I miei occhi leggevano velocemente tutti i nomi presenti sulla lista.
Forca
Fatimah
Fairy
Fivall
Falxiu
Furea
Farla
Festus
Fakha
Felicity
Fashir
...Qui potevamo trovare i nomi più strani presenti sulla faccia della terra, mai ne avevo sentiti di simili prima d'ora.
Ed ecco che dopo il nome Farah uscì il nome di mia madre, tirai un sospiro di sollievo.
-Trovata.- dissi guardando Ein.
-Ne sono felice, spero di aver chiarito i tuoi dubbi.- disse gentilmente lei.
-In realtà ne avrei un altro, non credo che mia madre sia l'unica con il nome Freya.- dissi.
-Gli esseri soprannaturali hanno una regola precisa, nessun nome può essere ripetuto per ribadire l'unicità di ciò che siamo. Una volta deceduta il nome sarà nuovamente disponibile. So che è difficile da capire ma purtroppo qui abbiamo regole piuttosto particolari, spesso anche inutili. Comunque la lista è delle persone morte oggi quindi le possibilità che ci sia un'altra Freya sono nulle.- spiegò lei.
Dovevo imparare a tenere la bocca chiusa.
Ogni qual volta che chiedevo qualcosa mi venivano spiegate più cose insieme ed il mio cervello non riusciva a stare al passo.Volevo cercare di rimanere al passo con tutto ma ora per me la cosa più importante era che mia madre fosse al sicuro, avevo tanta voglia di andare a trovarle ma lei mi aveva chiesto di andare avanti ed io l'avrei ascoltata, se questa era la sua ultima volonta l'avrei seguita.
-Se vuoi fermarti qui per un po' sei la ben venuta.- disse mi zia.
-Mi farebbe molto piacere ma ho parecchio lavoro da svolgere all'Inferno.- risposi accennando un sorriso forzato.
Non che io non volessi visitare il Paradiso, ma se fossi rimasta avrei solo voglia di vedere tutti coloro che avevo perso.
-Avremo altre occasioni per conoscerci meglio.- disse lei mostrandomi un sorriso sincero.
Salutai Ein e, percorrendo la stessa strada al contrario, tornai verso il mondo soprannaturale.
Scesi le scale e salutai le guardie che ancora mi squadravano con occhi perquisori, sorrisi loro e volai verso il basso.
Una volta arrivata a terra incontrai Klaus che andava al senso opposto al mio.
-Com'è andata?- mi chiese fissando i suoi occhi nei miei.
Non lasciava trapelare emozioni.
-Bene, grazie ancora.- risposi cercando di andare via il prima possibile.
Stavo per fare un passo ma una domanda mi si insediò nella mente.
-Tu sei il Re degli Angeli!?- dissi più come un'affermazione che come una domanda.
-Certo.- rispose quasi deluso da quella semplice domanda.
-Perché allora non è Ein la Regina?- chiesi.
A quella domandò i suoi occhi si sgranarono e per qualche secondo rimase immobile, senza parole.
-Perché sono il primo Angelo che ha creato.- rispose lui cercando di nascondere la sua preoccupazione.
-Non fu Lucifero?- domandai non capendo.
Lui prima rimase in silenzio per qualche secondo e poi iniziò a parlare: -Io sono stato la loro cavia.-
-La loro cavia?- chiesi confusa.
-Hanno fatto il primo incantesimo su di me e non è andato bene.- rispose sembrando spaventato.
-Vieni con me.- disse poi prendendomi per un braccio e trascinandomi verso un luogo più appartato.
-Che succede?- domandai preoccupata.
-Non dovrei dirtelo ma la storia non è come tutti la raccontano, come ogni storia d'altronde. Ogni mese del mio compleanno mi trasformo in un Demone senza sentimenti, perdo il controllo e commetto atti che non ho neanche il coraggio di pronunciare. Io sono il primo Angelo creato ma ovviamente qualcosa è andato storto, nessuno dovrebbe saperlo, quindi tieni la bocca chiusa.- rispose spaventato.
-Nessuno dovrebbe saperlo eppure lo stai raccontando a me che neanche ci frequentiamo. Perchè?- dissi sospettosa.
-Ein ha detto che posso fidarmi.- disse guardandomi dritto negli occhi.
Ein le aveva già parlato di me?
-Lei sta lavorando ad una cura che mi permetterà di sopprimere quel lato di me che tanto mi vergogno di avere.-
Dopo questa sua breve spiegazione mi ricordai di essermi ripromessa di non fare più domande per non incasinarmi ulteriormente ma come sempre la mia stupidità non ha confini. Non imparerò mai dai miei errori.
-Grazie per esserti fidato.- dissi sorridendo.
Lui chinò il capo ed io iniziai ad incamminarmi verso l'Inferno ma ovviamente la vita non poteva riservarmi un po' di tranquillità e quindi mi fece incontrare Brandon.
-Lamìa...- disse sembrando incredulo nel vedermi.
-Tu.- dissi io iniziando a provare una forte rabbia che sapevo non avrebbe portato a nulla di buono.
-Ti prego fammi spiegare.- disse supplicando.
Non gli diedi il tempo di rispondere che mi avvicinai a lui lentamente, cercai di respirare il più profondamente possibile per cercare di calmare la mia furia che cercava di sovrastarmi e, guardandolo negli occhi, gli tirai uno schiaffo.
Si, uno schiaffo.
Avrei voluto ucciderlo, avrei voluto fargli provare tutto il mio dolore emotivo attraverso il dolore fisico.-Mi fai solo schifo, dovresti ringraziare di essere ancora vivo.- dissi guardandolo con occhi pieni di rabbia e lacrime.
Poi lo superai e me ne andai lasciandolo lì a guardarmi andare via senza dire una parola.
Ogni volta la stessa storia.
Mi innamoravo di qualcuno, mi fidavo e alla fine venivo ferita. Forse ero io il problema, forse ero io che dovevo smetterla di credere di riuscire a trovare la felicità.Era difficile ma dovevo riuscire a mettere da parte di miei sentimenti, per sempre.
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14 Aprile 2021, 11:07
Nuovo capitolo!
Presto nuovi aggiornamenti.
Buona lettura...🎍
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The Three L
FantasyBlair, 17 anni, è una splendida ragazza dai capelli bianchi, lunghi, lisci e gli occhi del medesimo colore che facevano invidia al mondo. La protagonista, a causa dei lunghi viaggi lavorativi dei suoi genitori è costretta a vivere a Sheffield con il...