Peter's pov
"Peter!"
Disse mio padre e io mi voltai verso di lui.
"Torna subito a letto, non puoi ancora alzarti."
Continuò avvicinandosi e facendomi tornare su quel letto, passandomi poi una di quelle tazze da bar con dentro una bevanda con il caramello che io bevvi mentre mi sistemo per stare più comodo.
"Non dovevi alzarti o staccarti questi, su forza dammi il braccio"
Dopo prese il mio braccio e con cautela infilò gli aghi dove erano prima.
"Posso almeno sapere perchè sono rinchiuso qui?"
Chiesi mentre continuo a bere la mia bevanda.
"Oh no tu non sei rinchiuso qui, diciamo che è una piccola vacanza in un posto che non puoi lasciare.....farò tutto ciò che posso affinchè la tua "vacanza" sia fantastica, kiddo te lo prometto"
Rispose guardandomi negli occhi.
"Quindi non intendi dirmi il perchè."
Dissi con un tono basso mentre lui con un sorrisetto si alzò per avvicinarsi alla finestra e guardò fuori.
"Sei sempre stato un ragazzino sveglio, ora però devi riposarti."
Rispose senza distogliere lo sguardo, credo che abbia messo qualcosa nel bicchiere visto che dopo averlo bevuto mi sentii stanco e dormii come un sasso.Tony's pov
Aspettai che Peter dormisse, poi mi avvicinai a lui sistemando le coperte e prendendo il bicchiere vuoto tra le sue mani.
"Sei sempre stato più sveglio di tutti gli altri, hai sempre voluto capire tutto, ma questa volta non puoi figlio mio, se voglio tenerti al sicuro dovrai rimanere all'oscuro di tutto, ti prometto che non ti sentirai rinchiuso, tenerti qui è l'unico modo per salvarti."
Gli dissi mentre gli accarezzai dolcemente i capelli, poi spensi la luce.
"Scusami, è colpa mia, ma non permetterò che una cosa che io ho creato ti uccida."
Sussurrai prima di uscire dalla stanza così poteva dormire meglio.Mark's pov
Sono passate circa due ore da quando Peter si è sentito male e di lui so solo che ora sta bene, ma niente più mia madre una volta tornata ha preparato la cena e messo Mary a letto, senza dire nulla su mio fratello, i giornalisti che erano radunati qui ormai erano andati via, mio padre stava con mio fratello e io ero l'unico a non sapere niente, ma ora basta questa cosa deve finire.
Vado in camera dove nell'armadio c'è il mio costume da ragno, non lo uso spesso prechè non sono abbastanza pratico nel salvare persone o scoprire i piani malvagi dei criminali, questo lo lascio a Peter, lui come Spiderman è eccezionale io sono il suo assistente, se gli serve una mano può contare su di me, e ora ha bisogno di me, di sicuro i miei lo terranno sotto scacco ha bisogno del fratellino che gli tira su di morale.
Indosso il mio costume e mi lancio verso l'ospedale, con cautela mi avvicino alle finestre e entro da una del corridoio che era aperta. Mi guardo intorno alla ricerca di trovare o mio padre o mio fratello, le persone che giravano per di là mi guardavano strano visto che indossavo il mio costume e ovviamente non potevo togliere la maschera, ma riuscivo a cavarmela con la scusa che ero lì per far ridere i bambini ricoverati.
Dopo aver girato vari reparti e vari piani mi fermo in una sala dove c'erano delle panchine e mi siedo per riposarmi un po'.
Non trovo nulla, ma non puoi essere sparito dopotutto devi essere da qualche parte.
Mentre ero avvolto nei miei pensieri sento in lontananza un gruppetto di infermieri parlare tra di loro così drizzo le orecchie.
"Ancora non ci posso credere che il figlio di Tony Stark si trovi qui"
Disse una donna con i capelli castano scuri alle altre sue due amiche
"Credici, ho incrociato il signor Stark prima nel corridoio est."
Rispose la seconda.
"Ma quindi è vero che ha un figlio!? Io credevo che erano solo delle voci"
Poi parlò la terza.
"Non hai visto le notizie di ieri?"
Chiese prendendo di nuovo parola la seconda donna.
"Si, ma ancora non ci potevo credere, sapete cosa è successo al ragazzo?"
Rispose l'amica, io silenziosamente mi avvicinai per sentire meglio.
"Io ero con il dottor Helmiton quando l'ha visitato, ma non so nulla, penso che il signor Stark non voglia diffondere a tutti la notizia, e come non dargli torto anche io se mio figlio stesse in quelle condizioni non vorrei che il mondo intero lo sapesse."
Rispose l'infermiera che per prima prese parola.
"Quindi non sai nulla?"
Chiese un'amica.
"Purtroppo no, però le cose che abbiamo dovuto fare a quel ragazzino per farlo riprendere sono atroci, era messo davvero male."
Concluse l'infermiera, io attaccato al soffitto mi vennero i brividi al sentire tutto quello, il gruppetto poi sparì in ascensore, ma io avevo abbastanza indizi per trovare Peter, sapevo il piano e il corridoio e so anche che ho via libera senza che mio padre mi becchi.
Scendo piano e mi dirigo verso il corridoio est, do' una rapida occhiata alle cinque porte, e tolte due di cui una vuota e una con un enorme fiocco azzurro con scritto "È nato", ne mi rimangono ancora tre.
Busso alla prima e mi apre una ragazza bellissima, credo di averla vista a scuola mi sembra sia qui per sua nonna, lei mi saluta con un sorriso.
"Cerchi qualcuno?"
Mi domandò dolce.
"Si cioè no, no si cerco qualcuno ma credo di aver sbagliato porta"
Dissi portandomi una mano dietro la testa, ma che mi prende perchè balbetto così!?
"Si credo anche io che hai sbagliato porta, qui non ci sono bambini, il reparto pediatria è al piano di sopra, qui ci sono i casi "complicati"."
Mi rispose dolcemente e con un sorrisetto forse un po' imbarazzata.
"Si, ho notato"
Risposi.
"Bhe allora ci vediamo"
Conclusi ma mentre mi giro per andare inciampo e stavo quasi per cadere, e lei rise, dopo anche io risi, lei mi salutò e dopo chiuse la porta.
Ma che mi prende!?
Basta ora devo continuare la mia ricerca, passo alla porta accanto busso ma questa volta non rispose nessuno.
Beh Mark proviamo a entrare? Di sicuro non ci trovo qualcuno con un mitra ad accogliermi.
Lentamente abbasso la maniglia, apro la porta e entro la stanza era buia.
"Peter sei qui?"
Dissi cercando l'interruttore della luce, ma nel frattempo una voce mi rispose.
"Identificazione prego!"
Disse facendomi gelare il sangue, mi voltai e vidi due occhi guardarmi.
Il mitra era meglio.
"Identificazione non rivelata, preparazione modalità sentinella!"
Mi affrettai a accendere la luce.
"No no Jarvis fermo, sono io"
Dissi e dopo mi tolsi la maschera, e guardai l'armatura di fronte a me, di sicuro ero nella stanza giusta.
"Salve signorino Mark."
Disse abbassando il braccio e indietreggiò, io presi la sedia e mi siedo a fianco al letto
"Lei non ha l'autorizzazione per stare qui, devo avvisare il signor Stark?"
Disse Jarvis
"No no ti prego, voglio solo sapere come sta. Tu lo sai?"
"Mi è stato dato l'ordine di non dire nulla"
Concluse il maggiordomo virtuale.
"Mark."Hola buondì, spero vi sia piaciuto il capitolo.
Noi ci vediamo domani per sapere cosa succederà.
~Leo.
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Peter Parker🕸️La storia continua
FanfictionSequel di Peter Parker-Un segreto a lungo taciuto. La vita di Peter Parker é finalmente tranquilla, vive con sua zia May e passa molto tempo con i suoi genitori Tony Stark e Pepper Potts, una vita rose e fiori insomma, combatte i criminali sotto le...