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Brandon mi guidava dicendomi dove si trovavano gli scalini o verso quale lato dovevo svoltare.

-Fossi stato un altro mi sarei già levata la benda. Non sono così paziente di solito.- dissi.

-Non preoccuparti, siamo quasi arrivati.- disse.

Sentivo la sua mano stringere la presa sulla mia, era così calda da emanare una sensazione di sicurezza.

Erano diversi minuti che camminavamo.
Grazie al mio essere soprannaturale non mi stancavo ma per quale motivo non potevamo andare in macchina?

-Arrivati!- esclamò lui togliendomi finalmente la benda dagli occhi.

Cercai di sbattere le palpebre più volte per mettere a fuoco.

Mi aveva portata in una pizzeria.
Non in una qualunque ma in quella in cui avevamo mangiato per la prima volta insieme.

-Perché siamo qui?- domandai mentre entravamo.

-Per fare qualcosa di diverso.- rispose aprendomi la porta da vero gentiluomo.

Era diventato più cordiale del solito.

La cameriera ci portò i menù dopo averci fatto accomodare ed io, neanche aprendolo, scelsi la pizza.

-Non mangi?- mi chiese Brandon notando che non avevo toccato il menù.

-Prendo lo stesso dell'altra volta.- risposi.

-Perfetto.- disse per poi richiamare l'attenzione della ragazza.

Ordinammo entrambi le stesse pizze di quella sera e, facendoci caso, ci eravamo seduti anche allo stesso tavolo. Forse lo aveva programmato, era impossibile che fosse una coincidenza.

-Allora, com'è dover decidere la sorte di tutte le anime?- domandò Brandon curioso.

Quasi mi soffocai con l'acqua che stavo bevendo.
Aveva fatto quella domanda un po' troppo ad alta voce per essere una cosa che doveva rimanere segreta.

-Forse dovresti abbassare la voce.- dissi sussurrando.

-Chi vuoi che ci creda?- disse.

Ignorai la sua domanda e risposi a quella precedente.

-Diciamo che non ho avuto molto lavoro, la revisione c'è ogni sei mesi, è un processo lento. Le anime vengono tutte portate all'Inferno. Da quello che mi ha spiegato mio padre le anime aspettano all'Inferno dato che io sono sua figlia. Io, cioè l'Angelo della Morte, poteva nascere sia dall'unione di Dio con un Demone che dall'unione di Lucifero con un Angelo, e a quanto pare la sorte ha scelto mio padre. Nel caso in cui fossi stata figlia di Dio le anime avrebbero sostato in Paradiso. Comunque non so bene come funzioni, non l'ho ancora fatto.-

-Ma è un ricevimento "esclusivo"?- domandò mimando delle virgolette sull'ultima parola.

-No, se ti va puoi assistere alla prossima revisione, mi servirebbe un po' di supporto morale.- spiegai.

A quella proposta Brandon sorrise e con la testa annuì.

Arrivò la pizza e, dopo aver ringraziato la cameriera, iniziammo a mangiare.

-Il fatto che tu ora sappia chi sono mi fa sentire meglio.- dissi sincera.

-A me fa piacere che tu abbia conosciuto prima me che mio padre.- rispose lui ironicamente.

Risi a quella sua battuta e durante la cena ci raccontammo un po' di cose sul nostro passato.

-Soddisfare le richieste di mio padre non era sempre così semplice, spesso erano stupide commissioni reali per firmare assegni o cose così, ma a volte dovevo guidare eserciti e fare cose impensabili.- disse rabbuiandosi.

The Three LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora