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5 ORE DOPO...
Erano circa le 3 di pomeriggio e ancora Federico non era uscito.

Ma dov'era?
Perché ci stava mettendo così tanto?

"Tesoro è tutto il giorno che non mangi, vuoi che ti vada a prendere qualcosa?" Mi domandò Morena.
"No tranquilla... sto... sto bene" sforzai un sorriso.
"No che non stai bene, sei preoccupata e si vede"

Sentii i miei occhi cominciare a pizzicare.

"Io... i-io... ho paura..." l'abbracciai di colpo.
"No... non fare così..." provó a consolarmi, ma in quel momento l'unica cosa che mi poteva fare star meglio era un SUO ABBRACCIO.

                       Uno di quelli
                  che solo Federico
                    riusciva a dare.

"Ti vado a prendere un tè caldo... torno subito" continuò alzandosi dalla sedia accanto alla mia.

Andò verso le macchinette delle bevande dell'ospedale, ci inserí delle monetine e premette un pulsante.

Dopo pochi secondi tornò da me con in mano un piccolo bicchiere di plastica fumante.

Me lo porse, io delicatamente lo presi e la ringraziai.

"Grazie. Grazie davvero"
"Bevilo cara, starai meglio dopo, vedrai" mi sorrise.

Portai il bicchiere alle mie labbra, soffiai un pochino sul liquido all'interno e ne bevvi un piccolo sorso.

Ad un tratto uscì un dottore dalla stanza dalla quale era entrato Federico varie ore prima ed io corsi subito da lui.

"Come sta Federico? Sta... sta bene? Come vanno le analisi? Quando uscirá da quella stanza? Possiamo vederlo?" Lo assillai con le mie domande.
"Signorina si calmi, per favore. Mi dispiace, ma il paziente dovrà rimanere qui in ospedale tutta la notte a causa di altri accertamenti e vari controlli. Vi invitiamo ad andare a casa a riposare e domani mattina ritornare" rispose tranquillamente l'infermiere.
"A CASA? A RIPOSARE? MA COSA CAZZO STA DICENDO? HA BEVUTO PER CASO?" Sbraitai io.
"SE SUA MOGLIE FOSSE IN OSPEDALE, LA LASCEREBBE SOLA PER ANDARE A DORMIRE? MA CHE RAZZA DI DOMANDE SONO QUESTE?" Mi sfogai con tutta la rabbia che avevo dentro.

Davvero questo figlio di puttana pensava che noi ce ne saremmo andate a riposare come se non fosse successo nulla???
Ma, io boh...

"Mi dispiace signorin--..."
"MI DISPIACE UN CAZZO!"
"Grazie per avercelo comunicato dottore, ma noi resteremo qui anche tutta la notte" si intromise Morena cercando di calmare un po le acque.

Le sorrisi per ringraziarla e vedemmo il medico rientrare in un'altra stanza offeso.

Gli sta bene, così impara a vedersela con Giselle.
BOM.

"Non potevo lasciarlo qua da solo. Gli avevo promesso che sarei rimasta con lui, sempre" mi scusai abbassando lo sguardo.
"Giselle, devi cercare di calmarti, altrimenti peggioriamo solo la situazione. Lo sai che anche io non lascerei mai solo Federico" rispose abbracciandomi.

Improvvisamente, le mie guance cominciarono a rigarsi di lacrime e poco dopo iniziai anche a singhiozzare.

"I-io... i-io lo v-voglio... q-qui..." piansi cercando di respirare profondamente.
"Non fare così tesoro..." mi consoló Morena.

Ad un tratto mi ritornarono in mente tutti i nostri momenti più belli passati assieme...
Come, per esempio, il viaggio che facemmo a New York, la serata passata al concerto di Tiziano Ferro, oppure... la prima volta in cui l'ho conosciuto... la prima volta in cui ho visto i suoi meravigliosi occhi color mare inttecciarsi con i miei...
Tutti quei baci inaspettati, gli abbracci da dietro che mi arrivavano dritti al cuore, quando mi prendeva in collo ed io mi ribellavo perché non volevo, ma in fondo... mi era sempre piaciuto quando mi prendeva in braccio, soprattutto a stile principessa.
Come mi chiamava lui.
Principessa.
Io ero la sua principessa.

F e d e r i c o.

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@giselleofficial ha pubblicato una foto.

Giselleofficial:E come ti incazzavi quando prendevo i tuoi vestiti dal tuo armadio, senza nemmeno avere il tuo consenso

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E come ti incazzavi quando prendevo i tuoi vestiti dal tuo armadio, senza nemmeno avere il tuo consenso.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora