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Era una settimana ormai che Arish non parlava con nessuno, non c'era giorno che passava in cui smise di cercare Caroline dato che sembrava essere sparita da ogni cella.
Non si trovava più neanche in quella in cui la vidi io la prima volta che misi piede nell'Inferno.

Forse Lucifero l'aveva spostata per evitare che il suo segreto venisse svelato o forse l'aveva fatta sparire, ci potrebbero essere migliaia motivi e sinceramente ogni secondo che passava io mi convincevo sempre di più di non conoscere realmente mio padre.

Tutti e sette i giorni Lucifero tornò al castello e provò a parlarci, ma nulla e sinceramente io, dopo quello che mi aveva fatto, il modo in cui mi aveva guardata, non volevo neanche vederlo.

Kane ci preparava la colazione, il pranzo e la cena, io ed i miei fratelli mangiavamo tutti e tre insieme, mentre ogni volta Arish diceva di non avere fame. Da quando ha saputo della morte di Caroline si è chiusa in sé stessa, Sethìa mi ha detto che al tempo erano migliori amiche.

Nostro padre non mangiava con noi, una sola volta ci ha provato e Sethìa ha fatto in modo che se ne pentisse e che non ci riprovasse più.
Lucifero provò anche a parlare con nostra madre ma appena lei riconosceva la sua voce faceva tremare l'intero castello con il solo pensiero, non voleva proprio saperne, ne di lui ne di noi.

A vederla così mi si spezzava il cuore, sapere che stava così male nonostante lei fosse sempre solare mi faceva rattristare, così decisi di fare delle ricerche per capire cosa fosse successo.
Era impossibile che nessun altro sapesse il segreto di nostro padre, qualcuno doveva pur sapere.

E se...
Mi venne un lampo di genio.

La chiavetta era ancora nelle mie mani, forse se avessi cercato meglio avrei trovato qualcosa di interessante o che almeno mi avrebbe aiutata a capire cosa fosse successo.

Andai correndo verso la camera, chiusi la porta alle mie spalle e accesi il portatile.
Dopo qualche ricerca finalmente riuscii a trovare qualcosa, non era proprio ciò che cercavo ma andavano più che bene, erano delle lettere destinate a Caroline da parte di Arish.
A quanto pare erano talmente tanto amiche che avevano deciso di fare un'incantesimo con mia madre che consisteva nell'essere legate per sempre, un legame al di sopra del soprannaturale, questo incantesimo consisteva nel potersi contattare in qualsiasi momento e in ogni circostanza, quindi questo permetteva loro di mandarsi lettere, segnali di fumo o qualsiasi cosa passasse nelle loro menti.

E così fecero.
Tutte le lettere che mia madre scrisse alla sua migliore amica però, ora si trovavano nelle mani di Lucifero, ma perchè le aveva lui?

Osservai meglio l'esterno della busta e vidi l'indirizzo segnato sulla lettera, ero lo stesso in cui abitava Will prima di venire qui.

Londra...
27 New Bond St

Ed ora cosa fare?
Forse la cosa migliore sarebbe stata andare lì dato che quello era l'unico posto in cui probabilmente avrei ottenuto delle risposte!

***

-Sei sicura di voler partire?- chiese Sethìa cercando per l'ennesima volta di dissuadermi dall'andare.

-Si, ho bisogno di sapere.- risposi mettendo le cose essenziali dentro il mio zaino. -Non ricordo se ho preso tutto, mi leggeresti la lista che si trova lì sopra?- domandai a mio fratello indicando la scrivania.

Sbuffò per il mio cambio di discorso ma poi, roteando gli occhi al cielo, prese la lista ed iniziò ad elencare tutti gli oggetti scritti.

-Grimorio.- iniziò.

-Preso- risposi.

-Armi.- disse.

-Prese.- dissi io sorridendo.

-Piuma...cos'è?- chiese guardandomi.

-Nulla, un portafortuna, comunque presa!- risposi sviando il discorso.

Si, dopo tutto portavo ancora con me la collana che mi aveva regalato Will, più che un portafortuna era un'ancora. Era l'unica cosa che mi faceva sperare ancora.

Chiusi la zip della borsa e mi girai verso Sethìa.

-Dai questa a nostra madre.- dissi porgendogli la chiavetta USB. -Sicuramente vorrà sapere tutto.- continuai poggiandogli una mano sulla spalla.

-Grazie per quello che stai facendo.- disse mio fratello abbracciandomi.

-Sto facendo solo la cosa giusta, l'unica cosa che spero è di non incontrare guai. In ogni caso ti aggiorno, tieni sempre il telefono vicino.- dissi raccomandando a mio fratello.

Lui si limitò ad annuire.

Uscì dal castello ed in pochissimo tempo anche dall'Inferno.

Era pomeriggio, man mano che camminavo vedevo gente con i cappotti che tremava dal freddo mentre io ovviamente stavo bene, indossavo la mia solita tuta in pelle e passeggiavo tranquillamente come nulla fosse.
Per me era una giornata come le altre, l'unica differenza era che oggi magari avrei scoperto qualcosa.

Mi fermai al Cassandra's Coffee.
Era la caffetteria in cui tutti i giorni, prima di diventare Lamìa, passavo la mattina a fare colazione, entrai e, sedendomi al mio tavolo preferito, ordinai il solito.
La gestione era cambiata ma tutto era come prima.

-Blair, sei tu?- domandò una voce familiare che catturò la mia attenzione.

Mi voltai e quasi non credevo ai miei occhi.

-Non è possibile.- dissi ad alta voce.

I miei occhi divennero lucidi e subito mi fiondai tra le uniche braccia in cui mi sentivo veramente a casa dopo tutto ciò che era successo.


-Certo che sei tu! Quante altre ragazze esistono con i capelli bianchi?- disse Teresa per poi ricambiare l'abbraccio.

Sentii ogni particella del mio corpo rilassarsi, ero così felice di vederla che quasi non la feci respirare dalla stretta forte che avevo su di lei.

-Non sei cambiata di una virgola, non hai idea di quanto tu mi sia mancata piccola vipera!- dissi stringendo la mia migliore amica tra le braccia.

-Tu invece sei cambiata, e in meglio, si può sapere che fine hai fatto? Mi sono preoccupata così tanto, non rispondevi più ai miei messaggi, sono perfino venuta fino a casa tua ma non mi mi ha aperto nessuno.- disse Teresa con tono dispiaciuto.

-Sono successe un po' di cose...sai mio nonno è morto, poi ho scoperto di essere stata adottata e di avere dei fratelli, ma solo due di loro sono vivi. Il mio mondo è stato totalmente stravolto, non puoi neanche immaginare quanto.-  dissi omettendo le parti in cui scopro di essere l'Angelo della Morte o la figlia di Lucifero.

-Caspita, mi dispiace davvero tanto.- disse la mia amica abbracciandomi.

-Oggi sono solo di passaggio, ma se ti va potrei lasciarti il mio nuovo numero e ci rivediamo per un Caffè.- proposi un po' impacciata.

Era la mia migliore amica umana ma mi trovavo un po' a disagio, di solito ci raccontavamo tutto, non avevamo segreti, invece ora non sapeva letteralmente nulla di me, ne io di lei.

-Un caffè? Ma ti sei rammollita? O ci vediamo per un drink o non se ne parla!- esclamò entusiasta lei.

Mi misi a ridere e accettai la proposta, le lasciai il mio numero e salutandola me ne andai per la mia strada.

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6 Gennaio 2021, 02:49
Ecco un nuovo capitolo, questo
è più lungo degli altri, spero non
vi dispiaccia!
Buona lettura a tutti...💓

The Three LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora