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"Piccola..." sentii sussurrare mentre una mano si era già infilata nella mia maglietta e mi stava accarezzando sensualmente la schiena.

Alzai la testa dal petto nudo di qualcuno e misi a fuoco quell'immagine:
Federico❤

"Buongiorno bellissima" mi diede un lento e dolce bacio sullo zigomo destro.
"Buongiorno..." gli sorrisi teneramente.
"Che ore sono?" Continuai con la voce impastata dal sonno.
"Le 6:30" mi passò il suo pollice sulla mia guancia.
"Non voglio che tu te ne vada..." lo abbracciai forte.
"Amore... passeranno veloci questi tre giorni, te lo prometto..." mise le sue braccia attorno ai miei fianchi facendomi stendere completamente sopra di lui.

Mettendo la testa nell'incavo del suo collo e sniffando tutto il suo profumo che ormai conoscevo alla perfezione, mi limitai ad annuire.

"Almeno ti posso accompagnare in aereoporto?" Continuai.
"Devo passare a prendere Ben in macchina e poi ci aspetta il capo della Warner..." abbassò lo sguardo.

Il mio cuore si frantumó in mille pezzi.

"Ti amo Federico" lo abbracciai di nuovo stringendolo a me.
"Ti amo anche io principessa" mi accarezzó i capelli che mi ricadevano sulla schiena.
"Era tanto che non mi chiamavi in questo modo..." sorrisi.
"Ed era tanto che tu non mi chiedessi di coccolarti un po..." rise pure lui.

Quanto mi sarebbe mancata questa bellissima risata.

"A-adesso m-mi d-devo v-vestire..." disse non sapendo più cosa dirmi per farmi capire che doveva andare.
"S-si, scusami..." mi alzai da sopra di lui e lo lasciai cambiarsi i vestiti.

Mi misi seduta al bordo del letto e lo aspettai.

"Dai non fare quel broncio..." cercò di consolarmi mentre si toglieva i pantaloni di una tuta con i quali aveva dormito.

"Non sto facendo nessun broncio..." ribatté io prendendo i suoi jeans che erano vicini a me e glieli passai.
"E invece si" affermò infilandoseli.
"Beh ti sbagli!" Sbuffai alzandomi dal letto e feci per andarmene dalla porta della camera, ma lui mi prese per un braccio e mi fermò.

"Giselle ti prego, perdonami"

Non risposi.

Lui mise il suo indice sotto al mio mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

"Ti prometto che quando torno ce ne andiamo in Canada solo io e te. Fidati di me piccola... non voglio partire sei sei incazzata con me" mi accarezzó le guance con le sue calde mani.
"È tardi Federico, muoviti a vestirti altrimenti perderai il volo" cambiai argomento ancora più arrabbiata.

Finalmente riuscii a togliere la sua presa dal mio braccio, ma quando aprii la porta della stanza mi afferrò di nuovo per un polso.

"Cosa vuoi?" Chiesi secca.
"Dammi un bacio" mi provocò.
"No"
"Lo sai che senza il tuo bacio del buongiorno sto male"
"E allora soffri, non me ne frega nulla" riuscii a farmi lasciare dalla sua stretta presa ed uscii dalla camera.

Mi recai giù in soggiorno e mi misi a sedere sul divano con le braccia incrociate sul mio petto ad aspettare che Federico scendesse e se ne andasse da quella maledetta porta.

FEDERICO'S POV
Finii di vestirmi con una maglia di Dsquared, presi la mia valigia che avevo preparato per il viaggio ed uscii di camera, chiudendo lentamente la porta alle mie spalle.

Cominciai a scendere le scale e scalino dopo scalino mi sentivo sempre più in colpa per Giselle.

Io non volevo che lei venisse in Spagna con me, ma non perché non la volessi... anzi...
Mi sentivo perso senza di lei, anche solo per un giorno. Ma avendo avuto la febbre molto alta, avevo paura che se sarebbe venuta con me e le fosse ritornata, io non avrei saputo cosa fare: dovevo stare tutti i giorni a fare le prove con Ben e lei sarebbe rimasta da sola in hotel.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora