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La mattina seguente...

"Giselle! Giselle! Giselle ci sei?"
Una voce mi svegliò.

Dopo aver sbattuto per un paio di volte le palpebre, il mio sguardo si fermò su Federico nudo accanto a me.
No.
No.
No.
Non poteva essere successo davvero.
Era un sogno.
Tutto un sogno.
Un incubo.

I miei occhi si pietrificarono per un istante vedendo tutti i nostri vestiti sparsi per terra.

Volevo piangere.

Il più veloce possibile mi rimisi l'intimo che per fortuna era rimasto sul comodino accanto a me.

"Giselle sono Zac!! Mi apri?" Urlò ancora più forte.

Che cosa potevo fare?
Potevo aprirgli così avrebbe potuto vedere che avevo fatto l'amore tutta la notte con Federico?
Che cosa avrebbe pensato vedendoci entrambi nudi sul letto?

Quando finalmente mi ero rivestita un po alla meglio, feci per alzarmi dal letto, ma due braccia possenti mi fermarono ed una mano mi tappó la bocca.
Girai la testa e vidi Federico che mi stava reggendo per i fianchi.

"Shh" sussurrò senza farsi sentire.

C O S A ???

Cercai di ribellarmi, ma tutti i tentativi furono inutili.
Aveva una forza pazzesca in confronto a me.

Provai pure a leccargli la mano.

"Tanto lo sai che non mi fa schifo. Se sono venuto dentro di te, posso sopportare questo ed altro"

Arrosii di colpo, ma la mia rabbia cominciava sempre più a salire.

"Vabbé, senti io vado a fare colazione, ti aspetto giù al bar!" Urlò Zac da dietro la porta, dopodiché sentii allontanarsi.

Mano a mano che i suoi passi si facevano sempre più sottili, Federico mi tolse la mano dalla bocca e finalmente potei ritornare a respirare normalmente.

"MA SI PUÒ SAPERE COSA CAZZO HAI FATTO? PERCHÉ MI RENDI SEMPRE LA VITA IMPOSSIBILE?" Gridai lanciandogli un cuscino in faccia e cominciando a piangere scoppiando come un vulcano in piena eruzione.
"Lo faccio per te Giselle" rispose secco rivestendosi.
"LO FAI PER ME? MA COSA CAZZO STAI DICENDO!? PER UNA VOLTA CHE CERCO DI ESSERE FELICE CON UN ALTRO RAGAZZO CHE NON SIA TU MI RENDI LA VITA IMPOSSIBILE!" Urlai ancora più forte.
"FELICE? HAI LA MINIMA IDEA DI COSA SIA LA FELICITÀ?" S'infurió.

Da un momento all'altro avevo paura che le vene del suo collo potessero scoppiare.

Dopo essermi messa qualcosa di più presentabile addosso, presi la mia giacca e feci per andarmene.

"No tu ora di qui non te ne vai, chiaro?" Mi afferró per un braccio. "Abbiamo fatto sesso tutta la notte e tu fai finta che non sia successo niente!" Continuò alzando la voce.
"Sei tu che lo hai voluto fare, io ho cercato di fermarti, ma hai fatto come cazzo ti pareva!" Ribattei io mentre altre mille lacrime rigavano il mio viso.
"Ma stai zitta! Lo volevi fare pure tu, altrimenti se proprio non volevi ce l'avresti fatta a fermarmi!"
"TI ODIO FEDERICO ROSSI!" Gli tirai uno schiaffo ed uscii sbattendo la porta.

Ero convinta che dopo quello che ci eravamo detti la notte precedente e da come ci eravamo coccolati a vicenda, il nostro rapporto si sarebbe fatto più stretto, sempre in livello amicizia, ovviamente.

Ma mi sbagliavo.
Già.
Come tutte le altre 1638373827381839 volte.
Perché feci l'amore con lui quella notte?
Perché non riuscii a fermarlo?
Forse perché lo volevi anche tu?

"Altrimenti se proprio non lo volevi fare, ce l'avresti fatta a fermarmi"

Erano queste le parole che mi rimbombavano nelle testa.

Io avrò anche sbagliato con Federico, ma lui non avrebbe dovuto trattarmi così.







Come ha sempre fatto.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora