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Clelia si trovava proprio dinanzi a me.

-Cosa vuoi?- urlai prendendola e sbattendola a terra.

Non so quale forza mi abbia tenuta dal staccarle le palpebre dagli occhi.

-Ti voglio aiutare.- disse lei rimanendo quasi senza respiro.

-Non ho bisogno del tuo aiuto, e poi pensi che sia così stupida da crederti?- le domandai.

-Avrei potuto usare i miei poteri ora, ma non l'ho fatto e non lo farò.- rispose seria.

Anche se ero poco convinta la lasciai andare, e porgendole la mano, la feci alzare.

Nonostante la mia testa continuava a ripetere di no io mi stavo fidando di lei.
Avevo così tanti problemi che non potevo sopportare anche lei, ma ad essere sincera il suo aiuto mi poteva essere più che utile.

-Vuoi qualcosa da bere?- chiesi cercando di sembrare il più gentile possibile.

-Se non cerchi di avvelenarmi si.- disse ridendo Clelia.

-Non tentarmi.- dissi ridendo.

La vidi sorridere a quella battuta.

-Allora, come hai intenzione di aiutarmi?- domandai.

-Nel mondo parallelo in cui mi hai rinchiusa con tutti gli altri ho avuto modo di parlare con i tuoi fratelli, ho scoperto che sono persone simpatiche e diciamo che principalmente sono qui per porti le mie più sentite scuse.- rispose lei.

-Ti perdonerei con delle scuse solo se come dispetto mi avessi rubato una caramella, mi hai sottoposta a una tortura infinita.- dissi.

-Ok, devo ammettere di essere stata davvero stronza. Ma c'è da dire che sono stati i miei genitori a convincermi nel farlo. Lamìa, mi farebbe davvero piacere se tu mi perdonassi, e quale miglior modo se non aiutandoti a vendicarti di chi ha tolto la vita alla tua finta madre!?- disse lei sorridendo.

Non l'avevo perdonata ma quella sua gioia era quasi contagiosa.

-Grazie, ma non ho bisogno di te. Ah, lei era mia madre, non di sangue, ma lo era e definirla finta non è tanto carino.- dissi.

-Scusa!- esclamò lei roteando gli occhi. -Ma io ti aiuterò, che tu lo voglia o meno.- continuò per poi andarsene.

Voleva aiutarmi e se ne andava? Senza neanche sapere cosa volevo o non volevo fare.

Inizia a pulire la cucina per cercare di distrarre la mente, ed anche perché era davvero in disordine.

Avrei dovuto davvero credere che fosse dispiaciuta?

Non avevo idea di cosa pensare, volevo fidarmi ma dopo la maledizione che mi aveva lanciato non sapevo se potessi farlo.

E, per ovvi motivi, credo che il piano di vendetta di Lucifero contro Clelia e la sua famiglia possa aspettare.

Non sapevo cosa fare, era così noioso vivere da soli. Da piccola pensavo che se avessi avuto mai la magia sarebbe stato tutto divertente ma a cosa serviva se non a semplificarti la vita? Ti faceva comparire qualsiasi cosa di cui avessi bisogno ma non c'era nulla di divertente, così decisi di farmi un giro, volevo tornare alla mia vecchia vita o per lo meno per quanto fosse possibile.

La mia famiglia adottiva era quasi stata del tutto sterminata, gli unici rimasti in vita eravamo io, mio padre, mia nonna e Ruben.

E per di più non sarei tornata all'Inferno per ovvi motivi.

Pensandoci bene alla fine non ero riuscita a trovare il colpevole dell'omicidio di mio nonno, i miei poteri erano straordinari ma purtroppo erano limitati.

Decisi di staccare la mente così andai a trovare Teresa, ci eravamo sentite tramite telefono e aveva proposto un'uscita, ovviamente accettai e lei mi mandò la posizione.

Mi raccomandò di vestirmi in modo carino perché ci sarebbe stata altra gente oltre noi quindi decisi di indossare un semplice tubino nero a maniche lunghe con una scollatura pronunciata sulla schiena.

Non sapevo se sarei risultata troppo eccessiva ma alla fine dei conti poco mi importava del parere altrui, scelsi dei tacchi abbinati e mi passai la piastra rendendo i miei capelli lisci per poi uscire di casa.


Arrivai davanti ad una villetta dalla quale proveniva la musica che si udiva dalla via precedente, ricontrollai l'indirizzo per paura di essermi sbagliata ma a quanto pare era proprio quella. Queste feste non erano per niente nello stile di Teresa.

Stavo per andarmene quando la voce della mia amica catturò la mia attenzione.

-Blair, sei qui!- disse con la sua solita voce squillante.

-Sempre presente dolcezza.- risposi sorridendo.

Mi strinse in un veloce abbraccio e disse: -Dai su entra, ti stanno aspettando tutti!-

-Tutti?- chiesi.

-Ho detto ad un po' di amici che sarebbe venuta una mia amica ed ora muoiono tutti dalla voglia di conoscerti.-

Fantastico, ora sarò al centro dell'attenzione.
Certo, volevo riprendere la mia vita in mano ma non credevo che la cosa migliore fosse dare nell'occhio!

La mia amica mi fece strada e man mano che proseguii iniziai a notare un sacco di persone che ballavano e ancora di più che bevevano.

Alla console c'era un dj riccio e mulatto, aveva ottimi gusti nel selezionare le canzoni, era in perfetta sintonia con la melodia che stava fuoriuscendo dalle casse.

-Vieni qui, voglio presentarti alcune persone.- disse Teresa tirandomi per la mano.

Ci avvicinammo ad un gruppo di ragazzi, stavo per presentarmi quando una voce mi interruppe.

-Oh Lamìa, ci sei anche tu, ora si che è una festa.-

Chiusi gli occhi e presi un profondo respiro.
Avrei riconosciuto quella voce da oca ovunque.

Doveva rovinarmi tutto di nuovo?

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15 Marzo 2021, 15:57
Nuovo capitolo!
Buona lettura...✨

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