cap.122

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Peter's pov
Mi sveglio di soprassalto per via degli incubi, ma questa volta era un incubo diverso dal solito, uno nuovo e più inquietante. Spero di non riviverlo mai più.
Appena mi alzo vengo travolto da un odore di waffle.
"Oh ben sveglio giovanatto."
Disse la voce mi mio nonno che continuava a lavorare alla macchina del tempo, io alzandomi vedo mio fratello seduto a fare colazione.
"Hey Peter. su vieni qui, guarda questi waffle sono buonissimi. Dai mangiane uno."
"Sono un tipo più da pancake, ma va bene ne assaggerò uno"
Dissi alzandomi e dirigendomi verso il tavolo, poco dopo nostro nonno ci raggiunge.
"Ragazzi, spero che siate pronti, la macchina è pronta, possiamo procedere."
Disse e Mark esaltato rispose.
"Davvero!? Ma è fantastico"
Urlò saltando praticamente sulla sedia.
"Si, però dovete promettermi una cosa, quando tornate controllare che la macchina non sia spenta e che nessuno la usi, è troppo pericola. Su ora andate avete già perso troppo tempo."
Ci disse e dopo aver finito colazione ci avviciniamo alla macchina.
"Dimenticavo, se potete farmi un ultimo favore, se potete dare questo a vostro padre."
Aggiunse dandoci un foglio in una busta, noi annuiamo e lui sorridendo ci disse."
"Bene ragazzi, buon viaggio"
Dopo una luce blu ci avvolse e tutto divenne buio.

In laboratorio entrò poi una donna.
"Howard caro, sei ancora qui!?"
Disse avvicinandosi all'uomo.
"Oh si, dovevo finire una cosa, ma ora ho finito."
Rispose con un sorriso, guardando la donna di fronte a lui.
"Dimmi Mary, cosa ha detto il dottore?"
Disse abbracciandola.
"Avremo un maschietto"
Disse emozionata.
"Sono sicuro che sarà un figlio meraviglio"
Rispose con uno sguardo fiero. Un raggio di luce illuminò poi la stanza e con il passare dei minuti ciò che il genio Howard Stark aveva previsto si realizzò e pian piano tutti si dimenticarono di quei due ragazzini che si erano introdotti con furbizia nello stabilimento.

Un'altra forte luce ci riportò alla realtà, e ci ritroviamo nella stessa macchina ma nel laboratorio che ormai conosciamo molto bene, anche se ora era diverso, appena ci ritroviamo li veniamo avvolti da un forte odore di alcol come se un intero popolo di alcolisti stesse dando una festa, il laboratorio era buio, c'era solo una debole luce in fondo proveniente da un monitor, anche dalle finestre non entrava molta luce, credo che sia notte inoltrata. Io e Mark camminiamo in silenzio per quel posto cercando di evitare di fare rumore evitando alcune bottiglie sparse a terra. Non sappiamo dove siamo di precisione, è il nostro futuro oppure è ancora una volta il tempo sbagliato?
Camminando diedi per sbaglio un calcio ad una bottiglia che urtò un'altra lì vicino generando un piccolo rumore sordo, che però provocò la reazione di una persona.
"Chi c'è?"
Sentiamo dire. Noi rimaniamo paralizzati appena la riconosciamo. Siamo davvero tornati a casa!?
"Jarvis accendi le luci."
Continuò e poco dopo il laboratorio si accese, illuminando i nostri volti, ritrovandoci faccia a faccia con l'altro uomo presente nella stanza.
"Peter? Mark?"
Disse nostro padre con uno sguardo sorpreso e meravigliato, mentre incredulo si avvicina a noi. Si,siamo finalmente tornati a casa.
"Papà!"
Diciamo io e Mark simultaneamente.
Lui con le lacrime agli occhi ci abbracciò di colpo, stringendoci cosi forte da non farci quasi respirare.

Lui con le lacrime agli occhi ci abbracciò di colpo, stringendoci cosi forte da non farci quasi respirare

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Peter Parker🕸️La storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora