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"Mamma siamo a casa!" Urlò Fede appena aprì la porta per entrare.
"Ciao ragazzi! Com'è andata in piscina? Vi siete divertiti?" Domandò Morena venendoci incontro ad abbracciarci.
"Fede! Ma cosa hai fatto qui?!?!?" Chiese quasi urlando indicando lo zigomo destro con molta preoccupazione.
"No.. niente... è solo una botticina. Passerà" rispose facendomi l'occhiolino così che io capissi di non dire la verità.

Annuii senza farmi vedere.

"Sicuro? Ho un pò di disinfettante--..."
"Mamma, tranquilla" la fermò.
"Noi ci andiamo a cambiare... stasera usciamo!" Esclamò.
"Va bene ragazzi! Divertitevi e state attenti!"

Le sorrisi per ringraziarla e salimmo le scale per andare in camera di Fede.

"Cosa ti metti stasera? Ti voglio sexy" parlò Federico con la voce da pervertito.
"Certo che sei strano eh. Vuoi che sia sexy, ma non troppo perché sennò gli altri ragazzi mi guardano, vuoi che mi metta i tacchi, ma non vuoi che sia più alta di te. Ma chi ti accontenta?"
"Tanto mi ami comunque. Lo so" rise.

Andai verso la mia valigia che ancora non avevo sfatto e tirai fuori un vestito sexy che mi ero portata.
Era nero, con un'enorme scollo dietro, fino a scendere delicatamente sulla mie gambe.
Ci avevo abbinato delle scarpe col tacco nere, alte, ma non tanto.

"Ti va bene questo?" Chiesi insicura.
"Per caso vuoi che dopo ti porti a letto?"
"C-cosa?" Replicai sorpresa.
"Se esci con questo vestito non freneró il mio istinto. Ti avverto."
"Ma piantala!" Lo spinsi sul letto.

Lui, però, riuscì a prendermi per le braccia fecendomi cadere sopra di lui, sul suo petto.
Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo, ma decisi di fermarmi, prima che fosse stato troppo tardi.

"D-dove mi p-posso cambiare?" Domandai imbarazzata.
"Qui" rispose serio e convinto di sé.

Lo guardai male.

"Perché quello sguardo? Ti ho visto nuda un sacco di volte, una volta in più non fa differenza. Non ti devi vergognare di me" continuò.
"Ehm... va bene" risposi scendendo da sopra di lui.

Cominciai a togliermi la maglietta e sentivo già il suo sguardo sul mio corpo.

"Tu cosa ti metti?" Chiesi per provare a sentirmi meno a disagio.

Sapevo benissimo che non era la prima volta che mi vedeva mezza nuda, ma quando ero solo io quella spogliata e lui no, mi dava fastidio.
Non ho mai capito il perché.

"Jeans e maglietta"

Annuii.

Sbottonai i miei pantaloni, abbassai le cerniera e si poteva sentire soltanto quel rumore della che rimbombava in tutta la stanza.

Mi tolsi i miei jans e Federico si morse il labbro inferiore.

"La vuoi finire?" La guardai negli occhi.
"Perché? Ti stai eccitando?"
"N-no, certo che no. Quello che si sta eccitando sei solo tu qui. È solo che mi da fastidio il tuo sguardo su di me, tutto qui"
"Ti da fastidio il mio sguardo? Ma stai scherzando? Ti ho vista milioni di volte nuda Giselle!" Esclamò.
"Sì lo so..." risposi timida io.

Si alzò dal letto e venne verso di me.

"Non ti devi vergognare di me, okay?"
Mi costrinse a guardarlo negli occhi.
"Non voglio che tu lo faccia. Ci sto male, perché sembra che tu non ti fidi di me" continuò.
"Io mi fido di te Fede!" Esclamai.
"Ecco, allora basta così. Adesso vestiti sennò facciamo tardi piccola"

Mi limitai ad annuire non sapendo più cosa dire.

Sentii ancora il suo sguardo su di me.

"Dai cazzo Fede! Anche se ti stai eccitando evita di morderti il labbro per favore" sbraitai io.
"Io non mi sto eccitando"
"Ah no?"

Mi venne in mente un'idea.

Andai a sedermi sulle sue gambe e con le mie mani gli tolsi la maglietta lanciandola a terra.
Diventò rosso come un peperone e cominciò a respirare a fatica.

"Ancora niente?" Domandai con sguardo e voce provocante.

Lui appoggiò la schiena sul letto dietro di sé, facendomi cadere completamente sopra il suo petto nudo.
D'un tratto capovolse la situazione ed io mi ritrovai sotto di lui, con il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio.
Inizió a baciarmi il collo con dei baci umidi e talvolta anche a succhiarlo.
Mi resi conto solo adesso che anche io avevo iniziato a respirare a fatica, non quanto lui, ma respiravo molto profondamente lo stesso.

"F-fede...t-ti p-prego..." ansimai io.

I suoi baci scesero sempre di più fino ad arrivare all'inizio del mio seno.
Giocò un pò con il mio reggiseno, fino a che con le sue dita fredde, riuscì a sganciarlo lanciandolo per terra insieme al resto dei nostri vestiti.
"T-ti p-prego...F-F-Fede..." ansimai ancora al suo orecchio.

Volevo togliermelo di dosso, ma non ci riuscivo.
Qualcosa me lo impediva.
Ero troppo debole in quel momento.

"F-fede..." sussurrai ancora.

Di colpo si staccò dal mio collo dicendo sorridendo:

"E poi ero io quello a cui partiva l'ormone eh? Se io non mi fossi fermato, eravamo entrambi già nudi sotto le lenzuola"

Delusa?

No.
O forse si.
Boh.
Non lo so.

MA AVEVA RAGIONE.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora