La serva amica di Bianca non smetteva di darle colpetti con il gomito e sogghignare in silenzio, e per quanto la Riario gesticolasse per farle capire di smetterla, che non c'era assolutamente alcun bisogno che le facesse notare ancora l'ultimo arrivato, la ragazza non smetteva.
Come loro consuetudine, si erano infilate nel loro nascondiglio segreto per spiare i soldati che quel pomeriggio dovevano dedicarsi al bagno che la Leonessa aveva reso obbligatorio a tutti gli uomini d'armi di stanza a Ravaldino.
Ormai ne erano rimasti pochi, perché stava venendo sera e cominciava quasi a far buio. Anche se non si poteva dire che facesse molto freddo, la pioggia di quei giorni aveva reso tutti un po' restii a lavarsi a tarda ora, preferendo invece le ore più tiepide della giornata.
Quello che era appena entrato era il giovane soldato con cui Bianca continuava a incontrarsi la notte, vicino alle cucine. Non facevano nulla che la figlia della Contessa ritenesse troppo sconveniente. Si baciavano, stavano stretti l'uno all'altra, a volte si spingevano un po' oltre nel cercarsi a vicenda, ma il più delle volte, semplicemente, passavano quasi tutto il tempo a parlare.
Non era la prima volta che Bianca e la sua amica vedevano anche lui, alle tinozze per il bagno, ma, come sempre, la Riario si trovava a osservarlo come fosse una novità assoluta. L'altra le aveva già espresso più volte la sua approvazione, sottolineando come, a suo parere, quel giovane fosse tra i migliori presenti alla rocca. Questa dichiarazione aveva dato alla figlia della Tigre qualche certezza in più, tuttavia l'attrazione che provava per il soldato – benché molto forte – non l'aveva ancora portata a vederlo per più di quello che secondo lei era e sarebbe sempre stato, ovvero solo un passatempo.
All'improvviso dalla porta entrarono altre quattro uomini che, iniziando a spogliarsi, parlavano del Consiglio di Guerra appena finito. Mentre la serva ancora si perdeva via dietro il soldato giovane che sguazzava nella grossa tinozza che stava appena sotto il punto di osservazione, Bianca rivolse la sua attenzione a quelli appena arrivati. Li conosceva abbastanza bene tutti e quattro: il Capitano Bezzi, il Capitano Rossetti, Baccino e Bernardino da Cremona.
"Se il figlio del papa ha davvero quindicimila uomini al suo seguito..." stava dicendo Bezzi.
"Se è partito con quindicimila uomini – lo corresse all'istante Bernardino da Cremona – è molto probabile che sia solo un'avanguardia e che Luigi lo segua a breve con altrettanti soldati."
"Avete sentito che ha detto la Contessa..." Rossetti, la voce un po' soffocata dal camicione che si stava sfilando, sembrava quello meno atterrito di tutti: "A Luigi la Romagna non interessa. Se ha dato al Valentino quindicimila uomini è perché non ne vuole sprecare più di quindicimila. A lui interessa andare a Napoli. Noi siamo solo nel mezzo. Una tappa necessaria."
"Forse, ma al papa di Napoli non importa nulla." fece Baccino, slacciandosi lentamente i nodi del giubbone: "E questo Duca Valentino è suo figlio. Quindicimila uomini francesi non sono uno scherzo..."
"Voi siete tra quelli che si sono offerti spontaneamente alla Sforza, no?" lo prese di petto Bezzi, già quasi del tutto svestito: "Non mi direte che ora che si avvicina davvero la guerra avete paura? Che razza di uomo siete?"
A quel punto il cremonese, scorgendo gli sguardi indagatori degli altri, scoppiò in una sonora risata e commentò: "Malgrado le apparenze, sono un uomo di parola. Se sono qui è perché sono pronto a combattere fino alla morte per lei. Anche se, lo ammetto, non mi dispiacerebbe prima offrirmi a lei anche in un altro senso..."
Bezzi fece un cenno d'assenso, benché fosse chiaro a tutti quanto quell'ultimo inciso gli fosse piaciuto poco, mentre sia Rossetti, sia un paio di soldati già a mollo nelle tinozze, accolsero quell'affermazione con una sorta di comprensiva ilarità.
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Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo. (Parte IV)
Historical Fiction(Troverete le prime tre parti sul mio profilo!) Caterina Sforza nacque nel 1463, figlia illegittima del Duca di Milano e di una delle sue amanti, Lucrezia Landriani. Dopo un'infanzia abbastanza serena trascorsa quasi per intero tra le mura del...