Simone teneva la mano appoggiata al davanzale della finestra, la pietra fredda contro la sua pelle calda gli dava una strana sensazione. Guardava fuori, verso la pioggia che stava impercettibilmente versando a neve.
Stava già facendo buio e quel finale d'ottobre pareva voler essere già un inizio deciso d'inverno. Si era passati da mesi di siccità e caldo torrido a temperature molto basse senza che quasi ce se ne potesse accorgere.
Lucrezia, alle sue spalle, stava ancora leggendo il dispaccio appena arrivato da Forlì. Non era scritto dal pugno della Tigre, ma da quello del suo cancelliere.
Il Governatore di Imola, benché il messaggio fosse quanto di più formale e distaccato vi fosse, leggeva in quella scelta un preciso ammonimento. La Contessa, probabilmente, non aveva ancora deciso se punirlo o forse, visti i tempi difficili, aveva semplicemente preferito rimandare a un secondo momento i suoi provvedimenti.
Simone avrebbe voluto chiedere a suo cognato Tommaso se avesse un'idea di cosa le parole scritte dal cancelliere Cardella potessero significare, per lui, ma in quei giorni il povero Feo aveva già abbastanza da fare per conto suo. Si era offerto di aiutarlo e, anche se avrebbe dovuto badare di più agli affari del Bosco, passava le sue giornate a controllare le truppe e sistemare meglio la difesa.
E di certo le notizie arrivate da Forlì non lo avrebbero indotto a cambiare i suoi piani.
Lucrezia ripiegò in silenzio la lettera, sospirando. Fissò la schiena ampia e dritta del marito e i suoi capelli tendenti al rosso che cadevano sul collo.
La descrizione dell'attacco dei veneziani e della loro fuga, ottenuta senza dover nemmeno sforzarsi troppo, era molto stringata e la parte importante arrivava solo sul finale. La Sforza voleva che anche il Governatore di Imola si preparasse a una possibile incursione, per quanto poco probabile, e schierasse tutti i suoi uomini sui camminamenti, in caso di bisogno.
Nel frattempo, poi, avrebbe dovuto chiudere le porte, aprendole solo per poche ore al giorno, per non paralizzare i commerci. Anche i mercanti passaggio avrebbero dovuto subire un controllo serrato, per evitare spie che entrassero in città per poi fare da ponte con l'esterno.
In tutto questo, oltre a non menzionare un possibile richiamo per Simone, la Leonessa si era anche ben guardata dal fare altre aggiunte personali, cosa curiosa, dato che di norma quasi tutte le sue missive avevano anche una parte più privata.
"Sembrerebbe che non ti voglia punire, in fondo..." sussurrò Lucrezia, lasciando la lettera sull'ottomana e arrivando alle spalle del marito.
L'uomo accolse con un respiro fondo le sue braccia, che andavano a cingerlo, e quando sentì la donna appoggiare il viso alla sua schiena, le sue mani che si aprivano sul suo petto, sia come protezione, sia come ennesimo reclamo di possesso, disse: "A sentire tuo fratello, la Tigre non dimentica i torti subiti."
"Ma alla fine a Marradi avete vinto." gli ricordò la Feo, senza allentare minimante la presa.
Ridolfi diede un'ultima occhiata oltre la finestra, verso un'Imola spenta e preda del nevischio, e si voltò verso la moglie, senza scivolare via dal suo abbraccio: "Abbiamo vinto, sì, ma non è andata comunque come voleva lei. Adesso quelle terre sono solo fiorentine. E comunque io non avrei dovuto partire come ho fatto. Avrà pensato che non mi fidavo del suo giudizio. Agendo così d'impulso, avrà creduto che..."
Lucrezia lo mise a tacere, posandogli una mano sulle labbra. Era stanca di vederlo tormentarsi per quello che la Contessa poteva pensare o fare. Da uomo capace di ridere per un nonnulla, sempre con un sottofondo di allegria e ardimento, Simone si stava trasformando sempre di più in un uomo ombroso, pensieroso, taciturno. E tutto per colpa della preoccupazione.
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Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo. (Parte IV)
Historical Fiction(Troverete le prime tre parti sul mio profilo!) Caterina Sforza nacque nel 1463, figlia illegittima del Duca di Milano e di una delle sue amanti, Lucrezia Landriani. Dopo un'infanzia abbastanza serena trascorsa quasi per intero tra le mura del...