Brandon era morto.
Per qualche secondo il mio cervello aveva smesso di dare segni di vita, sentivo la testa vuota, l'unico pensiero che andava avanti e indietro era il ripetersi di quella frase.Speravo non fosse vero, stavo aspettando che venisse qualcuno a dirmi che si trattasse di uno scherzo o qualsiasi altra stupidaggine venisse loro in mente.
Non potevo aver perso anche lui.
Ed ora cosa avrei fatto? Mi sentivo vuota, persa.
Brandon era morto ed io non avevo potuto fare nulla per impedirlo.-Signorina, se vuole adesso può entrare.- disse il dottore facendomi cenno con la mano.
Non riuscivo a parlare. Ogni particella del mio corpo era immobilizzata ma qualche forza superiore mi permise di fare qualche passo verso quella stanza. Stavo tremando, l'idea di vedere il corpo privo di vita di Brandon mi spaventava. Entrai nella stanza dove ormai non era rimasto più nessuno se non il mio amato ragazzo. Appena i miei occhi videro il suo corpo innescarono una sensazione involontaria in me, il mio corpo iniziò a farsi leggero ed istintivamente portai una mano sulla bocca. Inutile dire quante lacrime versai.
Quello era l'uomo della mia vita, era morto ed era stata una mia stupida perdita di controllo.Mi avvicinai ancora un po' verso di lui, i medici avevano staccato tutti i macchinari che fino a poco fa servivano per monitorarlo.
Mi piegai leggermente su di lui, posai le mie labbra sulla sua fronte. Una lacrima scivolò sul mio viso. Ero consapevole del fatto che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrei potuto toccarlo. Se le condizioni fossero state diverse avrei fatto sì che passasse la giornata migliore della sua vita.
Staccai le mie labbra dalla sua fronte e gli dissi: -Ti avevo detto che ce l'avresti fatta, è così straziante sapere che l'ultima cosa che ti ho detto è stata una bugia. Ci speravo, ci speravo davvero tanto, talmente tanto che avevo iniziato a crederci. Credevo che tu ti saresti ripreso e che avremmo passato una lunga vita immortale insieme. Immortale? Buffo no? Ci chiamano esseri immortali eppure possiamo essere uccisi. Sembra che la vita si prenda gioco di noi. Qualsiasi cosa tu pensi di aver fatto, qualsiasi sbaglio tu abbia commesso, sappi che è tutto perdonato. Ti amo Brandon, ti amo con tutto il mio cuore.-
Posai la mia fronte sulla sua chiudendo i miei occhi, stavo sperando che si risvegliasse ma più tempo rimanevo lì ad attendere, più dolore mi causavo. Gli diedi un ultimo bacio sulle labbra.
Mi voltai e, a malincuore, uscii dalla stanza senza voltarmi. Non dovevo farlo, se avessi solo provato a guardarmi insieme non sarei riuscita ad andarmene, non sarei riuscita a dirgli addio. Quindi feci così, me ne andai senza avere un'ultima immagine di lui.
Chiusi la porta alle mie spalle e vidi il medico che mi attendeva fuori dalla porta.
-Grazie per il lavoro che avete svolto.- dissi accennando un sorriso.
Firmai le ultime carte che servivano per l'ospedale e poi, una volta riuscita ad uscire da quel luogo, scappai. Corsi più veloce che potessi, volevo tornare a casa, nel castello, avevo avuto un'idea.
Non doveva per forza essere un addio.
Brandon avrebbe fatto un patto con il Diavolo proprio come Will.Accelerai il passo, non vedevo l'ora di vedere mio padre. Arrivai in pochi secondi a destinazione ed iniziai a cercare Lucifero per tutto il castello.
-Papààààà!- urlai.
Nessuna risposta.
-Papàààààà, dove seiiii?- gridai ancora.
E finalmente qualcuno mi sentì, ma quel qualcuno purtroppo, non era Lucifero.
-Perché urli, Lamìa?- mi domandò Zakarìa.
-Sto cercando nostro padre.- risposi.
-Questo l'avevo capito, come sempre è nel suo ufficio.- disse.
-Perché non mi ha risposto se l'ho chiamato?- chiesi furiosa dirigendomi verso di lui.
-Ti ricordo che il suo ufficio è stato costruito per non far ne entrare e ne uscire i rumori in modo che lui possa lavorare in pace.- disse mio fratello con fare da sapientino.
Lo ringraziai ed andai verso l'ufficio di mio padre.
Bussai.
-Avanti.- disse Lucifero con il suo solito tono possente.
Entrai e puntai subito la sedia su cui mi sarei seduta.
-Buongiorno.- lo salutai.
-Buongiorno, dimmi, per cosa sei qui oggi?- mi domandò con fare sarcastico.
-So che ti chiedo sempre tanto, ma questa volta è per una questione importantissima.- gli risposi.
-Per te è sempre importante.- disse lui per poi farmi cenno di continuare.
-Brandon è morto.- dissi tutto d'un fiato.
Mio padre a quella notizia rimase scioccato.
Lasciò i fogli che aveva in mano e si avvicinò con la sedia a me.-I medici dicevano che si era ripreso.- disse.
-Così pareva, ma ha avuto un collasso e non ce l'ha fatta.- spiegai mentre le lacrime minacciavano per l'ennesima volta di uscire.
-Dimmi.- disse Lucifero invitandomi a continuare a parlare.
-Fai un patto con lui, come con Will.- dissi.
-Oh tesoro, Brandon non te l'ha mai detto?- mi chiese.
-Cosa avrebbe dovuto dirmi?- risposi alla sua domanda con un'altra domanda.
-Lui ha già fatto un patto con me, tantissimi anni fa.- confessò.
-Tantissimi anni fa?- chiesi.
-Mi ha chiesto di salvare sua sorella Madison.- rispose.
-Sua sorella?- domandai sorpresa essendo all'oscuro di quel piccolo dettaglio.
-Si, Dracula ordinò di ucciderla quando aveva solo tredici anni ma Brandon venne da me e mi supplicò di salvarla, in cambio lui mi avrebbe dato la sua anima che, a quanto pare, tra poco riscatterò.- rispose.
-Papà, tu sei il Re degli Inferi, non puoi fare qualcosa?- domandai.
-Se avessi potuto l'avrei già fatto, sono il Re degli Inferi ma ad ogni potere c'è un limite.- rispose.
-Madison è ancora viva?- chiesi cambiando discorso e lui annuì.
Forse era arrivato il momento di conoscere quella ragazza, Brandon e mio padre erano gli unici a sapere che fosse viva ed ora suo fratello ero morto. Qualcuno doveva pur dirglielo.
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15 Giugno 2021, 20:15
Nuovo capitolo!
So di avervi fatto attendere
parecchio, ma sono stata
impegnata tra un lutto,
la scuola, e il blocco dello
scrittore.
Tornerò il prima possibile.
Presto nuovi aggiornamenti!
Buona lettura...❤️
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The Three L
FantasyBlair, 17 anni, è una splendida ragazza dai capelli bianchi, lunghi, lisci e gli occhi del medesimo colore che facevano invidia al mondo. La protagonista, a causa dei lunghi viaggi lavorativi dei suoi genitori è costretta a vivere a Sheffield con il...