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FEDERICO'S POV
"Dai Giselle mi fai incazzare" dissi.
"E allora incazzati pure, non rivoglio i tuoi soldi" sbraitó lei.

Ero arrabbiato si.
Perché me l'aveva voluta pagare lei la maglia.
Costava un casino: 2580 euro.

Io non volevo che Giselle spendesse tutti quei soldi per me. Ci si poteva comprare otto vestiti lei.

"Ascolta, tu hai pagato tutto il viaggio: l'aereo, l'hotel... e credo che sia costato molto più di 3000 euro, quindi stai zitto"
"No che non sto zitto"
"Sì che stai zitto invece" continuò lei.
"Okay va bene sto zitto, però stasera ti porto a cena fuori e pago io. E niente ma, chiaro?"
"Va bene..." si arrese alzando gli occhi al cielo.
"Ma non dovrai spendere più di 100 euro" continuò incrociando le braccia sul suo petto.
"Okay..." le diedi retta.
"Ora dove si va?" Chiese cambiando argomento.
"Qua"

La presi per mano e la costrinsi ad entrare da Victoria Secret.

Giselle appena se ne rese conto scosse la testa sorridendo ed io non potei non sorridere con lei.

Afferrai un completino nero che potesse stare bene con la sua carnagione abbastanza abbronzata e glielo feci vedere.

Lei lo prese dalle mie mani e lo osservò meglio scuotendo la testa in segno di negazione.

Era un completino interamente di pizzo e molto, ma molto sexy.

A me piaceva.

"Sco-rda-te-lo" fece per rimetterlo apposto, ma io la fermai.
"Daiii... almeno provatelo" feci gli occhi a cucciolo.
"Ti prego... mi fai felice?" Continuai ancora più dolcemente.
"Va bene..."

Riprese ancora una volta il completino e andò ai camerini in fondo al corridoio per cambiarsi.

Prima che si iniziasse a togliere la maglietta aprii la tenda grigia e le dissi:

"Ah e ovviamente me lo fai vedere" cominciai a ridere.

Lei alzò gli occhi al cielo e rispose:

"Okay però ora fuori, fammi spogliare"
"Tanto non è mica la prima volta che ti vedo nuda..." affermai.
"Ma che pervertito sei eh?" Rimase sconvolta.
"Il tuo preferito"
"Sì questo è vero" mi fece l'occhiolino mentre sorrideva.

Era così bella...

Dopo pochi minuti Giselle uscì dal camerino.

Oh cazzo.

Sgranai gli occhi e rimasi di stucco.
Lei si guardò allo specchio e poco convinta di sé disse:

"C-cosa ne pensi?" Domandò mentre si specchiava.
"S-sei u-una f-f-favola..." riuscii a malapena a parlare.

D'improvviso arrosí perché si accorse che mi ero incantato a guardarla rimanendo a bocca aperta.

"Ehi n-non ti devi v-vergognare d-di m-me"

Le appoggiai le mani sulle spalle e la tranquillizzai.
Giselle mi abbracció di colpo ed io, non sapendo controllare il mio istinto, iniziai a baciarle il collo fino a scendere all'inizio del suo seno.
La presi per le cosce, lei mise le sue gambe attorno al mio bacino e continuò a baciarmi senza mai staccarsi dalle mie labbra.

Ad un certo punto sentimmo qualcuno schiarischi la voce...

"Ehm ehm... scusate ragazzi, ma questo è un luogo pubblico"

Giselle scese velocemente da me, così veloce che pensavo si fosse fatta del male.
Si coprì la faccia con le mani dalla vergogna, mi spinse fuori dal camerino ed iniziò a rivestirsi.

Io feci un sorrisetto falso e maleducato alla commessa che ci aveva interrotto, aprii di nuovo la tenda dietro alla quale c'era Giselle e le sussurrai:

"Tanto continuiamo stasera..."

(S)fortunatamente, in quel preciso istante si stava mettendo il reggiseno, quindi, vidi il suo bellissimo seno nudo e la sentii urlare.

"Fedeeeee!!!!!!!"

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora