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Dopo la mia conversazione con Lucifero andai da Csaba, la quale mi disse che non vi era alcun problema se fossi tornata a frequentare le lezioni, avevo saltato molti giorni ma tutto recuperabile se ci avessi messo del sano impegno.

Un altro "trasloco".
Nel pomeriggio avrei ricominciato a frequentare la scuola mentre la mattina dovevo mobilitarmi per poter trasferire i miei beni personali dall'inferno al mio dormitorio.

Ogni volta che mi traslocavo da un luogo ad un altro le persone mi guardavano come se fossi pazza, all'inizio mi importava, ma adesso non avevo sentimenti, quindi trovo inutile dire che non mi interessa ciò che gli altri pensano.
Forse dovevo adottare questo tratto caratteriale fin dalla mia nascita, sarebbe stato tutto più facile.

Facevo avanti e dietro tra scuola e Inferno per portare tutto ciò che mi potesse servire anche se la maggior parte delle cose le avevo già lì.
Tutto il resto erano maggiormente oggetti di comfort.

Spiccai il volo, in pochissimi secondi mi ritrovai a sentirmi tutt'uno con il cielo nuvoloso che ricopriva gli interi mondi. La mia pace era questa.
Le uniche vibrazioni che sentivo, le provavo quando ero a contatto con la natura, vibrazioni che vennero interrotte quando sentii lo sguardo di qualcuno fissarmi da terra. Infastidita e, forse un minimo curiosa di sapere chi mi stesse spiando, andai il più lontano possibile, volevo trovare un luogo immenso in cui per potermi spiare bisognasse uscire allo scoperto, così scelsi il giardino circolare dove vi era l'entrata del Paradiso.

Scesi in picchiata e, appena toccai terra, mi voltai verso il mio inseguitore compiaciuta dell'essere riuscita a scovarlo, tutta la mia soddisfazione sparì quando vidi Will e Grace.

-Che ci fate qui?- chiesi.

-Sai che ho fatto un patto con tuo padre.- rispose lui freddo.

-Tu si, lei no.- dissi ricambiando l'arroganza.

-Io vado dove va lui quando si tratta di te.- rispose l'oca che insisteva nel voler dare aria alla sua bocca.

-Basta, entrambe.- disse Will ferendomi.

-Andatevene, so badare a me stessa.- dissi cercando di convincerli con le buone.

-Non credo proprio, devo sapere cosa stai facendo.- disse lui guardandomi dritta negli occhi.

Non avevo tempo da perdere.

-Bene, non ho tempo per queste cose.- dissi sincera.

Mentre mi alzai in volo feci un incantesimo di confinamento, potevano allontanarsi da lì solo per un raggio di dieci metri, oltre quella distanza avrebbero trovato una barriera invisibile a fermarli.

Mi ero stufata di essere sempre controllata, soprattutto dal mio primo amore e dalla sua nuova ragazza. L'incantesimo si sarebbe sciolto quando lo decidevo io, i miei poteri erano così forti da non dover essere collegati a qualche elemento naturale, io padroneggiavo l'oscurità, nulla poteva controllarmi.

Durante il mio ritorno agli Inferni trovai mio fratello Sethìa.

-Lamìa, devo dirti una cosa.- disse lui facendomi fermare nel mezzo della stanza.

-Dimmi.- risposi seccata, come avevo detto non volevo perdere tempo.

-Io e Sedy abbiamo deciso di salvare la sua vita e non quella del bambino, abbiamo intenzione di trovare casa e vorremmo portare con noi il piccolo Stefan.- disse aspettando una mia risposta.

-E allora?- chiesi non capendo cosa si aspettasse da me.

-E allora vorremmo che tu lo riferisca a Will.- disse.

-Non è un mio problema, ma se mi dovesse capitare di vederlo glielo dirò.- risposi finendo di prendere le cose che mi servivano dal castello.

Lasciai Sethìa lì, fermo a guardarmi con occhi increduli.

Cosa si aspettava da me? Una reazione? Un'emozione? Non ne provavo più, non potevo dare ciò che non avevo.

Dopo aver selezionato le cose essenziali andai in fretta e furia verso il mio dormitorio dove decisi di sistemare un po'. Come prima cosa mi serviva una doccia per rinfrescare la mia mente.

Feci scorrere un po' di acqua bollente fino a far formare dell'eccessivo vapore in tutta la stanza, mi spogliai dei vestiti che avevo in dosso lasciandoli sul lavandino lì di fianco. Avevo iniziato a sciacquare ogni parte del mio corpo cercando di lavare via tutti i residui nascosti di sangue, quei due ragazzi avevano perso così tanto sangue.

Poteva sembrare disgustoso, ma l'odore di quel sangue mi faceva impazzire, lo desideravo così incessantemente. La mia brama era sempre più accentuata, non riuscivo a controllarmi, ogni volta che sentivo una vena pulsare, ogni qual volta io sentissi un cuore battere, tutto mi faceva pensare a quanto volessi nutrirmi.
Mio padre mi aveva insegnato a resistergli e, fino a  qualche giorno fa era facile, ma dopo aver soppresso i miei sentimenti era diventata un'impresa ardua.

I miei pensieri mi avevano distratto, avevo terminato di lavarmi eppure ero ancora sotto il getto d'acqua calda che, pian piano, finì per bagnarmi ogni centimetro del mio corpo.

Uscii dal box doccia avvolgendomi un asciugamano attorno al busto, strizzai i miei capelli per far perdere loro gran parte dell'acqua che avevano assorbito.

Andai in camera e selezionai alcuni dei capi che avrei voluto indossare, di solito non gli davo parecchio peso ma oggi volevo farlo.
Indossai una gonna svasata a vita alta e lunga fino a metà coscia, trovai un top nero semplice a maniche corte che riprendeva il colore della gonna. Lasciai i capelli sciolti e mossi per poi arrivare alle scarpe. Quali indossare? Dovevo scegliere tra degli stivali neri alti, dei tacchi oppure le mie solite scarpe bianche.
Odiavo essere indecisa, così chiusi gli occhi e scegli con lo stesso criterio con cui lo facevo da piccola.
Avrei fatto la conta.

Dopo aver ripetuto quell'odiosa canzoncina arrivai alla risposta finale, tacchi semplici neri chiusi a punta. Magari un po' eccessivi per la scuola ma a le poco importava, si abbinavano, questo era ciò che mi bastava per indossarle.

In seguito a "quest'ardua" decisione, pensai di andare a fare un giro per la scuola, mancavano ancora due ore all'inizio delle lezioni e quindi avrei preso un po' di tempo per pensare a me.

Come avevo detto, gli unici momenti in cui provavo qualcosa era al contatto con la natura, e quale modo migliore se non andare nel luogo dove vi era un prato immenso?

Girovagai per qualche minuto fin quando arrivai al cortile della scuola, stavo camminando in quella distesa di verde quando vidi la persona che stavo cercavo insistentemente, seduta sulla panchina.

Brandon.

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04 Maggio 2021, 22:05
Nuovo capitolo!
Presto nuovi aggiornamenti.
Buona lettura...🌴

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