cap.2

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Peter's pov
Come ogni mattina mi svegliai e andai a fare colazione.
"Allora oggi è il grande giorno"
Disse Tony.
"Tony non esagerare, sta solo partendo in vacanza con i suoi amici, mica sta andando in guerra"
Rispose mia madre facendo una risatina finale.
"Si lo so, ma è la prima volta che il nostro bambino sta via da solo"
Disse con una vocina ironica e acuta, odio quando fa quella voce, mentre si avvicinò verso il tavolo dove ero seduto e mi diede un bacio sui capelli.
"Mi raccomando sii prudente"
Mi disse poi serio mentre si avviò verso il suo laboratorio.
"Allora Pete hai bisogno di un passaggio?"
"No grazie mamma, vado a piedi, voglio godermi il mare mentre cammino"
Dissi alzandomi e andando a prendere lo zaino e la valigia in camera mia, mentre saluto mia madre mio padre sale le scale del laboratorio e torna in salotto, mi avvicino a lui per salutarlo.
"Pete"
"Si papà?"
"Apri quello zaino"
Feci una faccia interrogativa.
"Sai benissimo quali sono i patti, puoi partire solo se lasci qui il costume, vai lì per divertiti con i tuoi amici no per salvare il mondo, sù forza"
Sbuffai e dopo aprii lo zaino e tirai fuori il costume di Spiderman e lo diedi a Tony che facendo uno dei suoi soliti sorrisetti mi disse:
"Bravo ragazzo ora puoi andare, buon viaggio"
Ah come diavolo fa a sapere sempre tutto. Salutai un ultima volta mia madre e mio padre e mi avviai verso l'aeroporto.

L'obbiettivo è in movimento.

Camminai con le cuffiette nelle orecchie e mentre ascoltavo le mie canzoni preferite ad alto volume non mi accorsi che un'auto stava venendo verso di me fino a quando non mi urtò leggermente, a quel punto mi tolsi le cuffiette e mi girai verso l'auto, e dalla quale uscirono due uomini.
"Oh scusa ragazzino ti sei fatto male?"
Mi disse uno di loro mentre si avvicinò a me per vedere come  stavo.
"Non si preoccupi signore sto bene"
"Sicuro?"
Mi disse e io annuii e in tanto l'altro uomo mi prese le braccia e mi mise sulla bocca un panno umido di cloroformio che mi fece crollare tra le sue braccia.
Mi svegliai ed ero legato ad un lettino, credo di trovarmi in una specie di bunker militare, quelli che si usavano durante la seconda guerra mondiale.
"Bene il ragazzino si è svegliato"
Disse un uomo entrando.
"Capo ecco il suo cellulare, abbiamo già preparato la copertura, i suoi genitori pensano che si trovi a Miami e i suoi amici pensano sia rimasto a Malibù."
"Perfetto bravo Collenn ora spegni il gps cosi non potrà rintracciarci, e l'altro?"
"Stiamo finendo il trattamento, presto sarà pronto"
"Ottimo, ora lasciami solo con il ragazzo"
"Si capo"
"Ciao Peter, ti ricordi di me?"
Disse avvicinandosi.
"Stane"
"Oh bene vedo ti ricordi, peccato che questo non ti servirà molto"
"Cosa vuoi"
"Cosa voglio? Semplice io voglio le Stark Industries."
"Bhe penso che non le avrai mai"
"Farei meno lo spiritoso se fossi in te, sai sto progettando questo piano da molto tempo, e ora non vedo l'ora di metterlo in atto, però ho un piccolo problema, c'è una persona di troppo che mi intraccia la strada, sei tu, quindi ora ho due scelte, o ti uccido, sporcandomi così le mani o ti lascio vivere chiuso qui, cosa sceglierò? Bhe per adesso ti lascio vivere, appena non mi servi più mi sbarazzerò di te"
"Non ci contereri troppo, mio padre verrà a cercami"
"Oh lo so, Tony è migliorato molto come genitore dall'ultima volta che l'ho visto, ma ragiona lui non verrà, lui è convinto che tu ti stia divertendo con i tuoi amici. Sei mio Peter"
"Signore il siggetto del progetto 2-4-1 è  sveglio, vuole parlarci?"
Disse un'altra voce alle nostre spalle.
"Si arrivo subito. Ti saluto Peter, ora ho un piano da portare avanti.... Chiamate Zemo, ho un lavoro da fine con lui."
Disse Stane uscendo, io cercai di liberarmi ma ero legato troppo stretto da riuscire a stento a respirare.

Sala affianco
NARRATORE'S POV
"Ciao ragazzo"
Disse Stane ad un altro ragazzo che si trovava anche lui come Peter legato ad un lettino. Il ragazzo sentendo quella voce iniziò ad agitarsi.
"Su stai calmo, non ti farò male,..... tu togli quella benda dalla sua bocca, devo parlargli"
E subito uno dei suoi suoi uomini fece ciò che gli avevano detto.
"Cosa vuoi da me"
"È il momento di andare in campo, ma prima un rapido controllo, cosa ricordi della notte del 14 luglio 2010"
A quelle parole il ragazzo iniziò ad urlare per il dolore non solo fisico ma anche mentale, poi Stane riprese a parlare.
"Bene, fa male vero? E sai chi ti ha fatto tutto questo male? L'uomo che vedi nel tuo ricordo, il suo nome?....... Tony Stark. Cosa voglio da te? Voglio che vai lì e sfoghi la mia vendetta, prendi la sua azienda, il come non mi interessa, uccidilo, fallo sparire, non mi interessa basta che porti a compimento la missione, ricorda lui è cattivo, appena si avvicinerà a te ti farà male. Fallisci e la morte sarà il tuo destino"
"Bene ora fate in modo che il capitano venga qui"
Disse poi ai suoi uomini.
"Capo ma è certo del suo piano?"
"Se sono certo? Si, ci sto lavorando da molto tempo e ho studiato tutti i particolari a fondo, il capitano Steve Rogers è sempre sulle traccie di chi vuole creare super soldati come lui, e con le traccie che gli abbiamo fatto "trovare" ora lui  è alla ricerca della nostra base, perciò fate in modo che trovi questo indizio, così poi potrà venire qui da noi"
"Ed è sicuro che Iron-man sarà con lui?"
"Rogers è un uomo con saldi valori morali, se sa che da qualche parte in Alaska si trova un bunker su cui si fanno esperimenti umani e soprattutto sa che c'è  anche un ostaggio non si farà scrupoli a chiedere aiuto, e a chi altro può chiedere se non che al suo amico Tony,. Loro verranno qui e cadranno nella mia trappola"

Hola, vi è piaciuto il capitolo?
Povero Peter viene sempre rapito, e Stane pare non si faccia scrupoli per ottenere quello che vuole.
Voi che ne pensate lasciate un commento e una stellina.
A domani
~Leo

Peter Parker🕸️La storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora