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Suonarono alla porta e andai ad aprire.
Avevo paura.
Già.
Paura di Federico.

Corina se ne era dovuta andare e quindi ero rimasta sola in casa.

Dopo tutto quello che mi aveva fatto era normale, no?
Era normale che avessi paura di Federico, giusto?

Aprii lentamente la porta e potei ammirare un bellissimo, NO SCUSATE, uno stronzo in jeans e maglietta nera.

Fermai la mia dannata voglia di abbracciarlo*di spaccargli le palle* e gli chiesi:

"Che cazzo vuoi?"

Ah però, dolce la ragazza...
Visto? Quando ci vuole, ci vuole.

Guardai i suoi occhi e notai che Benjamin aveva ragione.
Aveva delle occhiaie enormi, non dormiva da giorni.
Si vedeva benissimo.

Cercò di avvicinarsi, ma gli diedi una spinta e lo feci scivolare sull'erba del giardino alle sue spalle.

Non ci potevo credere.
Non aveva nemmeno la forza ed i riflessi per reggersi in piedi.
Era stata leggerissima la spinta che gli avevo dato.
Eppure lui era sempre stato più forte di me.

Rimanendo a terra mi chiese:

"Ora che sono qua, che cosa mi vuoi fare?"
"Lasciami stare Federico" feci per rientrare in casa chiudendo la porta.

Lui si alzò con molta fatica e si avvicinò di nuovo a me.

Avevo paura di quello che potesse farmi, così indietreggiai e chiusi gli occhi.

Lui se ne accorse, mi prese per un braccio e mi fece sbattere contro il suo petto.
Cazzo quanto mi era mancato.

NO.
NON È VERO.
IO ODIAVO FEDERICO.
No, non è vero! Tu lo ami! Smetti di mentire a te stessa.

"H-hai paura di me?"

Come aveva fatto a capirlo?

Pochi secondi dopo, mi costrinse a guardarlo negli occhi mettendo un dito sotto al mio mento e facendomelo alzare.

"Dopo quello che mi hai fatto si. Ho paura di te" risposi secca io.

Cercai di staccarmi da quella presa, ma una cosa mi fermò.

Guardando i suoi occhi lucidi e la sua fronte bagnata non riuscii a non preoccuparmi per lui:

"M-ma hai la febbre?" Chiesi mettendo le mie labbra sulla sua fronte spostandogli i capelli.

A quel contatto lo sentii rabbrividire ed a sua volta anche io.

"N-non lo so... m-ma sinceramente... non mi sento molto bene. Mi gira la testa..." rispose abbassando lo sguardo come se si vergognasse di essere più debole di me.

Lui era venuto qua per parlare, ma lui stesso non si reggeva nemmeno in piedi.

Gli faceva male la testa.
Si sentiva male.

Presi un profondo respiro e dissi:

"Vieni con me..." lo presi per mano e mettendo un braccio attorno al suo bacino, lo aiutai a camminare facendolo entarare in casa.

Non potevo lasciarlo lì da solo.
Eh si si
Cosa vuoi tu? Si sentiva poco bene.
Ehhh tutte scuse per farlo entrare in casa.
Ma fottiti!

Lo portai nella mia camera e lo feci sdraiare lentamente sul mio letto.

"Adesso ti porto una tachipirina, tu cerca di dormire"

Fede annuì ed io gli rimboccai il piumone per coprirlo.

Dopodiché, uscii cercando di non fare rumore chiudendo la porta della mia camera alle mie spalle.

Era giusto quello che stavo facendo, vero?
Aiutare un amico.
Eh si, un amico con il quale hai scopato un paio di volte.
Finiscila.

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