I miei occhi si aprirono con fatica.
Appena riuscii ad essere un minimo lucida il mio pensiero andò a lui. Che cosa Diavolo era successo?
Mi osservai intorno e mi accorsi di essere in un letto d'ospedale, mi alzai con cautela per evitare di avere un capogiro come le ultime due volte.
Guardai alla mia sinistra e notai un comodino con sopra un bicchiere d'acqua che ed un vaso che conteneva una piantina molto graziosa, sinceramente non sapevo che tipo fosse ma rimasi ad ammirarla per qualche secondo. Era magico il modo in cui una cosa così piccola potesse suscitare tante sensazioni.
Un strano verso mi fece sobbalzare, mi voltai e vidi che accanto a me c'era un altro letto, come avevo fatto a non accorgermene prima? Vicino a me vi era un'altra persona che stava dormendo, era ricoperta di bende sulla maggior parte del corpo, soprattutto sul collo e sul volto.
Mi avvicinai incuriosita portando con me i tanti fili collegati al mio corpo che servivano per monitorare le mie condizioni fisiche.
I miei piedi nudi toccarono il pavimento ghiacciato e, per la prima volta dopo parecchio tempo, sentii il freddo. I miei passi erano l'unico rumore che si udiva e questo mi metteva un po' di ansia. Un momento? Ansia? Com'era possibile? Stavo provando un'emozione!?
Sorrisi felice.
Ormai mi trovavo a pochi centimetri da quello che sembrava un ragazzo, le bende gli lasciavano scoperti solo gli occhi che però, erano chiusi. Gli toccai la mano facendolo sobbalzare, il paziente aprì le palpebre e subito la mia attenzione venne rapita da quell'azzurro pungente che mi riportò alla mente tutti i momenti della sera prima.
Le immagini di Brandon mi riaffiorarono come ricordi remoti e ciò mi spaventò, stavo rivivendo tutto, dal mio svenimento al mio risveglio, l'ultima cosa che ricordavo era di aver litigato con Brandon ma il mio cervello mi stava facendo vedere di più, mi stava mostrando ciò che accadeva dopo la mia perdita di lucidità.
Gli saltai addosso e con le mie unghie gli stavo procurando tagli lunghi e profondi, il sangue lo ricopriva completamente e, al contrario di come dovesse accadere, le ferite non si stavano rimarginando. Poi arrivò la parte più terribile, mai avrei voluto vedere una scena simile, le mie mani erano sul suo volto che non esitai a sfregiare.
Poi...il buio.
Ero un animale, come avevo potuto fare una cosa del genere? La mano di Brandon mi afferrò debolmente il polso e, d'istinto, poggiai la mia mano sulla sua.
-Mi dispiace.- dissi iniziando a piangere.
Lui non poteva rispondere, aveva la bocca bendata ma riuscii comunque a comunicare, chiuse gli occhi ed una lacrima si fece strada sull'unica parte scoperta del suo volto fino a farsi assorbire dalla sua fasciatura.
-Non so cosa mi sia preso.- dissi ancora iniziando a singhiozzare.
Le mie gambe cedettero facendomi inginocchiare di fianco a lui, posai la mia testa sulla sua mano e le mie lacrime uscirono a fiumi bagnando tutto ciò che incontravano. Ero così mortificata.
Non avrei mai immaginato di poter essere in grado di un atto simile, e invece l'avevo fatto, avevo causato del male ad una delle poche persone che avevo amato di più in vita mia.
Questo non me lo sarei mai perdonata.Non importava cosa lui mi avesse fatto, non mi importava quanto dolore mi avesse causato, non avrei mai immaginato di poter essere in grado di ferirlo a tal punto. Non volevo essere così.
Non sapendo cosa fare, rimasi ad accarezzare la sua mano per ore e quasi mi addormentai se non fosse che la porta della stanza si aprì, mi alzai di scatto ed una donna entrò con due cartelle in mano.
-Signorina, cosa ci fa in piedi? Dovrebbe stare a riposo.- disse quella che sembrava una dottoressa, o per lo meno era ciò che diceva il suo cartellino attaccato al camice. Lexy.
-Stavo solo vedendo come stava il mio compagno.- risposi senza pensare troppo alle parole. -Può dirmi cos'è successo?- chiesi.
-Se vuole c'è un ragazzo qui fuori che dice di avervi trovati così dentro casa sua.- disse la dottoressa accennando un sorriso.
La ringraziai e tornai da Brandon: -Vado un attimo fuori, tu non scappare.- dissi ironizzando sul fatto che non si potesse muovere.
Gli diedi un bacio in fronte ed uscii dalla stanza per andare a parlare con questo presunto ragazzo che si era introdotto in casa mia. Ad ogni passo che facevo sentivo del dolore un po' ovunque ma non mi lamentai, la mia tortura era nulla in confronto a ciò che stesse provando Brandon.
Aprii la porta e, seduto sulla sedia ad aspettarmi, c'era Will.
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17 Maggio 2021, 21:34
Nuovo capitolo!
Presto nuovi aggiornamenti.
Buona lettura...🤎
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The Three L
FantasyBlair, 17 anni, è una splendida ragazza dai capelli bianchi, lunghi, lisci e gli occhi del medesimo colore che facevano invidia al mondo. La protagonista, a causa dei lunghi viaggi lavorativi dei suoi genitori è costretta a vivere a Sheffield con il...