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"Federico lasciami. Lasciami andare. Adesso che mi ha detto che mi ami posso andarmene felice. Ti stai sforzando troppo lasc--..."
"Mai. Io non ti lascerò mai. Anche a costo di morire con te. Tanto vale venire con te che vivere il resto della mia vita senza la ragazza che amo"
"F-f-ede... lasciami... t-ti p-preg-go..."

Cercai di mollare la presa del suo braccio, ma lui era troppo resistente.
Non ci riuscivo.

"Dimmi che mi ami" disse d'un tratto.
"Io ti amo Federico, e lo farò per sempre. Nessuno sarà mai come te. Questi giorni senza di te sono stati un inferno: mi mancavano i tuoi baci, le tue carezze, i tuoi abbracci..."

Feci una pausa.

"M-mi è mancato fare l'amore con te e anche se non avrei dovuto... si, sono contenta di averlo fatto..." piansi sempre di più.

Ormai la sua faccia era diventata tutta rossa a causa della fatica e la pioggia che cadeva non aiutava affatto, anzi peggiorava solo la situazione.

Fece altri tentativi e non so come riuscì a farmi appoggiare almeno la pancia in cima al dirupo da dove ero caduta.

Io non smettevo di piangere e mentre con un braccio reggeva le mie mani, l'altro lo appoggiò sotto al mio sedere per aiutarmi a salire sempre di più.

Vedevo i muscoli dei suoi bracci sforzarsi così tanto che da un momento all'altro avevo paura che gli si potessero rompere.

Con un ultimo sforzo arrivai finalmente davanti a lui e gettai le mie braccia dietro al suo collo per abbracciarlo.
Con tutta la pioggia che stava ancora cadendo mi era difficile capire se era sudato oppure semplicemente bagnato.
Fede cadde di schiena su delle foglie che erano dietro di lui e ricambió l'abbraccio facendomi sdraiare sopra il suo petto.
Sentivo il suo cuore battere all'impazzata.... aveva fatto una grandissima fatica per me.
Per salvarmi.

Eravamo entrambi sporchi di fango a causa del terreno bagnato, ma non ce ne fregava affatto.

"V-va tutto bene piccola. È tutto finito..." mi sussurrò accarezzandomi i capelli per cercare di tranquillizzarmi.
"F-fede..." balbettai sempre con le lacrime agli occhi.
"Sei stata bravissima piccola, sei stata coraggiosa... sono così orgoglioso di te" mi stampó un bacio su una guancia.
"M-mi s-stringi forte?"
"Principessa..." disse stringendomi più a sé.
"I-io t-ti a--..."
"Shh... non parlare... andiamo via da qui prima che qualche fulmine ci venga addosso" continuò dopo, facendomi scendere dal suo petto.

Io mi limitai ad annuire ancora impaurita.

Prendendomi per mano, mi aiutò ad alzarmi, ma ricaddi di nuovo a terra.

"Ahh! La caviglia!" Gemetti dal dolore.
"Aspetta, ci penso io..."

Prese le mie braccia e le portò dietro al suo collo, per poi prendermi in collo proprio come una principessa.

Un altro lampo si scagliò vicino a noi e rabbrividii così tanto da infilare la testa nell'incavo del suo collo, sempre piangendo.

"Siamo quasi arrivati stai tranquilla... ci sono io qui con te. Non avere paura" mi strinse più forte.

Annuii tremando.

Riuscivo anche a sentire il suo respiro farsi sempre più pesante a causa della fatica, ma per fortuna eravamo arrivati all'entrata dell'hotel.

Passammo davanti alla reception, ma non c'era nessuno, così ci dirigemmo in camera.

Federico prese l'ascensore e quando finalmente arrivammo davanti alla nostra camera, mi tenne in braccio con una sola mano per riuscire a prendere la chiave con l'altro braccio dalla tasca dei suoi pantaloni.
Aprì la porta, entrò nella stanza e la richiuse subito alle sue spalle.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora