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Non poteva andare così, non era questo che sarebbe successo. Avevo riportato in vita Ruben, di certo avrei potuto fare qualcosa anche per Brandon.

Non mi sarei rassegnata, non sarei rimasta ferma a guardare il mio ragazzo morire, così andai da mio padre. Ero disposta a tutto pur di salvarlo.

Salutai mia nonna e, usando tutta la mia velocità, andai all'Inferno, dopo aver chiesto a Kane scoprii che mio padre, come sempre, si trovava nel suo ufficio. Entrai senza bussare.

-Papà ho bisogno del tuo aiuto.- dissi.

-Come al solito piombi qui solo quando ti serve qualcosa.- rispose severo.

-Non sarei qui se non fosse questione seria.- dissi diretta per poi continuare. -Brandon sta mordendo.-

-Tu sei qui per salvare il ragazzo che ti ha fatto quasi divorare dall'oscurità? Ragazzo che tra l'altro è il fratello dell'uomo che ti ha rovinato parte della vita!?- chiese più affermando che domandando.

Annuii.

-Che succede?- domandò facendomi cenno di sedermi, ero impaziente ma feci come disse.

-Ho perso il controllo, lui si trovava davanti a me e gli ho lacerato gran parte del corpo oltre che tutto il volto. Si trova già nell'ospedale del mondo soprannaturale ma i medici hanno detto che non c'è più nulla da fare.- spiegai con un tono di malinconia nella voce.

-Ci penso io.- disse lui facendo riaccendere una piccola speranza in me.

Andammo di fretta e furia verso l'ospedale ed i medici, vedendo mio padre, ci fecero passare senza porci domande.

Entrammo nella stanza dove Brandon riposava ed i medici ci salutarono piuttosto spaventati. Questo era il privilegio di essere la figlia di Lucifero.

-Mia figlia dice che non si può più salvare il ragazzo. Avere tentato con tutto ciò che era in vostro potere?- chiese loro, anche se a me sembrava più che stesse ordinando loro di provare con tutto ciò che fosse a loro disposizione.

I dottori si guardarono per qualche secondo e uno di loro fece un passo avanti ed iniziò a parlare:
-Vede signore noi abbiamo già provato con ogni mezzo, ma purtroppo per il ragazzo non c'è più nulla da fare. Abbiamo tentato sia con metodi tradizionali che con Stregoneria, ma non reagisce a nessuna pratica.-

Mio padre mi guardò e disse: -Abbiamo solo un'altra chance.-

Nessuno pronunciò una singola parola.
Lucifero si avvicinò al ragazzo e posò entrambe le mani sul petto del Vampiro.

Passò qualche secondo ma non accadde nulla, sinceramente stavo iniziando a dubitare delle pratiche di mio padre, ma dovevo solo attendere.
Un fascio di luce lo ricoprì facendolo trasformare nell'essere che tutti temevano, vidi il corpo di Brandon prendere fuoco e, se non avessi avuto fiducia in mio padre, non so cos'avrei pensato.

Iniziai a sentire delle urla, il mio ragazzo stava soffrendo ma non potevo farci nulla, quello era l'unico modo che avevo per salvarlo.

Passo qualche secondo e poi finì tutto.

-Allora?- chiesi a mio padre fiduciosa.

-Il tuo potere è per metà Angelico, il mio fuoco non può neutralizzarlo.- rispose lui senza guardarmi.

-Chiamiamo Arish, lei può farlo.- dissi.

-Anche se ci provasse, lei non riuscirebbe a spegnere le fiamme Infernali. Non possiamo fare nulla Lamìa.- disse Lucifero.

Il mio cuore si spezzò.
No, no, no!
Non era possibile.
Non potevo perderlo.

Mio padre chiese ai medici di poterci lasciare da soli con Brandon e loro acconsentirono.

Pian piano mi avvicinai al Vampiro che amavo ed iniziai ad accarezzargli il volto.

-Lamìa, devi dirgli addio.- disse mio padre come se non lo sapessi.

-Non voglio.- dissi in un mare di lacrime.

Lui posò una mano sulla mia spalla e disse:
-Vi lascio soli.-

Non risposi, ma appena Lucifero chiuse la porta, il mio pianto aumentò, le mie lacrime stavano bagnando tutte le bende di Brandon.
Stringevo le mie braccia attorno a lui sperando lui potesse percepire quel mio gesto, d'un tratto sentii una mano leggera sfiorarmi la schiena.

Era Brandon, si era svegliato.

-Piccola.- sussurrò da sotto le bende.

Il mio pianto si fece più insistente, quasi sembravo una bambina, istintivamente lo strinsi ancora più forte a me e tra un singhiozzo e l'altro, dissi: -Mi dispiace.-

-Non è stata colpa tua.- disse.

Nonostante stesse soffrendo lui cercava di far sentire meglio me.

-Smettila di mentirmi.- dissi piangendo.

-Se ti avessi detto la verità nel momento in cui mi sono innamorato di te tutto questo non sarebbe successo. Volevo dirti tutto il giorno in cui avevi confessato di amarmi, ma ero spaventato e me ne sono andato.- rispose nonostante facesse fatica.

-Non sforzarti, ti prego.- dissi.

-Io devo dirlo, almeno una volta. Ti amo Lamìa, ti ho amata da molto prima che tu ti accorgessi di amare me, avevo così paura che se ti avessi raccontato la verità ti avrei persa eppure alla fine è successo lo stesso.- disse facendo arrivare la sua debole mano sulla mia guancia.

-Non mi hai persa, sono qui.- dissi afferrando la sua mano. -Non sono pronta a dirti addio.-

-Devi!- disse lui.

Non risposi, mi limitai ad abbracciarlo, volevo che sentisse quanto gli fossi vicina e, tra un pianto ed un bacio, ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altro.

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20 Maggio 2021, 11:31
Nuovo capitolo!
Presto nuovi aggiornamenti.
Sono un po' in crisi per
il finale ma presto arriverà!
Grazie mille a tutti per le
15.200 letture, siete davvero
speciali, ognuno di voi lo è.
Buona lettura...❤️

The Three LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora