Arrivai davanti la porta che conduceva alle segrete, era stata costruita con del legno di ebano nero.
Provai ad aprirla ma ovviamente era chiusa, cercai in tutti i modi di oltrepassarla, provai a sfondarla, incendiarla, usai tutti gli incantesimi che conoscevo ma nulla.
Ad ogni mio tentativo la mia pazienza diminuiva sempre di più, difatti in poco tempo mi trasformai e lanciai un urlo talmente forte da far tremare l'intero palazzo, peccato però che la porta non si mosse neanche di un millimetro. Presi un respiro profondo e, avvicinando la mia mano alla sbarra in metallo, concentrai tutto il mio potere fino a farla sciogliere, con la mia coda riuscii a buttare giù la porta e finalmente entrai.
Un'infinità di scalini comparvero davanti a me e con un salto mi ritrovai all'ultimo, due guardie iniziarono a correre verso di me e con un gesto della mano li immobilizzai. Era impressionante quanto io abbia imparato ad usare i miei poteri così in fretta, ogni incantesimo mi usciva naturale, era come se già li conoscessi tutti.
Osservai meglio i due uomini e li scrutai a fondo, erano Mike e Luke, i guerrieri più fedeli di mio padre.
Mi guardai intorno e vidi che su entrambi i lati, al posto delle solite pareti, c'erano tantissime celle con all'interno diversi esseri sovrannaturali, camminai su una piattaforma mobile che iniziò a scendere verso le urla strazianti dei prigionieri. Dopo circa due minuti si fermò e davanti a me mi ritrovai un Lucifero piuttosto arrabbiato.
-Che ci fai qui piccola ficcanaso?- domandò con un tono quasi divertito, all'inizio sembrava furioso ma fortunatamente si era calmato.
-Ti volevo chiedere una cosa riguardo una chiavetta USB.- risposi tranquillamente.
-Che ne dici se prima parliamo di un'altra cosa?- chiese iniziando a camminare verso l'uscita.
Annuii, non avevo alcuna fretta.
-Clelia e la sua famiglia sono scappati, dobbiamo trovarli. Vorrei capire il perché della maledizione e non ho intenzione di usare le buone maniere, a quanto pare quella famiglia non sa neanche lontanamente cosa voglia dire la parola "gentilezza".- disse con tono serio.
-Che hai intenzione di fare?- gli domandai curiosa.
-Si ricorderanno di quanto il Re dell'Inferno possa essere diabolico!- tuonò mio padre facendo tremare le guardie. Ogni essere presente chiusa la bocca e i lamenti e le urla cessarono. Dovevano avere tutti un gran terrore del mio dolce papà.
-Per far riuscire questo piano abbiamo bisogno dei tuoi poteri Lamìa.- continuò lui.
-Quella stronza pagherà.- risposi riferendomi a Clelia.
La mia rabbia iniziò a prevalere, ora ero convinta più che mai che la chiavetta potesse aspettare.
-Ci serve il maggior aiuto possibile, chiamerò Sethìa e Zakarìa per spiegare loro tutto, tu aspettami qui.- disse Lucifero attendendo una mia risposta.
Mi limitai a pronunciare un semplice "si" dopodiché, salendo le scale, scomparve dietro l'antica porta. Ero rimasta qui da sola con le migliaia di anime, mi osservai intorno e dopo un po' decisi che fosse il momento di andare ad aiutare le guardie.
Li liberai dall'incantesimo e prima che potessero dire una sola parola dissi: -Potreste anche essere più cordiali a volte al posto di passare subito all'attacco, apprezzo il vostro impegno, ma la prossima volta vi metto KO, intesi?-
I due uomini annuirono impauriti.
Cavolo, ed io che pensavo che qui ci fosse una sorveglianza inarrestabile.-E poi come avete fatto a non riconoscermi?- chiesi rassegnata.
-Ci scusi Principessa Lamìa.- dissero all'unisono i due demoni.
-Cosa vi dico sempre?- domandai ruotando gli occhi al cielo.
-Di non chiamarla principessa.- risposero sembrando quasi un coro della Chiesa.
-E allora perché lo fate?- chiesi rassegnata.
-Ordini del Re.- dissero come se fosse una cosa ovvia.
Non dissi nulla e feci cenno loro di ritornare in fondo alla piattaforma e in men che non si dica eseguirono i miei ordini.
Erano dieci minuti che aspettavo e di Lucifero ancora nessuna traccia, perchè dovevo aspettarlo qui? Iniziai a perdere la pazienza e quindi per passare il tempo decisi di fare un giro per le segrete.
Ogni cella aveva una targhetta con scritto nome, cognome e quale specie di essere sovrannaturale era, per la maggior parte c'erano vampiri, evidentemente loro avevano già un posto assicurato qui all'Inferno dato che si nutrivano con del sangue per vivere. Qui i Vampiri erano solo coloro che ci nascevano, nessuno poteva essere trasformato come nei film.
Tranne Will, lui era l'unica eccezione.
Qualsiasi cosa facessi pensavo sempre a lui, dovevo assolutamente smetterla.Quando morirò io che fine farò? Insomma sicuramente andrò all'Inferno perché sono la figlia del Diavolo, perchè mi nutro di sangue o perchè ho praticato la magia nera, o per chissà quali altri motivi. Ma alla fine non ho mai fatto nulla di male, solo cose essenziali alla sopravvivenza, quindi perché non potrei meritare di andare in paradiso?
-Non ti preoccupare sorellina, presto anche tu farai del male a qualcuno.- la voce di Sethìa si mischiò ai lamenti degli esseri rinchiusi nelle celle.
Non feci neanche in tempo a girarmi che mi trovai con il corpo a terra, Sethìa mi aveva appena attaccata.
-Ma che fai?- gli chiesi confusa.
-Prima lezione, stai sempre in allerta, non sai chi potrebbe attaccarti alle spalle.- disse dandomi la mano per aiutarmi a rialzarmi ma subito dopo lui lasciò la presa e caddi di nuovo al suolo.
-Seconda lezione, non ti fidare mai di nessuno, anche i tuoi alleati più fidati potrebbero schierarsi contro di te.- disse sorridendo.
-Hai intenzione di insegnarmi così? Facendomi cadere?- domandai con tono di sfida.
-Una cosa del genere.- ammise sorridendo per poi aiutarmi.
Lucifero e Zakarìa si stavano godendo la scena dalle scale, si stavano facendo delle belle risate, odiavo sembrare debole ma in questo caso lo ero stata.
Da oggi però non avevo più spazio per i pensieri, era ora di addestrarsi, dovevamo combattere un'intera famiglia di Sciamani ed io avevo intenzione di ucciderli tutti.
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18 Novembre 2020, 15:22
Eccomi qui, dopo più di un
mese sono tornata. Non
vi abbandonerò più, ma la
febbre e la scuola non mi
hanno aiutata ultimamente.
Buona lettura, spero che la storia
vi stia ancora appassionando.🤍
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The Three L
FantasyBlair, 17 anni, è una splendida ragazza dai capelli bianchi, lunghi, lisci e gli occhi del medesimo colore che facevano invidia al mondo. La protagonista, a causa dei lunghi viaggi lavorativi dei suoi genitori è costretta a vivere a Sheffield con il...