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"Baciami piccola"

Fece una pausa.

"Ti voglio"

"Ma vaffanculo" dissi tutto d'un fiato.

Presi le sua testa fra le mie mani molto violentemente e feci unire le nostre labbra. Chiesi l'accesso con la lingua e lui non me lo negò affatto.

"Hai pers--..." provò a dire, ma lo fermai.
"Zitto e baciami"

Non se lo fece ripetere due volte e cominciò a baciarmi tutto il collo. Vicino alla clavicola diede anche dei piccoli morsi e fu proprio qui che io gemetti ancora più forte.

"Cazzo Giselle" ansimó lui.

Con le ultime forze che mi erano rimaste, riuscii a capovolgere la situazione mettendo lui sotto di me.

Vaffanculo alla scommessa.

Iniziai a sbottonargli i jeans, dopodiché li lanciai a terra e tornai sopra di lui. Mi misi a sedere sul suo petto con le ginocchia aperte e lo guardai incrociando le braccia sul mio seno nudo.

"Però non è giusto. Tu mi hai spinta fino a quando non ho resistito più. Hai imbrogliato!" Mi lamentai.
"Ed è colpa mia? Sei tu che non dovevi cedere"
"Bene" risposi secca scendendo da sopra di lui e rimettendomi il reggiseno che mi ero tolta per mettermi il vestito per andare al ristorante.

"E mi lasci così? Insoddisfatto?" Sì alzò dal letto.
"Che soddisfazione volevi avere stanotte?" Chiesi con lo sguardo divertito.
"Quello di..." rispose deluso abbassando lo sguardo.
"Va be, non fa niente..." lasciò la frase in sospeso.

Non riuscivo a capire perché diventò triste tutto ad un tratto.

"Ehi tutto bene?" Domandai con voce tenera mettendomi a sedere vicino a lui.
"Sì... è solo che..."
"È solo che...?" Lo spinsi ad andare avanti accarezzandogli i capelli.
"... volevo fare l'amore con te... l'ultima volta che lo abbiamo fatto è stato quando siamo andati allo stadio" abbassò ancora lo sguardo.
"Anche io voglio fare l'amore con te Federico" mi guardò sorpreso.
"Ma c'è tua madre di là, è quasi l'una di notte e--..." continuai.
"Va bene" annuì triste.
"Devi cercare di capire però, che in una relazione non esiste solo il sesso. E a dirla tutta, sinceramente, mi piace più quando mi coccoli invece che quando mi dici che vuoi fare l'amore. Mi piace pure quello, eh per carità, però..."
"Sì, lo so Giselle. Lo so che non esiste solo il sesso... ma mi manchi... mi manchi tanto... quando mi baci mi fai sentire speciale, mi fai sentire forte... grazie a te ho potuto conoscere il vero Federico dentro di me... e ci sto male quando ti ho accanto ma non posso toccarti, baciarti... o semplicemente coccolarti perché magari abbiamo discusso e non mi vuoi... " gli scese una piccola lacrima.
"Ma Fede... vieni qui..." mi gettai dentro le sue braccia.
"Non piangere ti prego..." continuai sussurrando.
"Ti premetto che lo faremo, va bene? Però ora mi fai un sorriso?"
"Ti amo" sussurrò abbracciandomi più forte.
"Io di più" lo baciai delicatamente sulle sue labbra.

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"Fede mi dai una tua felpa per dormire?" Chiesi.
"Sì, tieni!" Me ne lanciò una nera con una scritta bianca al centro.
"Vuoi anche dei pantaloncini?"
"No tranquillo. Le tue maglie mi arrivano alle cosce, sono enormi!" Risposi ridendo.
"Vuoi davvero vedere quel film deprimente?" Domandò sdraiandosi come una balena spiaggiata sul letto.
"Mm.. no... mi è passata la voglia... e poi sono stanca" sbadigliai.
"Sì grazie Gesù, grazie!" Rise.
"Smettila!" Presi un cuscino e glielo tirai dritto in faccia.
"Questo non dovevi farlo. Vuoi una battaglia di cuscini? Ti accontento subito!" Ne prese un altro e me lo lanciò sul culo.

Lo guardai con sguardo un pò arrabbiato, ma divertito, dopodiché presi altri due cuscini e glieli tirai sempre in faccia.

"Mi hai spettinato tutto! Questa me la paghi!" Urlò facendo attenzione a non farsi sentire da sua mamma che stava dormendo nell'altra stanza.
"Contanti, assegno o carta di credito?" Lo provocai.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora