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La sveglia cominciò a suonare e sbuffando provai a spegnerla: ma qualcosa me lo impediva.
O meglio qualcuno.

Un braccio di Federico era stretto alla mia pancia e la sua testa appoggiata sul mio seno. Sorrisi nel vedere quest'immagine e gli accarezzai le guance.

"Fede..." sussurrai dolcemente al suo orecchio.

Nessuna risposta.

"Fede..." provai ancora.
"Mm?" Sospiró senza aprire nemmeno gli occhi.
"La sveglia" risi.

Alzò la testa dal mio seno, si giró dalla parte del comodino e spense la suoneria che proveniva dal mio cellulare.
Dopodiché, si rivoltó verso di me e si sdraió di nuovo sul mio petto.

"Dai Fede... sono quasi le 7, dobbiamo alzarci" cercai di staccarlo da me.
"Ancora 5 minuti... ti prego" fece uno sbadiglio enorme.
"Va bene..." sbuffai.

Alzò ancora la sua testa ed incroció il suo sguardo con il mio.

"Dammi un bacio" disse serio.

Sorrisi dolcemente e mi avvicinai a lui. Lentamente appoggiando le mie labbra sulle sue, lo abbracciai.

"Questo si che è un buon risveglio" sussurrò lui.

Sorrisi ancora.

"Adesso però andiamo dai"

Annuì e si alzò dal letto.
Finalmente.

"Senti io non posso fare colazione perché devo essere digiuno per la visita, ma se tu hai fame ti accompagno giù in cucina" disse iniziando a vestirsi.
"No tranquillo, non ho molta fame"
"Sicura? Guarda che non lo devi fare per me"
"Non ti preoccupare Fede, non ho fame" ammisi sicura di me e andando verso di lui per poi stampargli un bacio a fior di labbra.

---

Appena finimmo di vestirci, scendemmo le scale ed arrivammo in soggiorno dove ci stava aspettando Morena.

"Buongiono ragazzi, siete pronti?" Chiese sorridendoci.

Voltai il mio sguardo verso Federico e lui annuì sforzando un piccolo sorriso.

"D'accordo, allora vi aspetto in macchina" diede un bacio sulla guancia a Fede ed uscì.

Afferrai per mano Federico e lo abbracciai.

"Andrà tutto bene, fidati di me" sussurrai sulla sua spalla.

Mi strinse ancora più forte sé.

"Mi fido di te"

Gli sorrisi e gli diedi un dolce bacio sulle labbra umide.

Sempre mano nella mano, uscimmo di casa e Fede chiuse la porta alle sue spalle.

Salimmo in auto, entrambi nei sedili posteriori, Morena accese il motore e partimmo.

Durante tutto il viaggio, non staccai mai la mia mano da quella di Federico ed ogni tanto, quando i nostri sguardi si incrociavano, gli sorridevo e appoggiavo la testa sulla sua spalla.
Così, per provare a dargli un po' più di forza.

---

Arrivammo in ospedale verso le 8 e parcheggiammo l'auto.
Ci avvicinammo verso l'ingresso e Morena chiese informazioni ad un dottore che in quel momento stava passando di lì.

"Scusi, noi dovremo avere una visita con il cardiologo, dove dobbiamo accomodarci?"
"Guardi, basta che vi sedete in sala d'attesa e poi un medico vi chiamerà. Voi dovreste essere la famiglia Rossi, giusto?"
"Sì, esatto"
"Okay, prego venite" ci fece sedere su alcune sedie di plastica che si trovavano lì vicino.
"Grazie mille" lo ringrazió con un sorriso.

Federico si mise seduto su una di quelle sedie ed io mi misi accanto a lui. Accavallai le gambe ed appoggiai entrambi le mie braccia sulla sua spalla destra. Iniziai a cercare di coccolarlo un po', accatezzandogli delicatamente le guance e giocando con i suoi capelli.

"Stai tranquillo" sussurrai.

Mi sorrise.

"Cosa farei senza di te? Vieni qui piccola" aprì le sue braccia ed io mi ci gettai dentro.
"Sei tutta la mia vita Giselle, ti amo così tanto"

Sorrisi al sentir pronunciare di quelle parole e lo strinsi più forte.

"Ti amo anche io"

"Il signor Rossi?" Chiese un medico interrompendoci.
"S-si, arrivo" rispose Federico.

Si alzò dalla sedia.

"Cerca di sbrigarti a tornare da me, lo sai che mi bastano cinque minuti per sentire la tua mancanza" abbassai lo sguardo.

Federico si tolse la sua giacca e la mise sulle mie spalle.

"Promesso piccola, promesso. Ti amo" mi diede un ultimo bacio e seguì il dottore che lo stava aspettando.

Le nostre dita che erano intrecciate fra di loro, lentamente si allontanarono le une dalle altre.

Un colpo al cuore.

"Venga" lo incoraggió l'infermiere.

Si giró l'ultima volta verso di me, mi lanció un bacio con le sue mani ed io feci altrettanto.

Dopodiché, entrò in una stanza e non lo vidi più.

Vidi Morena venire a sedersi accanto a me.

"Se la caverá. È forte, lo sai anche tu"

La guardai negli occhi.

"Lui è il mio guerriero. Il mio eroe. Lui ce la deve fare"

Mi abbracció ed io ricambiai con un caldo ma ansioso sorriso.

DUE ORE DOPO. ..
Ero sempre seduta su quelle stupide sedie in quella cazzo di sala d'attesa con le gambe accavallate fra di loro ad aspettare che Federico uscisse da quella cazzo di camera.

Ma cosa gli stavano facendo?
Come stava?

Già mi mancava.

Io avevo bisogno di lui.

@giselleofficial ha pubblicato una foto.

Giselleofficial:Posso perdere tutto, ma non te

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Giselleofficial:
Posso perdere tutto, ma non te.
~
Tu sei il mio eroe e devi farcela.👣🌹

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora