4

2.1K 80 5
                                    

In quel momento il mio imbarazzo aveva raggiunto il limite.

Quegli occhi azzurri distesi su uno
sdraio erano a dir poco bellissimi.

Con molta calma e tanto, tanto imbarazzo, mi tolsi l'asciugamano che copriva il mio corpo e mi misi sdraiata su un lettino che si trovava vicino a lui.

"Ehi.. ciao..." parlò lui.

C-cosa?

"... ciao..." accennai un piccolissimo sorriso.
"O-oggi ti ho sentita cantare... hai davvero una bella voce. Complimenti!" Mi disse interrompendo quel silenzio di tomba che si era creato.

Rimasi letteralmente sconvolta, non mi sarei mai aspettata che mi parlasse. Tanto meno che mi facesse un complimento.

"G-g-grazie... a-anche tu!" Gli risposi io timidamente.

Mi meravigliai di me stessa di come non mi vergognassi a cantare davanti a miliardi di persone, ma parlare con un ragazzo, vi giuro, che era sempre stato il mio incubo più grande.

"C-comuque mi chiamo Giselle" continuai.
"Federico" mi sorrise.
"Posso farti una domanda?" Chiese.

Annuii.

"Se sei di Sydney, come fai a parlare l'italiano?"
"In realtà sono nata in Italia, ma appena compiuti 15 anni sono dovuta andare a vivere in Australia a causa del lavoro dei miei genitori" risposi.
"Ho sempre voluto andare a Sydney, sai? L'ho sempre considerata una delle città più belle del mondo"
"Per me infatti è così... voglio dire... anche l'Italia è un paese davvero bello, però... le persone, i luoghi... non lo so, ma mi piace vivere là"
"Ci credo" fece una piccola risata.

Mi unii anche io alla sua risata.

"Ti va di fare un bagno?"

A questa domanda sgranai ancora di più gli occhi di quanto non l'avessi già fatto prima.

Giselle non pensare cose sconce...
Zitta tu!
Guarda che io sono te!
Eh finiscila! Lasciami vivere...

"È fredda l'acqua?" Domandai con una smorfia e lui si mise ancora a ridere.

Sorrisi anche io.
Amavo già la sua risata.

"Non lo so... andiamo a sentire" disse alzandosi dallo sdraio e facendomi segno di seguirlo.

Lo feci e appena fui accanto a lui, si tuffó in piscina facendomi rabbrividire dalle gocce che mi erano arrivate su tutto il corpo.

"Ma tu lo hai fatto apposta!?!?! Questa me la paghi!" Esclamai scoppiando a ridere insieme a lui.
"Prima devi prendermi!" Iniziò così a schizzarmi ancora di più.

Non c'era niente di più bello.
Amavo il suo sorriso.
E non potevo farci niente.
Mi faceva sentire speciale.

Decisi cosí di tuffarmi anche io ed appena riemersi, sentii due grandi braccia afferrarmi per i fianchi.

"Allora? Fredda l'acqua?" Domandò tenendomi stretta al suo petto e iniziando a ridere.

Feci una smorfia e con le mie mani spinsi la sua testa sott'acqua.

Appena ritornó su, aveva una faccia troppo buffa...
TROPPO CUCCIOLOSA!!!
AHAHAHAHAHAHAHAHAH

Voleva sembrare arrabbiato, ma non ci riusciva per niente ahahahah.

Mi riprese per i fianchi e mi portò sott'acqua insieme a lui. Tornammo a galla con il respiro che ci mancava: per sbaglio avevo messo le mie braccia attorno al suo collo... eravamo vicini.
Troppo vicini.

Lentamente appoggiò la sua fronte sulla mia e in pochissimo tempo le sue labbra erano sulle mie.

Così! A caso! Cioè non vi conoscete nemmeno da un ora e già vi baciate?

Sinceramente non sapevo perché l'avessi fatto. Forse mi ero lasciata trasportare dalla passione.
Non lo so... ma non mi piaceva per niente quella situazione...

Cercai di allontanarmi, ma i miei tentativi furono inutili, perché le sue braccia mi stringevano sempre più a sé.
Aveva tantissima forza in confronto a me.

Mi stava stringendo forte, si, ma non mi faceva male.
Non mi avrebbero mai fatto male questi occhi.
Lo sapevo.
Ne ero certa.

Ad un tratto mi chiese l'accesso della mia lingua, picchiettando lentamente la sua sulla mie labbra. Ovviamente non glielo nagai, ed in pochissimo tempo le nostre lingue cominciarono a danzare insieme.

Ormai ero diventata pazza.
Ero ossessionata da lui.

Ci staccammo pochi secondi dopo solo per riprendere fiato e disse:

"Scusami i-i-io n-n-non volevo..." balbettó.
"No, tu volevi ma non dovevi" dissi sottovoce tra me e me, ma lui non so come mi sentii lo stesso e mi guardó in senso interrogativo.
"O mio dio!! Scusami!!!" Dissi io coprendomi il viso con le mani.

Grande Giselle!!! Prima figura di merda fatta!!! Ora non vorrà nemmeno più vederti.

"Non ti vergognare di me, sei bellissima anche quando arrossisci!" Esclamò prendendomi le mani e facendomele togliere dal mio viso.
"Ahah g-g-grazie" risposi isterica io.
"Adesso mi sa proprio che devo andare..." continuai cercando di uscire dall'acqua della piscina.
"Sì, torno in camera anche io" disse lui.

Prendemmo i nostri asciugamani e ci dirigemmo in ascensore.

Odiavo quel silenzio che c'era tra me e lui. Lo sentivo distante anche se era a pochissimi passi da me.
E sinceramente mi mancavano giá le sue morbide labbra.

Dopo pochi secondi che sembrarono anni, le porte dell'ascensore si aprirono, finalmente.

Mi fece cenno di uscire per prima e accidentalmente sfiorai la sua mano con la mia.

Brividi.
Ancora una volta.

Andando verso la mia camera lo sentii sorridere e non riuscivo a capire il perché.

"A quanto pare ci hanno messo anche in stanza di fronte ahah!" Disse ridendo.

La sua risata mi contagió e così iniziai a ridere anche io.

"Già... ahahahah"

Entrata in stanza mi feci una bella e rilassante doccia, quando sentii bussare alla porta...

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora