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"Adesso però smetti di piangere... non riesco a vedere i tuoi occhi belli come il mare, che lacrimano" dissi asciungando le ultime lacrime che rigavano le sue guance con i miei pollici.
"Che carino che eri qui!" Esclamai guardando alcune sue foto sul comodino che lo ritraevano da piccolo per cercare di farlo sentire un pò meglio.
"Avevo appena compiuto 5 anni e mi ricordo ancora che mamma mi aveva regalato il mio primo microfono" rispose accennando un piccolo sorriso a quel ricordo.
"A che età hai scritto la tua prima canzone?" Domandai curiosa.
"Verso i 16/17 anni"
"Lo conoscevi già Benjamin?"
"Sì, ma da poco. All'inizio parlavamo solo su Skype perché lui era in Australia per finire il college"

Annuii.

"Me ne canti un pezzetto?" Chiesi entusiasta.

Accennó un altro sorriso ed iniziò:

"È così che m'incanto
Con soltanto uno sguardo
Come se fosse dipinto
Sulla tela di un quadro
Mi appendi
Mi togli
Fai di me ciò che vuoi
Sono schiavo dei tuoi desideri più folli
Di un giovane uomo che il destino ha incrociato
Nulla è rimasto che il ricordo più vago
Per sempre cambiato
E per sempre sepolto
In un corpo che non mi appartiene
Questa canzone è per te
Sei la donna che amo
Infinito tormento di un cuore spezzato
Per salvare noi due da un amore finito
Come in tempi lontani
Solo Orfeo ebbe osato
Sei quello che resta di me
Labirinto e dispersa ogni speranza
Devo trovarla o posso far senza
Mi aggrappo al timone
Ma la nave affonda
Non me ne andrò finché l'acqua mi affoga
Non ti interessa il poeta o il cantante
L'artista o l'amante
Ma l'uomo potente
Hai sempre cercato certezze lá dove
Ogni cosa perde valore
Sei quello che resta di me
Questa canzone è per te
Sei la donna che amo
Infinito tormento di un cuore spezzato
Per salvare noi due da un amore finito
Come in tempi lontani
Solo Orfeo ebbe osato
Sei quello che resta di me
Sei quello che resta
Sei quello che resta
Sei quello che resta di me
Di me
Tra tutti gli sbagli commessi in amore
Questo è il più grave è ingenuo che c'è
Sentimenti sinceri
Posson cambiare
Ma i miei sono puri che devo morire
E adesso mi giro
Mi guardo e sorrido
E rivelo quello che provo per te
E  forse per questo che tutto si è spento E più che ti guardo
Dagli occhi ti perdo
Un errore d'amore è un errore sincero
Questo è la fine di quello che ero con te.
Di quello che ero con te"

"Wow! È bellissima!" Risposi abbracciandolo ancora una volta.
"È solo una canzone... niente di che..."
"Doveva essere davvero fortunata la ragazza per la quale l'avevi scritta"
"Sei più importante tu" appoggió la sua schiena al letto afferrando i miei fianchi e facendomi cadere sul suo petto.

Le nostre labbra erano vicine, così vicine, troppo vicine.
Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo.

"F-f-forse è-è meglio s-se andiamo
da t-tua m-mam-ma" ballettai io sentendomi a disagio e molto imbarazzata.
"S-si, hai ragione"

Mi alzai da sopra di lui e non sapendo cosa fare mi avviai giù per le scale.

D'un tratto la stanza cominciò a girarmi intorno...
Mi fermai un attimo mettendo le mie mani sulla ringhiera per cercare di riprendermi.

Arrivó Federico che mi prese per i fianchi.

"Ehi tutto bene? Ce la fai?" Chiese serio e preoccupato stringendomi sempre più a sé.
"S-si"

Non feci in tempo a finire di parlare che feci un altro passo e caddi all'indietro.

Due braccia mi sollevarono, ma poi non capii più nulla perché i miei occhi si chiusero lentamente.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora