Giselle, cantante famosissima in Australia e America, è invitata a partecipare al CocacolaSummerFestival a Roma. Li incontrerà un ragazzo che le cambierà la vita, ma a causa della sua carriera dovrà ritornare a casa. Come si concluderà quest'amore...
Era pomeriggio e Federico stava ancora dormendo da circa sette ore.
Decisi così di andare a vedere come stava.
Salii le scale e quando arrivai di fronte alla mia stanza, aprii la porta.
Il mio sguardo ricadde su un piccolo bambino che stava dormendo su un fianco, con le labbra socchiuse, i capelli scompigliati e la testa appoggiata sul mio cuscino. Era troppo cuccioloso.
Mi avvicinai lentamente al letto e mi misi seduta accanto a lui. Gli toccai la fronte facendo attenzione a non svegliarlo e mi accorsi che non aveva più la febbre.
Menomale.
Anche se...
Un pò mi dispiaceva. Mi piaceva prendermi cura di lui. Un piccolo bambino indifeso che cercava qualcuno che si prendesse cura di lui.
Esternamente era forte come Hulk, ma poi se lo conoscevi meglio, ti accorgevi che era debole come un guerriero senza il proprio scudo. Lui era fatto così. Si apriva solo con chi riusciva a capirlo.
Molto lentamente vidi che cominció a sbattere le palpebre ed io non potei non sorridere vedendolo con tutti i capelli sulla sua fronte e con le guance rigate dalle grinze del cuscino.
"Perché sorridi?" Chiese con la voce impastata dal sonno.
Aveva una voce bellissima la mattina appena sveglio.
Era ancora più sexy. Sono senza parole.
"Sei buffo..." gli risposi spostandogli i ciuffi dei capelli dalla fronte. "Come ti senti?" Continuai. "Molto meglio..." "... grazie..." sussurrò come per non farsi sentire.
Gli accarezzai una guancia e mi gettai subito fra le sue braccia.
Realizzai solo dopo ciò che avevo appena fatto. Mi ero lasciata andare e questo non andava bene.
Mi sentii cingere i fianchi con due braccia, facendomi cadere definitivamente sopra il suo petto. Il mio volto finì nell'incavo del suo collo e la sua testa fra tutti i miei capelli.
Aveva un buonissimo profumo. Potevo riconoscere questo odore ovunque.
Ad un certo punto, inziai a sentir bruciare e poi succhiare una parte del mio collo.
"Ma cosa stai facendo?" Esclamai provando ad allontanarmi.
Involontariamente sorrisi e lui se ne accorse. Eh si. Involontariamente.
"Ora tutti vedranno che sei mia" disse con voce fiera finendo il suo capolavoro con due piccoli baci umidi.
Comunque una cosa la dovevo ammettere: era davvero bravo a fare i succhiotti. Era la sensazione più bella del mondo.
Restammo abbracciati in quella posizione per pochi secondi, poi gli sussurrai all'orecchio:
"Ti voglio bene Federico" "E io ti amo. Bel casino"
Rispose stringendomi ancora più forte.
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