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In poco tempo raggiunsi l'aeroporto in taxi, feci il check-in e salii sull'aereo.

Non avevo per niente voglia di andare in Italia, perché sapevo benissimo che il mio manager aveva accettato l'invito solo per guadagnare dei soldi e questa cosa mi dava molto fastidio.

Mancavano poco più di quattro ore all'atterraggio, così decisi di ascoltare un po di musica. Entrai su Spotify e cliccai riproduzione casuale sulla mia bellissima playlist. In poco tempo mi addormentai con le cuffiette nelle orecchie.

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'Si prega i gentili passeggeri di prepararsi all'atterraggio' fu questa la voce che mi sveglió.

Nonostante avessi dormito per quasi tutto il viaggio, ero stanchissima lo stesso.
In Italia erano circa le 21; non vedevo l'ora di andare in hotel e dormire.

Subito dopo essere scesa dall'aereo, presi i miei bagagli e mi iniziai ad in camminare per le strade buie di Roma.
Erano molto più silenziose di quelle di Sydney, qua c'era molto meno traffico.

Chiedendo delle indicazioni ad alcuni anziani seduti ad un bar riuscii a trovare ancora più in fretta l'hotel.

Era un albergo a cinque stelle. Le camere avevano tutte delle grandi vetrate dove si poteva vedere il meraviglioso paesaggio di Roma.
Molto timidamente entrai con le mie valige e chiesi la chiave alla reception: mi diedero la numero 303.

Presi l'ascensore e premetti il tasto del terzo piano.
In pochi secondi arrivai finalmente davanti alla porta della mia camera. Infilai la chiave nella serratura, la girai ed aprii.  

Era una bella stanza, soprattutto molto spaziosa. Aveva un letto matrimoniale, due armadi, un divanetto con una tv ed un bagno con una vasca, una doccia, un lavandino e un grande specchio.

Ero troppo stanca per disfare tutte le valige, così mi sdraiai sul letto e mi addormentai in poco tempo, anche perché il giorno successivo ci sarebbero state le prove del Coca Cola Summer Festival.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora