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Uscimmo dalla doccia: io con un accappatoio che mi aveva prestato Fede, mentre lui con un asciugamano legato in vita.

Cominciammo ad asciugarci, quando vidi Federico un po' giù, ma non riuscivo a capire il perché.

"Tutto bene?" Chiesi sedendomi sul letto accanto a lui.
"Sì tranquilla" fece un sorriso forzato.

Alzai gli occhi al cielo.

"Allora?" Replicai.
"Sono preoccupato per domani, tutto qui"
"Andrà tutto bene, vedrai. Vieni qui" lo abbracciai forte.
"Lo sai che sei irresistibile così..." continuai io.

"Tu sei sempre irresistibile" si avvicinò alle mie labbra

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"Tu sei sempre irresistibile" si avvicinò alle mie labbra.

Sorrisi e azzerai quei pochi millimetri che ci separavano facendo unire le nostre labbra.

"Ti amo" sussurrò sulla mia bocca.
"Ti amo anche io" risposi stringendolo più a me.
"Senti, ti va se ci guardiamo un film e poi andiamo a letto? Domani mi devo alzare presto, alle 7 devo essere in ospedale" propose Federico.
"Sì certo! Però il film lo scelgo io" mi feci intendere.
"Va bene, questa volta ti accontento" sorrise.
"Posso dirti una cosa però?" Domandò lui.

Annuii curiosa.

"S-se domani n-non ce la f-fai
o non v-vuoi, n-non ti p-preoc--..."

Lo zittii con un bacio.

"Non lo dire, okay? Io voglio venire. Voglio starti accanto"
"S-scura?" Balbettó.
"Si" cercai di sorridere, ma una piccola lacrima mi rigó per sbaglio il viso.
"Perché piangi adesso?" Mi accarezzó i capelli.
"No niente..." abbassai lo sguardo.
"Dai dimmi..." cercò di consolarmi un po.
"I-io so che ce la farai. Tu devi farcela, non puoi lasciarmi" continuai abbracciandolo.
"Amore mio, io non ti lascerò mai" sussurrò al mio orecchio.
"Me lo prometti?"
"Te lo prometto principessa"

"Adesso però lasciami, sennò non smetto più di piangere" dissi sorridendo un pochino asciugandomi le guance con le mani.
"Mi dai un fazzolettino?" Chiesi dopo.
"E secondo te per due lacrime abbattiamo un albero?"
"Ma cosa stai dicendo?" Lo guardai in modo interrogativo.
"Ci sono qui io. Te le asciugo io le lacrime. Come hai sempre fatto tu quando quello a piangere ero io" rispose serio.

Lentamente si avvicinò a me, prese la mia testa fra le sue mani e appoggió le sue labbra proprio nei punti dove le mie lacrime si erano fermate. Come quando gli feci io al concerto di Tiziano Ferro, quando stava piangendo per suo papà.

Non pensavo che questo gesto facesse così 'effetto dolce', consolava davvero tanto la persona che lo riceveva.

"Sei la mia vita" sussurrai ad occhi chiusi cercando di godermi quel momento.

Appoggió la sua fronte sulla mia e mi sorrise.

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"Ti va di guardare Passengers?" Chiesi sedendomi sul divano in soggiorno.
"Sì dai, va bene. Pensavo che stasera mi toccassero i soliti film sdolcinati"
"Ma se sono bellissimi!" Esclamai.
"Sono bellissimi soltanto perché ti fai coccolare fra le mie braccia" affermò lui.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora