cap.158

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Peter's pov
Bene da dove iniziamo?
Calma ragazzino, primo troviamo il ragno poi pensiamo al tuo allenamento
Si va bene.

Arriviamo a questo lago.

Bene ragazzino ora troviamo questo ragno, poi ti farai mordere e testiamo i nuovi poteri.
Okay sono pronto.

<Appena trovo il ragno in questione, indistinguibile per via del suo colore scuro e la forma della sua particolare ragnatela. Un braccio, prima ricoperto da quella sostanza nera ora è scoperto, delicatamente faccio salire quel ragno sulla mia mano, aspettando che mi "attaccasse". Cosa che poco dopo fece, mordendomi sulla mano. Improvvisamente mi sentii strano e scosso dall'improvviso dolore scossi la mano facendo cadere il ragno a terra, poi  iniziai a sentirmi strano, non credo che questo esperimento funzioni. Poi caddi nel laghetto, bloccato senza riuscirmi a muovere.
Venom, che succede? Non riesco a muovermi fai qualcosa.
Calma ragazzino, è tutto calcolato, presto non sentirai nulla.
Sei impazzito, mi vuoi morto?

Cercai di liberarmi dal controllo di venom per salire in superficie ma non ci riuscivo.
Ragiona idiota, ti senti soffocare?
Bhe in effetti no.
Esatto, qual è la caratteristica della Argyroneta acquatica?
Poter trattenere anche per 24 ore il respiro per immerge....ohh quindi ora avrei i suoi poteri?
Si ma l'effetto è minimo. Diciamo che allenandoti potrai rimanere immerso per due ore circa. Ora devi imparare a controllare questo potere e poi svilupparne molti altri.
Non vedo come possa essere utile in una lotta, ma è una cosa fighissima.
Bene, ora divertiamoci un po' ma dobbiamo ricordarci che presto finirà l'effetto.
Beh cosa aspettiamo no? 

Vagai per quasi una mezz'ora sul fondale iniziai a sentire una mancanza di ossigeno, cosi risaliamo in superficie.
Hey ragazzino io sono esausto e affamato, portami a casa.
Non preoccuparti amico ora mangiamo.

