"Deve esserci un modo..." stava dicendo piano Lorenzo, scartabellando tra i documenti che aveva portato a casa da Castrocaro: "Quella cagna non può vincerla così..."
Semiramide, che era appena tornata al palazzo, dopo essere stata un momento in chiesa, sentì la voce del marito uscire dalla saletta e restò un momento in ascolto, per capire se fosse solo o in compagnia.
Da quando il marito era tornato da Castrocaro, l'Appiani poteva dire di non averlo nemmeno visto, altro che parlarci. L'aveva evitata a cena, le aveva fatto trovare la porta della sua camera chiusa, la notte e, quella mattina, quando lei si era svegliata ed era andata a cercarlo, le si era negato tramite l'interposta persona di uno dei loro servi.
"Dovevamo insistere..." continuava il Medici: "Ma adesso... Adesso... L'unica speranza è che non paghi la prima rata. Che poi, che si è deciso a fare, per rateizzare la cauzione... Quella donna è furba, troverà il modo per non darci nulla. Dovevamo chiederle tutto, sull'unghia."
Semiramide attese di sentire qualcuno – magari il legale Aldrovandini – rispondere a suo marito, ma quando arrivò solo uno spesso silenzio, allora la donna si arrischiò a sbirciare oltre la porta socchiusa.
Scostandosi il velo che aveva messo in capo, soprattutto per proteggersi dai raggi solari di quel 17 agosto, aguzzò la vista e, scorto il Popolano seduto in poltrona con un fascio di documenti sulle ginocchia, controllò se accanto a lui vi fosse qualcuno.
Abbastanza sicura che l'uomo fosse completamente solo, Semiramide non frappose altri indugi e, convinta che quello fosse l'unico modo per poterlo fronteggiare a quattrocchi senza che lui le sfuggisse di nuovo, entrò nella saletta.
"Adesso parli anche da solo, Lorenzo? Non credo sia un buon segno." gli disse, la voce molto meno aggressiva di quanto non si fosse figurata prima di aprir bocca.
"Non ho tempo." la liquidò subito lui, sollevando appena gli occhi tondi dai suoi fogli.
"Non mi hai nemmeno detto com'è andata a Castrocaro..." fece lei, avvicinandosi un po', il velo che portava in testa ora stretto tra le mani, come sussidio per stemperare la tensione di quel momento.
"Mi hai forse visto tornare con il figlio di quella meretrice? No. E allora avresti dovuto capire anche da te che è andata male." la rimbrottò lui, riassettando in fretta i suoi documenti e alzandosi quasi di corsa dalla poltrona, desideroso di chiudere molto in fretta quel confronto.
"Forse, se la legge ha dato ragione a lei, è perché è lei che merita la custodia del piccolo..." provò a dire l'Appiani, che, benché avesse effettivamente ben immaginato l'esito dell'udienza, si sentiva profondamente sollevata nell'averne la conferma ufficiale.
"Al diavolo quel dannato bambino! È l'eredità che quella donnaccia vuole!" sbottò il Popolano, scuotendo il capo e andando verso la porta: "Se tu l'avessi vista..!"
"Com'è? Raccontamelo." colse la palla al balzo la donna, frenando il Medici, che stava per sgusciarle di nuovo via da sotto al naso.
Questi fu tentato di tacere e andare oltre, ma, effettivamente, da quando era tornato a casa moriva dalla voglia di descrivere a qualcuno ciò che aveva provato davanti a una donna come Caterina Sforza.
Così, suo malgrado, fingendo, anzi, di fare un favore a una moglie troppo curiosa, Lorenzo si sistemò con cura le carte del processo sotto al braccio e cominciò: "Ha due occhi verdi, di quelli che sembrano fatto di vetro, per quanto cambiano colore con la luce, ma non li ho trovati belli. Erano troppo freddi, pieni di rabbia. Erano di ghiaccio."
L'Appiani cercava di figurarsela, ma ciò che le interessava di più era l'espressione che stava facendo il Popolano. Dopo tanto, tanto tempo, le pareva vivo, e non perché sospinto dall'odio o dal rancore, ma perché interessato realmente a condividere con lei qualcosa.
![](https://img.wattpad.com/cover/157566899-288-k377999.jpg)
STAI LEGGENDO
Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo. (Parte IV)
Ficción histórica(Troverete le prime tre parti sul mio profilo!) Caterina Sforza nacque nel 1463, figlia illegittima del Duca di Milano e di una delle sue amanti, Lucrezia Landriani. Dopo un'infanzia abbastanza serena trascorsa quasi per intero tra le mura del...