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Qualcuno bussò alla porta ed il mio sonno venne interrotto.

Controvoglia mi alzai per andare ad aprire.

-Sethìa, che ci fai qui?- domandai cercando di mantenere gli occhi aperti.

-Sono le 10:34, non credi sua ora di scendere a fare colazione con me e Zakarìa? Mamma e papà non ci sono, hanno detto di avere degli impegni.- disse mio fratello.

-Mi faccio una doccia e scendo. Ci metto cinque minuti.- dissi entrando in bagno.

Mi sfilai tutti gli indumenti che indossavo ed andai sotto il getto d'acqua calda. Come avevo previsto ci misi qualche minuto, giusto il tempo di darmi una sciacquata veloce. Mi asciugai i capelli e mi iniziai a vestire, oggi volevo andare a fare un giro, quindi optai per un paio di jeans a sigaretta ed una maglietta corta bianca a maniche corte, la cosa positiva di essere soprannaturale era che non sentivo mai freddo.

Racchiusi i capelli in uno chignon e scesi a fare colazione. Entrai in cucina prendendo posto e vidi i miei fratelli che indossavano i pigiami, avevano tutti i capelli spettinati, segno che si erano svegliati da poco.

-Avete dormito bene?- chiesi già sapendo la risposta dato che avevano entrambi la faccia piena di linee a causa del cuscino.

Entrambi annuirono.
Kane arrivò subito dopo con la colazione pronta in mano, aveva portato il latte, il succo di frutta, le crêpes e vari dolci, aveva il vizio di esagerare. Iniziammo a mangiare e appena vidi che mancava la nutella cercai di farla comparire.
Non ci furono risultati ed iniziai ad andare nel panico. Dov'erano i miei poteri?

-Non ho più la mia magia, cosa mi sta succedendo?- domandai preoccupata.

-Lamìa rilassati, sei l'Angelo della Morte da poco, devi esercitarti con i poteri prima di usarli.- rispose Sethìa per rassicurarmi.

Si avvicinò a me e posò una sua mano sulla mia guancia e di colpo mi calmai, era come se in quel piccolo gesto mi avesse trasmesso tutta la sua tranquillità. Sorrisi ed andai a prendere la nutella in dispensa.

Finita la colazione uscii dal castello senza avvertire nessuno, sapevo che non sarebbero stati d'accordo.
Andai verso la caverna da cui la prima volta entrai qui, stavo camminando nel buio da diversi minuti, da lontano vidi la luce viola, era il portale che mi avrebbe portata fuori da qui.

Perché me ne stavo andando?
Mi mancava Alison.
Mii mancava la normalità.
Mi mancava Will.
Mi mancava fare lezione.
Mi mancava tutto.

Varcai quell'acciecante luce e, chiudendo gli occhi, mi ritrovai fuori dall'inferno.

Aprii le mie ali e spiccai il volo, il salto iniziale causava un potente impatto con l'aria circostante ma, una volta in volo, il vento era solo la canzone perfetta di un ballo che non volevo finisse mai.

Dall'alto vidi la scuola e, cercando di non dare nell'occhio, entrai nel dormitorio degli Ibridi dove fortunatamente c'era ancora la mia stanza.
Iniziai a girovagare, la maggior parte degli studenti erano a lezione, così iniziai a cercare Alison ma non c'era.
Provai in sala da pranzo, in giardino, negli altri dormitori, la cercai perfino nei bagni, ma di lei nessuna traccia. Iniziai a camminare a vuoto, fin quando vidi una ragazza dai lucenti capelli biondi che dormiva sul tavolo della biblioteca.

Sorrisi e tirai un sospiro di sollievo.
Entrai in biblioteca facendo più silenzio possibile per non svegliarla, la presi in braccio e la portai in camera mia. Chissà quanto era stanca, posai la mia amica sul letto e le rimboccai le coperte.

***

12:01
Mi stavo esercitando con i miei nuovi poteri ma quando sentii Alison svegliarsi mi fiondai da lei.
Ci mise un po' ad aprire gli occhi, ma appena mi vide non esitò a saltarmi addosso.

-Blair, che ci fai qui?- disse la mia amica che emanava felicità da tutti i pori.

-Mi mancava la mia amica.- risposi ridendo.

Non mi chiamavano Blair da così tanto tempo che mi fece uno strano effetto, era come se non lo sentissi più il mio nome.

Ci abbracciammo con forza ed iniziai a raccontarle tutto ciò che fosse successo da quando andai all'Inferno, le raccontai anche di Andrew e a qiella notizia rimase a bocca aperta, sia per la sua morte sia per il fatto che non riusciva a credere che avessi messo da parte Will per un altro.

Dopo esserci raccontate più o meno tutto guardai l'orario. Erano le 13:00.

-Alison, sei in ritardo per il pranzo, devi darti una mossa.- dissi dandole un bacio sulla guancia.

Stavo per uscire ma di colpo sentii una presa ferrea sul mio polso, era la mia amica.

-Non dimentichi nulla?- mi chiese facendo penzolare dalle sue mani le chiavi.

La ringraziai e tornai all'Inferno volando.
Non ho idea del perché io continui a portarmi le chiavi del mio dormitorio in giro, alla fine avevo i poteri per fare ciò che volevo.

Arrivai davanti al castello e, una volta entrata, i miei fratelli che iniziarono a farmi il terzo grado.

-Dove sei stata?- chiese Sethìa con sguardo severo.

-Con chi soprattutto?- intervenne Zakarìa.

Lucifero ed Arish avevano detto che dovevamo riposarci, io stavo facendo proprio come mi avevano detto.

Non risposi, mi limitai a superarli e ad andare in palestra, il fatto che abbiano alzato la voce mi aveva causato un forte nervosismo, tanto da voler spaccare tutto. Odiavo i sentimenti amplificati.
Mi trasformai ed iniziai a usare i miei poteri, o almeno quelli che ero in grado di utilizzare. Iniziai a colpire uno dei manichini presenti, ogni colpo era sempre più forte, staccai pezzo dopo pezzo quel fantoccio, fin quando usai la mia coda per staccargli la testa.

Dovevo sfogarmi.
Cosa mi sarebbe mai potuto succedere, ho dei poteri assurdi.

La mia rabbia saliva sempre di più senza motivo e a quanto pare usai i miei poteri fino allo sfinimento, iniziai a sentirmi debole fino a crollare a terra priva di sensi per l'ennesima volta.

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21 Gennaio 2020, 14:11
Ieri non ho postato perché
non ne ho avuto il tempo, ma
per farmi perdonare oggi
farò uscire un altro capitolo.
Buona lettura...🔗

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