Nel frattempo una volta uscito dall'acqua la melma nera iniziò a sparire e sono stranamente asciutto.
 Prendo il mio telefono dalla tasca e vedo l'ora, è tipo ora di cena e il cielo è già diventato nero, sul telefono arriva l'ennesima chiamata attacco e dopo compare il messaggio 6 chiamate perse. Le scelte erano due, o perdevo delle chiamate o perdevo la vita, visto che a mio padre bastava circa un secondo per localizzare il mio telefono se avessi risposto e altri due secondi per far arrivare un'armatura da me, così lascio il telefono su una pietra e scappo lontano, nel caso mio padre avesse rintracciato il segnale satellitare e per adesso voglio godermi la mia libertà ancora un po'. 
Arrivo in città  e mi fermo ad un chiosco per mangiare qualcosa.
"Oh bene signor Stark"
Disse qualcuno alle mie spalle mentre si avvicina al tavolino del chioschetto al quale ero seduto, poi si siede sulla sedia difronte a me.
"Lei..."
"Taglia corto ragazzino, sono qui per farti una proposta"
"Grazie ma non mi interessa"
Rispondo prendendo il vassoio e alzandomi dando le spalle a quell'uomo.
"So quello che hai fatto. Violare il sistema dello S.H.I.E.L.D. ti può mettere in grossi guai piccolo Stark"
Mi fermai e tornai indietro sbattendo il vassoio sul tavolo.
"Senta signor Fury....."
"Ehi ehi ragazzino calma, non ce l'ho con te, anzi sono stupito, hai talento perciò voglio di partecipare ad un progetto"
"Progetto?"
"Si, sicuramente sai che lo S.H.I.E.L.D. si è spaccato in due, stiamo reclutando nuovi agenti, gli Avengers proteggono la terra in segreto, lo S.H.I.E.L.D. l'hydra, e visto le tuo conoscenze con questi farebbe comodo avere Spiderman, in qualche missione"
Disse il direttore di quella super agenzia, rimasi un po' spiazzato da quella proposta.
"Non preoccuparti, si tratta solo di una missione o due ogni tanto. Parlerò con tuo padre. Ora ti lascio finire il tuo pasto. Ci rivediamo Spiderman"
Concluse Nik Fury andandosene.
Girai ancora un po' pensando alla proposta fatta.
Dovrei accettare? Dargli una mano di tanto in tanto? 
Cammino alla deriva fino ad arrivare in spiaggia a guardare il riflesso della luna e delle stelle sul mare, era uno spettacolo fantastico, se solo ci fosse anche MJ sarebbe perfetto.
Non mi accorgo che il tempo passa velocemente, dopo un po' torno a casa.
Tutto è buio, strano che mio padre non mi avrà cercato, eppure era passata la mezzanotte e sono sparito da due tre ore. 
Silenziosamente entro a casa, mentre cammino una luce lontana si accese.
"Eccoti"
Disse mio padre sbucando fuori da quell'oscurità.
"Non sai stare fermo per un giorno vero!? Troppo complicato? Menomale che ti conosco, ottima bravata lasciare il tuo telefono."
Disse avvicinandosi.
"Ah a proposito tieni"
Continuò passandomi il mio telefono.
"Lo sai vero che non puoi scapparmi vero!? Comunque perchè sei andato in quel lago e ci sei stato per più di un ora? Lo sai che si trovano degli insetti come lo scorpione, molto pericolosi. Quindi perchè eri li?"
Mi chiese.
"Come fai....giusto il telefono. E comunque si chiama passeggiare"
Rispondo camminando verso le scale per andare in camera, ma mio padre mi bloccò.
"Ragazzino tu non mi convici. Di un po' da quand'è che non dormi?"
"Fino a ieri ero all'ospedale..."
"Sai cosa intendo....Le cinque tazze di caffè che hai bevuto prima di uscire cosa sarebbero? Cosa c'è che non va, non hai mai bevuto neanche una tazza figuriamoci cinque."
Disse incrociando le braccia e guardandomi intensamente.
"Può anche essere stato Mark"
Rispondo.
"Negativo, dorme come un ghiro, quindi è escluso dai sospettati. Poi neanche quello mi convince."
Disse indicando il lato sinistro del mio collo, poi di colpo con una siringa estrasse qualcosa dal mio collo.
"Allora sai dirmi cos'è?"
Rimasi in silenzio. 
"Bene ora vieni giù con me, tanto non penso che vorrai dormire questa notte"
Mi disse e dopo mi portò con lui giù. 
Appena scesi lasciò la siringa con quello strano liquido dentro ad una macchina cilindrica che si  accese e iniziò ad analizzare il contenuto. 
"Su vieni"
Mi disse facendomi segno di seguirlo verso una spider rossa decapottabile.
"Che c'è? Avevi pensato ad un intesa nottata chiusi in un laboratorio!? Dai sbrigati salta su."
Continuò e dopo salii sull'auto.
È un qualche tipo di punizione orientale? C'entra la psicologia inversa? Oh forse questo è un clone di mio padre. o è solo un sogno.
Quando fummo abbastanza lontani fermò l'auto in mezzo alla strada deserta. 
Okay ora mi uccide e butterà il mio corpo giù dalla scogliera.
Mio padre scende dall'auto e facendo il giro dell'auto arriva al mio fianco aprendo la portiera.
"Avanti scendi"
Okay mi uccide.
"Dai Pete muoviti non abbiamo tutto il giorno, tra parentesi se tua madre sa cosa ho in mente mi uccide, quindi sbrigati."
Molto rassicurante, scesi lentamente dall'auto. Mio padre posandomi una mano sulla spalla mi condusse verso l'altro lato dell'auto. 
"Su, sei pronto?"
Disse indicandomi il sedile del guidatore.
"Stai scherzando vero? Non ho neanche la patente, ne ho mai guidato in vita mia"
"Bene, la patente è una formalità che non mi interessa, poi tu hai già guidato. Ricordi la barca al tuo compleanno, o quando hai preso l'auto di Flash al ballo scolastico per inseguire quel criminale."
"E tu dimentichi che ho semidistrutto dell'auto."
"Avanti Pete, preferisci questo oppure rimanere recluso in casa fino al giorno del tuo diploma? Ultima occasione....3...2....1.."
"Ah va bene"
Dico salendo in auto.
"Ottima scelta"
Rispose incrociando le braccia e scrutandomi con lo sguardo.
Ad un certo punto mi paralizzo, non so perché ma non mi sento bene, non mi sento lucido. Sarà per i caffè presi ma la mia mente non collega più.
"Papà.....io.....i..no..n ri...."
Dico a fatica con il fiatone.
"Va bene...su vieni scendi"
Rispose aprendo di nuovo la portiera.
"Ora calmati. Vieni..."
"STARE CALMO. COME PUOI DIRMI DI STARE CALMO....TU TU NON CAPISCI..non capisci"
Dico urlando per poi abbassare la voce dirigendomi verso il bordo della strada vicino alla scogliera a guardare le onde sulla costa.
"Sei prevedibile ragazzino. Per quanto ci provi resti imprevedibile."
Disse mio padre avvicinandosi, poi appena mi fu affianco mi mise un braccio intorno alle spalle e mi strinse a lui facendomi appoggiare la testa sul suo petto, mentre continuo a guardare le onde del mare.
"Ora mi dici il vero motivo o devo fartelo sputare fuori a suon di test psicologici, perché sappi che quei test saranno molto difficili da superare. Un esempio il tuo attacco di panico di dieci secondi fa."
Mi disse piano, stringendo di più la presa.
"Mi stai dicendo che era un test prima?"
"Certo sei un ragazzino non ti farei mai guidare, soprattutto di notte e soprattutto quell'auto dove la velocità più bassa è 200km/h."
"Ti odio"
Sussurrai con ironia.
"È possibile. Ora puoi raccontare cos'hai o vuoi essere torturato di nuovo!?"

Hola, come va?
Vi è piaciuto il capitolo??
Che ne pensate?
Ci vediamo lunedì con il prossimo aggiornamento.
~Leo.

Peter Parker🕸️La storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora