Mi guarda con occhi penetranti. Distolgo lo sguardo e lo supero.
Rimane di spalle, fissa la parete dove ero fino a poco fa. Non si volta.
Batte un pugno sul muro, e sussulto per lo spavento.
<< Mi dispiace... >> Lo guardo, ma mi volta ancora le spalle, non si è ancora girato a guardarmi. Riesco a sentire la sua rabbia che cresce sempre di più.
<< Ti prego, guardami. >> Si volta, e come avevo previsto, è arrabbiato, e i suoi occhi mi guardano con freddezza e rabbia.
<< Bran... >> Faccio per avvicinarmi, ma fa un passo verso di me e mi urla contro. << Che cazzo vuoi!? Dimmelo. Vuoi stare con me o no! >>
Spalanco gli occhi sorpresa per quella sua strana reazione.
Scoppio in lacrime e mi copro il viso con le mani.
Tiro su con il naso e lo guardo negli occhi, e dico sincera: << Io ti amo. E voglio stare con te... >> Le lacrime continuano a scendere. Ancora furioso mi prende i polsi e li stringe forte, mi strattona attirandomi a sé.
Si sporge per baciarmi, ma giro la testa; allora mi tira ancora più vicina e mi addossa di nuovo alla parete. E' a un millimetro dal mio volto. Sento la puzza di alcol. Com'è possibile che abbia bevuto? A quest'ora poi...
Oh, no! Sta accadendo la stessa cosa che mi è capitata ieri sera, ma questa volta non sono un gruppo di estranei, questa volta è il mio Brandon...
Sono terrorizzata: in questo momento vorrei che Drake, proprio come ieri sbuchi dal nulla e mi salvi.
<< Se davvero mi ami, allora significa che sei disposta a venire a letto con me... >> Spalanco gli occhi. Non credo alle mie orecchie. Non riesco ancora a credere che mi parli in questo modo. Dopo tutto quello che ci siamo detti... Lui era disposto ad aspettarmi. Cos'è cambiato adesso?
Mi tiene ancora i polsi stretti, e mi fa alzare le braccia sopra la testa, bloccandomi. Si avventa su di me, mi bacia e mi si struscia contro. Cerco di respingerlo, ma non ci riesco, è troppo forte.
Gli do una ginocchiata proprio nel punto più sensibile, e appena lo colpisco, indietreggia contorcendosi dal dolore, si riprende rapidamente e alza una mano per colpirmi, chiudo gli occhi. Ho paura.
Ma si trattiene. Chiude la mano a pugno e colpisce ancora una volta il muro.
Mi scruta torvo. Ha il respiro affannato, mentre io ho smesso del tutto di respirare.
Inizio a sentirmi male, ho un nodo in gola, e le lacrime mi salgono agli occhi.
Mi punta un dito contro, << Dillo a qualcuno o... >> mi acciglio, stringo i pugni lungo i fianchi e prendo coraggio, << Cosa Brandon... Cosa mi
fai? >>
Non lo direi comunque a nessuno, ma voglio mettergli paura facendogli credere che racconterò quello che stava per fare. Deve capire che non può trattarmi in questo modo.
Scuote la testa e strizza gli occhi, si porta le mani alla testa e si strattona
i capelli. I suoi occhi si addolciscono, poi diventano tristi, e li vedo riempirsi di lacrime.
<< Cazzo, Emily. Perdonami. Non so cosa mi sia preso. Perdonami piccola, ti prego. >> Mi tende una mano, ma mi ritraggo, scuoto la testa e lo guardo con disprezzo. No, non posso perdonarlo così su due piedi. Nonostante lo ami, non posso. Ho bisogno di riflettere, di starmene sola.
<< Brandon... Io... Io ti amo, ma così non va bene. Sei cambiato. E hai bevuto, sei ubriaco. Non posso perdonarti. >>
Scuote la testa. Si inginocchia davanti a me e mi prega, << Va bene. Ma ti prego, pensaci. Prova a perdonarmi. Ti prometto che non accadrà più. Ti amo piccola... >> I miei occhi esprimono astio. Sospiro, chiudo gli occhi e annuisco. Esco dalla camera con le lacrime agli occhi, ma prima di scendere le scale, me le asciugo con il palmo della mano.
La madre di Brandon mi vede e mi chiede: << Tesoro, vai già via? Ti va di restare a cenare con noi? >>
Senza guardarla negli occhi, cammino a passo svelto, vado alla porta e dico:
<< No, grazie. Non posso, sarà per un'altra volta. Buonasera. >>
Per fortuna sulla strada di ritorno non ho incontrato nessuno dei miei amici, e né Drake.
E' arrabbiato con me e non ne capisco il motivo. Mentre si comportava in modo dolce, ha iniziato a comportarsi come prima. Perché gli ha dato fastidio sentirmi dire che sarei tornata con Brandon?
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Amore Che Tende A Infinito{COMPLETA}
RomanceEmily, 19 anni. Ha sempre vissuto a Orlando, Florida. Ma dopo l'estate partirà per il College, a Cambridge. È emozionata, e non vede l'ora di partire, ma è anche triste perché dovrà lasciare la sua famiglia e i suoi amici... L'estate è iniziata all...