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Era da troppo tempo che li stavamo cercando ed io iniziavo ad essere stufa.

-Scusa papà ma devo rovinarti l'effetto sorpresa.- dissi io per poi urlare: -COLE! Dove sei? Vieni fuori!-

-Ma ti sei impazzita, siamo in minoranza numerica, così complicherai solo le cose.- disse Lucifero infuriato.

Ci fermammo nel mezzo della strada ed in breve tempo due Vampiri vennero allo scoperto, non erano così forti come pensavo.
Dopo vari secondi di lotta gli levammo la vita, io gli strappati il cuore dal petto mentre mio padre decapitò il Vampiro più anziano.

Gi guardammo e notammo che eravamo entrambi ricoperti di sangue e graffi ma sorrisi perchè ne eravamo usciti vincitori. Ma mai cantare vittoria.

In guerra bisognava mettere i sentimenti da parte e fortunatamente io riuscivo a farlo.

-Ne mancano solo tre, non siamo più così svantaggiati. Ho fame, che ne dici di una pizza?- dissi come se fosse la cosa più logica a cui pensare.

Mi aspettavo una strigliata da parte di mio padre che però non lo fece.

-Non sarebbe male.- commentò lui.

Sorrisi ma ovviamente c'era sempre qualcuno a rovinare il momento.

-L'invito è valido anche per noi?- domandò Cole spuntando da dietro una casa.

-Certamente, dopo averti ucciso sarà un piacere portarmi dietro la tua testa come trofeo, la metterò accanto al bicchiere in cui berrò il tuo sangue.- disse Lucifero sorridendo.

Il sorriso di Cole svanì e subito il suo umore diventò rabbioso, saltò addosso a mio padre riempiendolo di pugni alla velocità della luce.

Non avevo mai visto nessuno toccare mio padre, l'unico che avevo visto provarci era stato Will e per lui non è finita bene.

Lucifero si rialzò sollevando il Vampiro con se.

-Hai finito di giocare rosso?- chiese il Diavolo per poi scaraventarlo contro la casa da cui era sbucato fuori.

Gli altri Vampiri vennero verso di noi ma io alzai uno scudo per proteggere me e mio padre, tutti gli uomini che stavano correndo rimabalzarono come se davanti a loro ci fosse un muro.

-Lasciali a me Lamìa, due secondi e sono a terra.- disse mio padre facendosi prendere dalla rabbia.

Stava per attaccarli ma lo fermai in tempo.

-Non vedi che hanno un'aurea intorno? Sono protetti da un incantesimo.- gli feci notare io.

Era così accecato dalla furia che a stento riusciva a tenere sotto controllo la situazione lucidamente.

-Hanno una Strega dalla loro parte.- disse Lucifero.

-Ed ora si trova nel mondo parallelo con gli altri.- risposi.

-Dobbiamo tornare a casa ed avvisare Arish.- ragionò lui.

Mio padre aveva ragione, dovevamo arrenderci oppure saremmo morti.

Indietreggiammo ma Cole cercò di impedircelo, iniziò a correre verso di noi, istintivamente presi la mano a Lucifero e chiusi gli occhi il più forte possibile.

Un ricordo riaffiorò nella mia mente: io e papà, ci eravamo visti la prima volta nell'Inferno, ricordo il dolore provato per la perdita di Will, di Ruben, un misto di emozioni negative.

-Come hai fatto?- mi domandò Lucifero.

Non capii cosa intendesse ma una volta aperti gli occhi mi accorsi di essere proprio nel posto che avevo in mente. Ero riuscita ad usare il teletrasporto senza pensarci.

Adoravo questo incantesimo, sapevo che solo la prima Strega al mondo sapesse farlo, era impossibile che anch'io avessi questa dote.

Iniziai a farmi domande ma d'un tratto pensai ad alta voce: -L'importante è che siamo qui.-

Mio padre annuì.
Cercai di evitare di farmi altre domande, l'ultima cosa che mi serviva ora erano altri problemi.

Cercai di sviare il discorso iniziando a scrivere la lettera per mia madre, per riassumere il più velocemente possibile: avevo scritto che doveva trovare quella Strega e ucciderla.


La domanda più giusta da porsi era:
Come faceva a riconoscerla?

Beh, per fare un incantesimo di protezione bisognava ripetere la stessa frase in continuazione, anche il solo smettere di parlare per un secondo poteva causare l'annullamento dell'incantesimo.

***

Era un giorno che aspettavamo.

Nessuno dei due aveva mangiato qualcosa, così decisi di preparare qualcosa di veloce.

Feci un panino ad entrambi e dentro ci misi tutto quello che trovai in frigo. Inutile dire che per saziarmi avevo bisogno di sangue ma uscire da qui era poco sicuro.

Dovevo stare attenta, mi sarei presto dovuta nutrire oppure la mia lucidità rischiava di essere compromessa.

Finalmente arrivò una lettera dalla mamma, sospriai nel pensare che sia salva.

La lasciai leggere a Lucifero, all'inizio volevo solo avere quella lettera tra le mani ma, dopo averci ben pensato, non volevo sapere cosa ci fosse scritto, magari qualcuno era stato ucciso o Dio sa solo che cosa.

Andai a sedermi sul divano e feci una cosa che non facevo da troppo tempo, indossai le cuffiette ed ascoltai un po' di musica.
Non avevo idea di che canzoni si ascoltassero in questi momenti, così decisi di mettere la riproduzione casuale.

Iniziai a sentire la melodia partire ma mio padre mi interruppe togliendomi una cuffietta.

-Lamìa, devi per forza leggerla...- disse passandomi la lettera.

Presi il foglio tra le mie mani, il contatto ruvido quasi mi infastidiva.

"Ci è voluto un po' ma ce l'ho fatta, l'ho trovata, c'è solo un problema, la Strega in questione è Freya. Non sapevo cosa fare quindi ho pensato che fosse meglio non toccarla, so quanto sia importante per Lamìa e ho preferito dirvelo prima di agire, fatemi sapere. Aspetto vostre notizie. Arish."

Non ci potevo credere, mia madre adottiva stava aiutando Cole...

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9 Marzo 2021, 19:43
Ecco un nuovo capitolo,
buona festa delle donne
passata a tutte le mie
lettrici.
Buona lettura...💜

The Three LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora