cap.143

465 44 24
                                    

Peter's pov
Mi risveglio e mi trovo nel letto d'ospedale, non ricordo cosa è successo ma un forte mal di testa accompagnato da una fitta su quella dannata cicatrice iniziarono a torturarmi.
Mi guardo in torno a me e c'è la mia famiglia al completo e la mia ragazza, sembrano molto preoccupati e hanno tutti gli occhi rossi.
"Hey ma che succede?"
Chiedo con un filo di voce, MJ non resiste più e visto che era la più vicina mi diede un bacio e dopo mi abbracciò.
Confuso, e senza capire cosa stesse succedendo ricambio il suo abbraccio, mentre una sua lacrima caduta dai suoi occhi scese sul mio viso. È qui che capisco che qualcosa non va.
Lei poi aiutata da mia madre cerca di calmarsi, io guardo mio padre per cercare di avere qualche informazione ma lui invece ricambia con un triste sorriso spento, la mia attenzione e quella di tutti cadde su una bambina.
Mia sorella era in piedi e stringeva con le manine le mani di mio fratello, dopo che ebbe ottenuto l'attenzione facendo qualche versetto inizia a dondolarsi sostenuta da Mark e dopo accennò un passo e a quel punto mio fratello la lasciò e Mary iniziò a camminare verso di me.
Ah fantastico mi sono perso anche i suoi primi passi. Pensai ma poi vedendo lo stupore negli occhi di tutti capii che erano quelli i suoi primi passi.
Mia sorella aveva iniziato a camminare per venire da me, questo mi fece sentire felice tanto da dimenticarmi la situazione.
"Peter!"
Disse appena arrivò vicino al letto cercando di salire, mio fratello allora la prese in braccio e la portò su.
Ci fù un piccolo momento di felicità, come se tutti si fossero dimenticati della situazione, anche se questo da un lato mi fece state meglio, non avere preoccupazioni è decisamente meglio di quella tensione di prima
Mary tiró un po' su gli animi, tenni mia sorella im braccio per quel breve momento di gioia.
Poi all'improvviso, dopo un breve scambio di sguardi tra i miei genitori, che nessuno a parte me nella stanza aveva notato, mia madre uscì portandosi dietro Mary, Mark e Michelle.
Rimasi solo con mio padre e per tutto il tempo era rimasto in disparte, si avvicinò, l'aria era diventata di colpo seria.
"L'apparecchio è pronto al 60%, ho quasi terminato. Ho solo bisogno di un po' di giorni, ma il punto è che tu non hai più tempo"
Disse avvicinandosi, poi mi scompigliò lievemente i capelli e mi fissò intensamente, come se non volesse più dimenticare il mio sguardo.
"Bhe ma allora è una bella notizia no!? Perché mi sembra che nessuno sia felice?"
Dissi rassicurato da quella risposta, finalmente potevo stare bene, si trattava solo di aspettare un po'.
Mio padre dopo aver ripreso fiato iniziò a parlare.
"I medici hanno detto il limite massimo è scaduto. Non puoi più continuare in queste condizioni, vedi dalle analisi risulta che stai peggiorando sempre di più. Perciò loro hanno deciso di sedarti per un paio di giorni"
Disse mio padre poggiando una mano sulla mia spalla.
"Intendi dire un coma farmacologico??"
Dissi preocupato per questa soluzione, è una cura che non sempre va a buon fine e questo mi spaventa.
"Io l'ho sempre detto che sei un ragazzino sveglio."
Rispose affermando la mia domanda, provò s fare un sorrisetto ma non ci riuscì, perfino il suo sarcasmo era distrutto dalla tristezza.
"Piccolo, non preocuparti andrà tutto bene, noi saremo qui. Poi appena finisco il nuovo sistema ti sceglieranno e starai bene."
Disse cercando di rassicurarmi, avendo capito che ero terrorizzato.
Podo dopo la mia famiglia rientrò con il dottore e dopo gli ultimi saluti un ultima siringa entrò nel mio braccio e lentamente brutto si fece buio.

Tony's pov
E è andata, vidi Peter piano piano chiudere gli occhi e in cuor mio pregai di poterli rivedere al più presto.
Certo quanta è strana la vita, in un solo giorno avevo condiviso la gioia dei primi passi di mia figlia e qualche istante dopo avevo appena perso un figlio.
Ora bisogna solo aspettare e sperare.
Lentamente iniziamo a uscire. Mark e Michelle hanno chiesto se potevano rimanere lì per la notte, e date le circostanze un po' particolari accettammo, chiaramente prima chiedemmo ai genitori di MJ. Portai poi Pepper e Mary a casa, cercando di calmare Pepper, ma distrutta dalla paura e dal dolore fù un po' difficile. Il lato peggiore era tornare a casa e trovarsi una miriade di giornalisti.
Pepper tenendo in braccio la bambina si strinse nel mio petto, non voleva vedere nessuno figuriamoci un branco di giornalisti che voglio solo il loro scoop. Lì allontano tutti e finalmente riuscimmo a arrivare a casa. Preparai del the per Pepper mentre mise a letto la bambina, poi aspettai che anche lei si addormentò per recarmi in laboratorio.
Inizio a lavorare su quel progetto, la vita di mio figlio dipende da questo.
Dopo un oretta mi fermai per fare rinfrescare un po' il cervello, i risultati erano alcuni positivi e altri no.
Mi avvicino all'enorme vetrata del mio laboratorio, Peter adora quelle vetrate dove che si vede tutto il mondo da lì, e un po' c'ha ragione.
Mi fermai per qualche secondo ad osservare im silenzio le stelle, perso nella disperazione.
"Okay.....non sono mai stato un tipo credente, anzi non sono nemmeno certo che esista un qualcosa, ma ti prego se esisti, ti prego proteggi il mio bambino. Lui è solo un ragazzino, vuole diventare un Avengers per salvare le persone, non può finire così la sua vita."
Ah tanto è inutile, ma sono così disperato che ormai crederei in tutto per farlo stare bene.
Decisi di tornare al mio "lavoro" devo sbrigarmi.

Hola, come va?
Tutto bene?
Come finirà per Peter, sarà un lieto fine o ci sarà il botto?
Restate sintonizzati e tornate anche lunedì per scoprirlo.
~Leo.

Peter Parker🕸️La storia continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora