cap.177

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Peter's pov.
Appena mio padre entrò in auto partì lentamente.
"Hey piccolo non dormire"
Disse poggiando una mano sulla mia spalla appena io appoggiai la testa buttandomi sul cruscotto e usandolo come appoggio per le braccia.
"Non sto dormendo"
Risposi senza muovermi.
"Ad ogni modo alzati, non puoi stare spalmato così."
Mi disse e dopo si concentrò di nuovo sulla strada.
"Sì lo so, ma sto bene così?"
"Stai bene così? Bene come?"
"Niente è solo che mi gira un po' la testa."
Dissi mentre mi rimisi composto tenendo una mano sugli occhi.
"Ahh fa vedere"
Continuò lui e senza distogliere lo sguardo alzò una mano verso la mia fronte.
"Oh andiamo sto bene"
Risposi deviando la direzione della sua mano.
"Spidey devo dirti una cosa..."
Poi spense la musica che rimbombava leggermente nell'auto.
"Okay mi odierai ma..."
Disse frenando di colpo l'auto fermandosi a lato di una ampia strada, incuriosito mi girai meglio verso di lui.
"La vedi questa!?"
Disse abbandomi lievemente il colletto della mia camicia mostrando un lieve cerchio nero, non mi spaventai visto che non è la prima volta che lo vedo, Venom disse che erano parti in eccesso che dovevano essere espulse venendo eliminate dall'organismo umano, per questo loro hanno bisogno di un corpo da possedere, per eliminare queste sostanze.
"Sì non devi preoccuparti di questo è solo.."
"Devo rimuoverlo"
No, Venom mi ha detto che non deve essere rimosso così potrebbe fargli male al suo organismo.
"NO!"
Gli risposi urlando e allontanando le sue mani con una leggera spinta.
"Cos'hai detto ragazzino?"
Chiese lui.
"Non ti permetterò di farlo, gli farai del male"
"Pete ascoltami..."
"NO"
Risposi alzando la voce e dopo cercai di aprire la portiera, preferisco tornare a casa da solo, ma era chiusa.
"Aprì"
Dissi senza voltarmi.
"Peter..."
"NO NON VOGLIO ASCOLTARTI. PER TE LUI PUÒ ESSERE UNA MINACCIA ALIENA, MA È MIO AMICO, MI CAPISCE E MI AIUTA A SVILUPPARE I MIEI POTERI. NON TI PERMETTERÒ DI FARGLI DEL MALE E ORA PER PIACERE APRI QUESTA CAZZO DI PORTIERA."
Urlai e sbottai via tutto guardandolo negli occhi.
"Peter non costringermi a usare le maniere forti.."
Rispose calmo.
"BLA BLA BLA BLA...."
Urlai parlandogli su e questo lo fece arrabbiare molto.
"PETER LUI È MORTO"
Urlò riuscendo a zittirmi in un secondo.
"Che?"
Riposi confuso.
"Ho dovuto..."
"Come...no non puoi averlo fatto..."
Lo interruppi.
"Non avevo altra scelta..."
"BUGIARDO. L'hai fatto solo perché ti spaventava. Non volevi accettare che una creatura aliena fosse mia amica.....TI ODIO."
Dissi, non lo feci parlare, non voglio sentire le sue patetiche scuse.
"Peter so che ora sei arrabbiato, ne riparleremo quando ti calmerai però devi venire nel mio laboratorio per rimuovere quella coagulazione."
"NO, non ti voglio più vedere e per nessuna ragione mi toccherai."
"Peter è per il tuo bene"
"Stronzate. Non ti sopporto più.......spero che perdi il processo."
Dissi abbassando lievemente il tono, sperando che non mi avesse sentito, e mi girai verso il finestrino.
"Senti ora torniamo a casa e tu obbligatoriamente vieni con me in laboratorio poi dritto in camera tua e ci resterai fino alla tua laurea."
"Voglio scendere, sblocca le serature voglio tornare a piedi, non resisto un secondo di più in quest'auto."
Mio padre semplicemente mi ignorò e fece ripartire l'auto in direzione della torre.
Una volta parcheggiata l'auto nel garage scesi e neanche tre secondi dopo mio padre mi afferrò il braccio stretto in modo da non potergli scappare.
"Lasciami. Lasciami"
Cercai di opporre resistenza ma lui mi trascinò nell'ascensore.
"Se non mi lasci subito mi metterò s urlare così forte che mi sentiranno anche su titano."
Lui rafforzò la presa sembrava arrabbiato credo, non so non parlava.
Mi trascinò fino al suo laboratorio, in credibile per quanto cerchi di liberarmi da lui non ci riuscivo, era fortissimo.
"Stai fermo qui o ti faccio stare fermo io"
Disse dandomi una leggera spinta verso la poltrona vicino alla scrivania.
Rimango fermo e dopo lui prese una grossa siringa vuota.
"Pete siediti"
Non accennai un movimento.
"Va bene fa' come vuoi..... Jarvis!?"
Disse toccandosi l'orecchio e dopo vidi comparire un'armatura dietro di me e mi bloccò. Provai a liberarmi ma non ci riuscivo ero bloccato.
"Bene Spidey, vedrai sarà rapido e indolore."
Si avvicinò a me con quell'ago enorme. Mi fa un po' paura.
"Su sta fermo"
Continuò e l'armatura mi strinse di più impedendomi di reagire e dopo inserì l'ago sotto la mia clavicola e aspirò quel liquido nero.
"Ecco fatto abbiamo finito."
Mio padre si allontanò con quella siringa e l'armatura lentamente mi lasciò andare.
"Bene Pete vai ora."
Mi disse.
"Ti odio"
Risposi uscendo di fretta dal laboratorio, non ho voglia di andare in giro e i miei amici sono ancora a scuola resterò un po' in camera mia..

Peter Parker🕸️La storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora