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GISELLE'S POV
Avevo appena finito di fare colazione con Morena con un croissant e un po di latte.
Buonissimo!

Federico era andato fuori poco prima per fare due tiri a pallone, così quando finii di mangiare decisi di raggiungerlo in giardino.

Uscii di casa accostando la porta alle mie spalle e vidi Fede giocare a calcio facendo dei piccoli palleggi.

"Com'è bravo il mio campione!" Esclamai andandogli in contro.
"Ahahah visto?" Rise continuando a palleggiare con i piedi.

Mi misi seduta sul pratino vicino a lui continuando a guardarlo giocare.

"Ma come fai?! Sei bravissimo!" Dissi incredula.
"Mi insegnò papà quando ero piccolo..." gli si inclinó la voce.
"Oh... m-mi disp--..."
"Perché ti scusi sempre quando si finisce per parlare di mio padre?" Domandò fermandosi un secondo e venendo a sedere vicino a me.
"Perché mi sento in colpa, mi sembra di farti ricordare dei momenti tristi..." abbbassai lo sguardo.
"Guarda che mi fa piacere quando mi chiedi qualcosa che riguarda papà..."

Fece una pausa.

"Mi aiuti a ricordarlo in un modo dolce, perché lo immagini sempre come un uomo sensibile, stupendo, testardo... proprio come me... anche se non lo hai conosciuto riesci sempre a paragonarmi a lui e non esiste cosa più bella..."

"... mi fai capire che ci tieni tanto..." continuò.
"Sì che ci tengo, ma non voglio farti star male... lo sai che non mi piace quando sei giù..."
"Non ti preoccupare" sfiorò una mia guancia con la sua mano e mi sorrise dolcemente.

Spostando il suo sguardo sulla palla da calcio che teneva in mano gli dissi:

"Mi insegni?"
"Cosa?" Alzò le sopracciglia fingendo di non aver capito.
"Mi insegni a fare i palleggi?"
"Ma sei seria?" Rise.
"Mai stata più seria di così" affermai io convinta.

Alzò gli occhi al cielo ed io per supplicarlo ancora di più feci il mio broncio infallibile.

"Dai vieni, su" mi prese per mano e aiutandomi ad alzarmi mi passò la palla che fortunatamente presi al volo.

"Come si fa?" Domandai curiosa.
"Devi tenere il pallone in mano, poi lo lanci e mantenendo sempre il tuo sguardo puntato sulla palla, devi cercare di palleggiarla con i piedi"
"Capito" annuii sicura di me.

Era facile, no?

"Prova!" Mi incitó.
"... va bene..."

Feci come mi aveva detto lui e riuscii a fare il mio primo palleggio, lanciando però la palla troppo in alto. Così quando ritornò a terra non ce la feci a riprenderla con i piedi.

"Ahahah non ti preoccupare! Sei stata anche troppo brava per aver palleggiato per la prima volta" mi sorrise andando a riprendere il pallone.
"Tieni, riprova" me lo passó, dopodiché si mise a sedere a terra a guardarmi.

Feci di nuovo le solite mosse e finalmente riuscii a palleggiare con i piedi per cinque o sei volte.
Non era tanto, anzi, non era nulla in confronto a tutti quelli che faceva lui, ma ero contenta lo stesso.

"Non ci credo!! Hai visto Fede? Ci sono riuscita!!" Esclamai incredula saltando di felicità appena dopo l'ultimo palleggio.
"Certo che ho visto! È brava la mia principessa!" Mi venne incontro, contento pure lui, ad abbracciarmi prendomi per i fianchi.
"Ho avuto un buon maestro..." gli sorrisi dolcemente mettendo le mie braccia attorno al suo collo.

Sorrise anche lui e fece congiungere perfettamente le nostre labbra in un bacio appassionante.

"Avevi solo questa passione per il calcio da piccolo?" Chiesi facendolo staccare dalla mia bocca.
"In realtà mi piaceva un sacco andare anche sullo skate. E non puoi neanche immaginare quante volte sono caduto e sono finito in ospedale a causa di un braccio o una gamba rotta" mi rispose ripensando a tutti quei ricordi.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora