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Quella notte non dormii affatto.

Non chiusi occhio nemmeno per dieci minuti.
Rimasi, lì, seduta su quelle sedie di plastica dell'ospedale per tutta la nottata.

"Sono le 5 di mattina Giselle, dovresti dormire almeno un po" mi rimproveró Morena.
"Tranquilla, non sono stanca... e... e poi... voglio aspettare Federico" abbassai lo sguardo mentre gli occhi cominciarono a pizzicarmi.
Di nuovo.

Mi abbracció forte accarezzandomi la schiena.

"Vedrai che tra poche ore lo faranno uscire" sussurrò.
"Lo spero... mi manca così tanto" dissi fra un singhiozzo e l'altro.
"Perché i dottori non ci dicono niente?" Le domandai.
"Sai come sono fatti i medici... loro non ti dicono mai nulla..."
"Sì lo so, ma sono preoccupata..."
"Non fare così... pensa che adesso sarà lì, sdraiato sul lettino, a dormire, mentre ti sta sognando. Lo sai anche te che pure lui non vede l'ora di riabbracciarti" mi asciugó le lacrime con le sue mani ed io le sorrisi dolcemente.

"Grazie per tutto quello che stai facendo Morena..."
"Devi stare tranquilla tesoro, vedrai che ce la farà..."

---

Arrivarono le 10 di mattina e ancora gli infermieri non ci avevano detto nulla.
N U L L A.

Passavano in continuazione per i corridoi con barelle, pazienti, anziani, bambini ecc...

Ma ogni volta che o io o Morena provavamo a parlarci e a chiedere delle informazioni su Federico, loro cambiavano direzione.
Ci ignoravano.
Che pezzi di merda.
Noi stavamo in ansia e loro se ne sbattevano altamente.

"Dottore, la prego, è da ieri mattina che stiamo aspettando. Diteci almeno qualcosa..." provò a supplicare un medico Morena.
"... la prego, non renda le cose più complicate..." insisté un'altra volta.
"Più complicate? Cos'e successo al mio Federico?" Intervenni io.
"Ascoltate signorine, ancora non possiamo dirvi nulla... ci dispiace..."
"Ma almeno come sta?" Mi intromisi ancora una volta io.
"Sta sempre dormendo, appena si sveglia facciamo gli ultimi controlli"

Fece per andarsene, ma poi inaspettatamente ritornó da noi.

"Scusi, lei è la madre del ragazzo?"

Morena annuì confusa e un po preoccupata.

"Durante la notte suo figlio si è rigirato varie volte nel letto sussurrando un nome..." ci rifletté un attimo su.
"... Giselle, se non sbaglio... ecco volevo chiederle se questa azione si fosse ripetuta varie volte anche in passato e quindi fosse una cosa normale, perché altrimenti non sappiamo se potrebbe essere stato un effetto collaterale a causa di qualche medicina che gli abbiamo somministrato"

Sulle mie labbra si formò un sorriso enorme, un mio vero sorriso da quando ero in ospedale. Al sentir pronunciare di quelle frase, i miei occhi si riempirono di felicità e il mio cuore di tantissima gioia.
Vera felicità.
Vera gioia.

"Non si preoccupi, è una cosa normale..." mi fece l'occhiolino Morena ed io sorrisi ancora di più.
"Okay, grazie mille per l'aiuto" disse l'infermiere e dopodiché entrò in una stanza.

"Cosa ti avevo detto? Hai visto che Federico ti ha sognato stanotte?!" Mi abbracció.
"Sono così felice! Adesso speriamo soltanto che lo facciano uscire presto..."

@giselleofficial ha pubblicato una foto.

Giselleofficial:Mi piace immaginarti mentre dormi accanto a me, svegliarti con un bacio

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Giselleofficial:
Mi piace immaginarti mentre dormi accanto a me, svegliarti con un bacio.
Come nelle favole.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora