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Verso le 21 ero in aeroporto ad aspettare Federico, ero davvero in ansia!
Non vedevo l'ora di abbracciarlo.

FEDERICO'S POV
Appena sceso dall'aereo vidi Giselle, la mia Giselle, lì, felice ad aspettarmi.
Con le braccia lungo i suoi fianchi e dondolandosi sui talloni, era lì, lì ad aspettarmi.

Quando i nostri sguardi si incrociarono, Giselle mi corse incontro e come posso dire...
Era bellissima.
Ed era mia.

Aprii le mie braccia in modo che si potesse sentire al sicuro, la sollevai prendendola in braccio e lei incroció le sue gambe intorno ai miei fianchi.

Mi era mancata un casino cazzo.

Restammo così per almeno cinque minuti, l'uno stretto all'altro.

Dopodiché, lentamente la feci scendere dalla mia presa ed appoggiando la mia fronte sulla sua, la baciai.
Un bacio intenso, ma allo stesso tempo pieno di dolcezza.
Quanto mi era mancata la sua lingua che cercava la mia, giocandoci ed intrecciandosi assieme.
Non ne avevo mai abbastanza di lei.

Appena ci staccammmo solo ed esclusivamente per riprendere fiato, mi afferró una mano e molto dolcemente mi disse:

"Mi sei mancato Fede"
"Mi sei mancata anche tu piccola" le sorrisi abbracciandola ancora una volta.

Quando fummo usciti dell'aeroporto, la vidi sorridere, così mi fermai, e tirandola per un braccio, la feci girare di nuovo verso di me.
La guardai negli occhi.
E la baciai.
Ancora una volta.

"Sei mia" sussurrai al suo orecchio.

GISELLE'S POV
In pochi minuti di camminata arrivammo a casa mia e appena fummo in soggiorno, Federico mi sollevò con le sue possenti braccia e mi fece sbattere contro il muro della parete. Per sbaglio mi scappò un gemito e lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Molto lentamente le sue mani cominciarono ad entrare nella mia maglietta indecise se togliermela o no.

"Andiamo in camera?" Lo sentii sussurrare sul mio collo.

Deglutendo la saliva che mi era rimasta in gola, mi limitai ad annuire.

Appena arrivammo nella mia stanza, Federico si levò la maglia, lanciandola a terra. Dopodiché si avvicinò a me e iniziò a giocare un po con la mia, indeciso ancora una volta se togliermela o meno.
Me la sfiló violentemente continuando a baciarmi.
Rimasi in reggiseno e... avevo paura.

Sapevo benissimo cosa volevo fare, ma io lo volevo?
Io ero pronta?
Lui fu come se mi lesse nel pensiero, perché mi chiese:

"Cos'hai piccola?

Io in silenzio abbassai lo sguardo.

"Ho capito..." disse riprendendo la sua maglietta da terra.

Potevo sentire nel suo tono un pò di dispiacere e... rabbia...?
Rabbia!?!

"F-fede i-io..."provai a dire.
"Se hai paura o non ti senti pronta non ti preoccupare, okay?"

Sinceramente...
Anche io lo volevo così come lo desiderava lui.
L'unica cosa che mi fermava era la paura.
Ancora non lo conoscevo tanto e se si voleva solo pprofittare di me?
E se mi voleva solo usare?
Poi però... ci rifletté un po su...
In fondo era Federico...
Aveva preso un aereo facendo il giro del mondo solo per vedermi...

Mi avvicinai a lui e lo iniziai a baciare molto più appassionatamente.

"Sei sicura? Non lo devi fare per me. Ho sbagliato io ad avvicinarmi in quel mod--..." lo baciai di nuovo per farlo stare zitto.
"F-federico... n-non mi fare male..." sussurrai piano.
"Piccola devi fidarti di me" disse dandomi un piccolo bacio a fior di labbra.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora