Tony's pov
Questa sarà una lunga notte.
Non riesco a dormire devo fare qualcosa, ma l'idea che Peter stia da solo mentre i dottori cercano di svegliarlo e io non possa aiutarlo mi impedisce di rilassarmi.
Mi alzai dal letto, tutta la mia famiglia stava dormendo, e in silenzio cerco di uscire, soprattutto per non svegliare il piccolo uragano.
Raggiunsi l'auto e guidai fino all'ospedale.
Ovviamente Peter era in isolamento perciò potei vederlo solo attraverso un vetro.
"Suo figlio è forte Stark."
Disse la voce del dottore mentre si avvicina a al vetro da cui vedevo la scena. Un equipe di medici si muoveva intorno a mio figlio.
"Suo figlio è forte, ne ha passate tante ma riuscirà a superarle"
Continuò il dottore che ormai era arrivato al mio fianco.
Già Peter ne ha superate tante ma cosa farei se non superasse questa?
C'è sempre l'errore, un momento, un attimo, basta poco per perderlo.
Cosa dovrei poi dire a suo fratello?
Peter sembra così fragile tra le loro mani, forse perché lo è? Perché basterebbe solo un movimento sbagliato, un macchinario che sgarra un algoritmo e la sua vita si spegne.
"Deve avere fede. Signor Stark"
Mi disse poi un'altra voce, di una donna, non aveva la divisa da infermiera o di un medico, ne sembrava una persona sperduta che cammina nell'ospedale.
Il dottore intanto ha raggiunto gli altri con delle cartelle in mano, con uno sguardo preocupato.
Parlavano di mio figlio?
Questo non lo saprò mai, la donna si avvicinò, sembrava serena.
"Senza la speranza non c'è mondo"
Disse.
"Facile a parlare"
Le risposi, mentre dentro di me sentivo un vuoto incolmabile, ci ero già passato, anni fa ma questa volta è diverso, il dolore è più forte, forse perché non riuscirei a perdere un figlio per la seconda volta? Potevo fare di più? Già è sempre questo il discorso, non ho fatto abbastanza.
"So quello che prova signor Stark, ma questo atteggiamento non potrà portarlo da nessuna parte. Anche io rischio di perdere mia figlia."
Rispose lei.
"Lo sa? Con tutto rispetto non credo che possa sapere il dolore della perdita. Anni fa "persi" mi figlio, ogni giorno sistemavo i giochi nella sua stanza e facevo attenzione che il suo peluche preferito fosse al suo posto, lui andava di matto quando non lo era. Per anni sono andato davanti alla lapide, sperando di colmare il vuoto, mentre suo fratello cresceva lontano da me, quella notte signora, persi due figli. E ora sono qui nella notte più difficile della mia vita davanti a mio figlio senza sapere se lo potrò mai riabbracciare. Lei forse non sa e spero non debba mai scoprirlo quanto può essere difficile sistemare una stanza vuota. Perché mentre il tuo mondo si ferma quello reale va avanti, e anche se sarà inutile continuerà ad andare in quella stanza. E mi creda non c'è nessuna cura o straordinaria invenzione che può cancellare tutto questo, io lo so perché ne ho creata una e non basta, perché il vuoto resta. Quindi non credo che lei sappia cosa stia provando."
Dissi.
"Lo sa, ha ragione. Mia figlia lotta qui da anni senza arrendersi e prima era in una scuola privata e non potevo andarla a trovare. Ora vedo mia figlia solo per poche ore al giorno, e spesso neanche tutti i giorni. Ha ragione sono fortunata, ma non perché non ho provato quel dolore, ma perché ho una forza. Bisogna averla, quando entri qui, e non per un tuo malanno, in quel momento non sei più un genitore, ma un guerriero. Guerriero che combatte sotto regole più forti di lui, stando sotto un generale che come un dittatore decide tutto, decide se strapparti la tua arma più forte, e quando la porta via non si è spacciati, perché bisogna combattere. Ho visto i giornali e sentito le voci, non credo molto a quello che dicono i giornalisti, avidi solo di scoop ma una cosa è vera su di lei. Lei ha una moglie e una figlia, e per questo non può mollare, lo faccia anche per suo figlio. Non importa cosa accadrà, per suo figlio lei sarà sempre un eroe, beh nel suo caso un supereroe."
Disse cercando di confortarmi.
"Grazie, il suo discorso è stato molto bello, ma questo è un mio errore, non avrei mai dovuto coinvolgere mio figlio. Io ho alimentato le sue ambizioni, l'ho allenato, gli ho dato le risorse, lui voleva essere come me, ma io non volevo. Diciamocelo sono un disastro, uno che ha sprecato metà della sua vita dietro agli alcolici e svaghi stupidi, così gli dissi di essere migliore. Un grande errore, voleva solo che io fossi fiero di lui e si è spinto fino al limite. È solo un ragazzino e gli ho visto fare cose incredibili per dimostrarmi il contrario."
"Non può darsi le colpe di tutto, le cose capitano, nessuno può controllare gli incidenti"
"Non è stato un incidente, è stato un mio sbaglio, io gli ho recato il danno che l'ha portato qui"
"Andrà tutto bene. E lei non ha sprecato la sua vita, i suoi errori l'hanno portata qui ad essere l'uomo che è oggi. L'uomo che può dire a tutti che si sbagliano quando dicono che Tony Stark non ha un cuore. Quegli errori l'hanno portata ad essere il padre di cui i suoi figli saranno fieri."
Disse. Ci fuori un periodo di silenzio, rotto dal dottore che mi chiamava per avvicinarmi.
Salutai la donna che ricambiò con un sorriso d'apprensione e mi avvicinai al medico che con uno sguardo preoccupato teneva in mano una cartella.
"Ci sono delle novità. E non sono molto piacevoli"
Disse, mi preparai al peggio. Sperando che tutto finisca. Non posso sopportare un altro colpo simile.
Anche se la prima volta quella di Mark è stata una "morte pianificata", il dolore fu molto reale. Ora come ora so che non riuscirei a ripetere il tutto con la stessa forza di allora. Ma la signora aveva ragione, a casa ho una famiglia che necessita di un pilastro solido a cui aggrapparsi.
"Mi dica."
Dissi al dottore con un tono quanto più calmo possibile.
"Le condizioni di Peter sono ecco... inspiegabili. Le percentuali sono calate ancora di più rispetto alle aspettative. Non so per quanto tempo riuscirà a resistere. Devo avvertirle a malincuore che non è certa la riuscita dell'operazione. Potrebbe riuscire a superarla, stare male dopo o peggio ancora arrendersi nel mezzo."
Spiegò.
"A cosa è dovuto questo calo?"
"Non abbiamo le idee chiare, pensavamo che i medicinali stessero funzionando visto che l'infezione stava diventando meno pericolosa, ma abbiamo trovato una nuova anomalia, una sorta di virus esterno, non sappiamo la sua origine, ne di che natura sia, abbiamo dovuto intensificare la somministrazione di C¹¹H¹²N²S, Levamisolo, e questo ha provocato una instabilità nei parametri vitali di Peter"Hola, come va?
Vi è piaciuto il capitolo?
Commenti? Impressioni?
Nota culturale (hahahaha detto da me poi)
*Il Levamisolo è un farmaco utilizzato in passato per la cura delle parassitosi.
Ci vediamo domani con un nuovo capitolo.
~Leo.
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Peter Parker🕸️La storia continua
FanfictionSequel di Peter Parker-Un segreto a lungo taciuto. La vita di Peter Parker é finalmente tranquilla, vive con sua zia May e passa molto tempo con i suoi genitori Tony Stark e Pepper Potts, una vita rose e fiori insomma, combatte i criminali sotto le...