A braccia conserte davanti a me c'era Grace, vestita con un abito aderente color bordeaux, il tessuto sembrava pelle ed indossava dei tacchi che sembravano quasi trampolini.
Mi pesava ammetterlo ma nonostante la sua volgarità era davvero bella.
-Ben rivista principessa sul pisello, non ti bastava corrermi dietro per avere il mio ragazzo, ora vuoi anche le mie amiche?- dissi io per poi essere seguita da una risata di gruppo.
-Non sono io quella che è venuta qui a conoscere i miei amici.- rispose lei soddisfatta.
-Da quel che so io erano più che felici di conoscere me che di avere qui te.- risposi io voltandole le spalle.
La sentii mormorare qualcosa ma non le diedi peso, andai a prendermi un drink e Teresa mi seguì.
-Che cosa ti è preso? E poi perché ti ha chiamata Lamìa?- domandò seria la mia amica bevendo un bicchiere di non so cosa.
-È una storia lunga, in pratica ho scoperto di essere stata adottata, i miei veri genitori sono degli egoisti psicopatici che però mi hanno dato il nome Lamìa, mio nonno e la mia madre adottiva sono morti e ah si, ho anche conosciuto mia nonna.- raccontai tutto d'un fiato facendo quasi sembrare il mio racconto ironico.
-Wow! Io non lo sapevo.- esclamò Teresa.
-Certo che no, sono andata via da qui appena ho conosciuto il mio ragazzo Will che però quella stronza di Grace ha cercato di rubarmi.- dissi iniziando a bere qualsiasi alcolico mi passasse sotto mano.
-Forse è il caso di cambiare discorso, tra un paio di mesi farai diciannove anni.- disse Teresa togliendomi dalle mani tutto ciò che prendevo.
-Non mi ci far pensare.- risposi sbuffando.
-Cos'hai in programma?- domandò lei.
-Nulla, non ho avuto neanche modo di godermi i miei diciott'anni e diciamo che non ho alcun motivo per festeggiare, quindi credo che andare a fare un semplice giro sia la cosa migliore.- dissi.
Teresa rispose semplicemente annuendo e nel mentre bevemmo un altro drink.
Nonostante la comparsa di Grace la serata stava procedendo piuttosto bene, avevo bevuto più del dovuto ma fortunatamente l'unica conseguenza fu un mal di testa.
Io e la mia amica ci andammo a sedere su uno dei divani più vicini. Mi sentivo un po' abbattuta.
Poco dopo mi si avvicinò un ragazzo, aveva i capelli più scuri che avessi mai visto, il nero lucente gli donava contrastando così i diamanti che aveva al posto degli occhi. Il suo viso possedeva dei lineamenti così delicati da poter fare invidia ai modelli che lo guardavano.
-Un altro giro? Offro io.- disse lui guardandomi fisso negli occhi.
-Si dai, e sappiamo entrambi che offre Teresa.- risposi ridendo guardando la mia amica un po' troppo brilla.
-Beh si, ma la compagnia la offro io.- disse facendomi l'occhiolino. -Comunque il mio nome è Brandon.- continuò presentandosi.
-Blair o meglio Lamìa.- dissi io imbarazzata.
-Due nomi?- domandò lui divertito.
-Uno scelto dai genitori adottivi e uno da quelli biologici. Ho avuto un anno frenetico.- risposi ridendo.
-Blair, io prendo un taxi, non credo sia il caso che io guidi.- disse Teresa dandomi un bacio sulla guancia.
-Mandami un messaggio appena sei a casa.- risposi sorridendo, lei annuì e poi uscì.
Restai tutta la sera a parlare con Brandon, oltre al drink si permise anche di offrirmi un passaggio che accettai volentieri.
Fino ad un anno fa non avrei mai accettato un passaggio da uno sconosciuto ma ore se anche provasse a farmi del male saprei come difendermi.
Salimmo su una porsche nera, precisamente la Cayman Black Edition, di lui so poco ma una cosa è certa, ha degli ottimi gusti.
Dopo un po' di strada mi domandò: -Che ne dici di una pizza? Conosco un posto aperto tutto il giorno, fanno del cibo ottimo.-
-Apprezzo molto il passaggio, il tuo essere gentile e tutto, ma sono fidanzata. La mia relazione è molto complicata ma lo amo...- risposi.
-Andiamo a prendere una pizza da amici, nulla di più. Dico davvero, non ti preoccupare.- disse Brandon con un sorriso sincero.
Ricambiai il sorriso, accettai l'offerta e andammo a mangiare. Appena entrati notai lo stile rustico che padroneggiava l'intero locale, i colori si contrastavano perfettamente, il marrone si abbinava con quel rossiccio che però al tempo stesso si alternava con il verdone delle tappezzerie.
Brandon prese un tavolo e velocemente ordinammo due pizze, io presi una diavola e lui una capricciosa. Chissà se il nome di quella pizza era anche un suo tratto caratteriale, speriamo di no!
Stavo per sedermi, ma lui da vero galantuomo mi fece accomodare spostandomi leggermente la sedia, sorrisi e sussurai un leggero grazie.
Era davvero cordiale.Mentre attendevamo l'arrivo della nostra cena iniziammo a chiacchierare del più e del meno, mi raccontò di avere sempre avuto una vita severa.
Si era paragonato ad un principe, diceva che suo padre si era sempre sottratto ai suoi doveri e che quindi altri presero il suo posto.-Sei la prima persona che non ride quando dico la parola "principe".- disse afferrando il bicchiere a sorseggiando l'alcolico che vi era al suo interno.
-Diciamo che rispetto il duro lavoro dei reali.- dissi scherzando.
Lui mi guardò negli occhi e accennò un sorriso, era così serio ma al tempo stesso riuscivo a captare dell tenerezza in lui.
Era stato cresciuto con regole ferree e con poco affetto, la sua storia mi fece sentire talmente a mio agio che gli raccontai di me e di come i miei genitori "adottivi" erano poco presenti e lui ovviamente disse che mi capiva.
E dopo tanto tempo anch'io credevo di sentirmi finalmente capita.
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17 Marzo 2021, 11:15
Nuovo capitolo ragazzi!
Buona lettura...🪐
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The Three L
FantasyBlair, 17 anni, è una splendida ragazza dai capelli bianchi, lunghi, lisci e gli occhi del medesimo colore che facevano invidia al mondo. La protagonista, a causa dei lunghi viaggi lavorativi dei suoi genitori è costretta a vivere a Sheffield con il...