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Uscii immediatamente dal bagno, mi vestii ed andai a chiamare Will.

-Dobbiamo andare a lezione, è tardi!- urlai scuotendo il mio ragazzo.

Si alzò, si vestì ed insieme andammo ognuno nelle rispettive classi.

Ero già pronta a scusarmi per il ritardo ma fortunatamente la professoressa di arti Demoniache non era ancora arrivata e come ogni giorno c'era un casino assurdo.

Le persone ora iniziano a guardarmi di meno e ciò non poteva far altro che provocarmi sollievo.

Le lezioni proseguono sempre con molta lentezza e man mano che i giorni passavano necessitavo sempre più sangue. Se non ne bevevo almeno cinque bicchieri abbondanti diventato furiosa.

Oggi accanto a me c'era seduta Alison, come sempre i suoi capelli brillavano alla luce ed i suoi occhi sembravano ogni secondo più profondi.

Era simpatica, con lei non c'era un attimo di noi. Ridendo e scherzando in men che non si dica arrivò l'ora di pranzo, finalmente mi sarei potuta sedere nuovamente al tavolo degli Eredi, era passato pochissimo tempo ma mi erano mancati.

Prima di andare a pranzo decidi di aspettare Will fuori dalla sua aula. Poi lo vidi uscire.

-Mi hai addirittura aspettato.- disse sorridendo.

Annuii e gli diedi un bacio.

-Hai fame?- mi chiese prendendomi per mano.

-Da lupi.- risposi accelerando il passo.

Eravamo arrivati davanti alla porta ma una folla copriva l'intera entrata, cercai di passare e fortunatamente la mia fama da principessa fece si che tutti si spostare.

Ma quando vidi quella scena il mio cuore sembrò fermarsi ed il respiro man mano andò ad affievolirsi. Mia madre stava tenendo tra le braccia il corpo senza vita di Ruben.

Caddi a terra in ginocchio e stento riuscii ad alzarmi, presi tutte le forze che avevo ed arrivai accanto al corpo del mio dolce fratello.

Mi inginocchiai davanti al suo corpo privo si vita ed inizia ad accarezzargli i ricci che tanto amavo, ma quando la mia mano destra sfiorò la sua guancia iniziai a piangere ininterrottamente.
Piansi.
Piansi come mai avevo fatto prima d'ora.
Ed il ricordo della morte di mio nonno mi tornò in mente.

Un dolore lanciante alla schiena mi fece piegare in due e gli occhi iniziarono a bruciare.
La mia gola sembra essere appena diventata il deposito delle fiamme dell'inferno.

Nubi grigie invasero tutta la sala, i miei capelli erano bianchi mescolato al grigio, sentii le corna spuntare sul mio capo ed un'enorme potenza si insediò nel mio esile corpo.

Tutta la rabbia che avevo dentro fece si che il mio intero corpo iniziasse a staccarsi dal suolo.
Arrivai ad un'altezza notevole ed una scarica elettrica lungo la mia schiena mi avvertì di qualcosa, non sapevo precisamente cosa ma appena vidi il mio riflesso nella pozza di sangue che fuoriusciva dal petto di Ruben mi resi conto di aver appena attivato tutti e quattro i lati del mio DNA.

La coda e le corna da Demone, gli occhi neri da Vampiro erano contornati da vene lungo le mie guance. Le ali diventarono bianche, segno della mia parte Angelica ed un'aura di luce che confinava ogni centimetro del mio corpo stava a significare il risveglio completo della mia parte di Strega.

Mai avevo assaporato tanto potere, e mi piaceva.

L'intera folla mi osservava.
Chi con stupore, chi con timore, altri invece con speranza.

-Chi ha osato levare la vita all'Erede dei Licantropi?- domandai.

La mia voce tuonò per tutta la sala.
Sembrava che diverse voci stessero parlando contemporaneamente, ma era solo la mia.
Nessuno si fece avanti e con il semplice battere delle mie ciglia tutti i vetri presenti dell'intero edificio si ruppero.

-Lamia torna in te, te ne prego.- disse mia madre.

La sua voce era rotta dal pianto che uscì quasi in un sussurro, ma alle mie orecchie arrivò forte e chiaro.

Non le diedi ascolto e dissi: -Scoverò chiunque sia stato e giuro che non avrà pace fino alla fine dei tempi.-

Passò qualche secondo e poi sentii qualcosa bruciare sul mio petto, abbassai lo sguardo e la collana che mi aveva dato in dono Will stava cambiando ripetutamente colore.
Si alternavano, prima il rosso, poi il nero, a seguire il cobalto e per finire il viola.

Ci misi poco a capire che ciò voleva significare che ogni parte del mio DNA si fosse risvegliata, era come se la mia testa sapesse le risposte di ogni mia domanda tranne quella sulla morte di Ruben.

Il suo sorriso mi tornò in mente e lentamente scesi, solo ora mi ero accorta che al posto degli indumenti indossavo solo delle stoffe bianche selle mie parti intime.

Mi guardai intorno e vidi che Will era al mio fianco, il mio occhio cadde sopra un cofanetto in legno con su scritto il mio nome.

Lo aprii e al suo interno vi era il cuore di Ruben ormai privo di battito.

Ero talmente accecata dalla rabbia che quasi non riuscii a notare il foglietto accanto all'organo di mio fratello.

Le mie mani tremavano al contatto con quel bigliettino, non per paura, ma per la sete di vendetta.

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21 Luglio 2019, 17:31
Scusate l'assenza, ma ora oltre
alle materie da recuperare
ho anche un lavoro, quindi
gestire queste "piccole" cose è
un po' difficile.
Tralasciando il fatto che avevo
anche perso l'ispirazione che,
dopo questo capitolo, è tornata
più di prima.
Questa settimana vedrò di
pubblicare altri due capitoli.
E niente, volevo far morire Will,
però poi l'idea di Ruben mi
allettava un sacco.
Un bacio e buona lettura a tutti...🍀

The Three LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora