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FEDERICO'S POV
Giselle era appena svenuta.
Forse per un calo di zuccheri oppure a causa delle pressione troppo bassa, ma non ne ero sicuro.
Non ero un dottore.
Cinque minuti prima stava bene, non riuscivo a capire.

La presi in braccio e la riportai in camera mia.
La sdraiai con delicatezza sul mio letto e le tolsi le scarpe facendo attenzione a non farle male, mettendole poi a terra.
Guardai i suoi occhi per pochi secondi per vedere se si svegliava, ma niente.
Le spostai i capelli che le erano ricaduti sulla fronte e le diedi un piccolo bacio sullo zigomo destro.

Ancora niente...

Allora decisi di andare in camera di mia mamma e presi un profumo abbastanza forte, dato che lavorava in profumeria ne aveva tantissimi.
Ritornai da Giselle e provai a mettere il profumo appena sotto al suo naso, in modo che lei potesse respirarne il forte odore e svegliarsi.

Avevo visto una scena simile in un film, così mi domandai perché non provare...?

E infatti...

Cominciò ad aprire gli occhi sbattendo lentamente le palpebre ed io tirai un grande sospiro di sollievo: non volevo rovinare il compleanno di mamma dicendole che Giselle stava male.

"C-cos-s'è successo?" Chiese confusa cercando di mettersi a sedere sul letto.
"Sta tranquilla, va tutto bene. Eri solo svenuta... adesso ti senti un po meglio?" Le accarezzai dolcemente le guance per tranquillizzarla.
"Insomma..." abbassò lo sguardo.
"Ti vado a prendere un bicchiere con acqua e zucchero" dissi alzandomi in piedi.

Lei annuii e si rimise sdraiata sul mio letto.

---

"Ecco... tieni..." rientrai in camera pochi minuti dopo.

Prese il bicchiere che avevo tra le mani e se lo portò alla bocca.
Si bagnó appena le labbra e fece una smorfia.

"Bleh! Fa schifo!" Esclamò disgustata.
"Devi berlo... dopo ti sentirai meglio"
"No. Non lo bevo!"
"E invece lo farai!"
"No!" Fece il broncio cercando di convincermi.
"Sì!"
"Che palle... va bene lo bevo, però non tutto" insisté lei.
"Metà"
"Meno di metà"
"Metà" controbattei.
"No" incroció le braccia sul suo petto sempre tenendo il bicchiere di vetro fra le sua mani.
"Poi starai meglio, perché non ti fidi? So che ha un sapore disgustoso, ma devi prenderlo"

Abbassò lo sguardo.

"Facciamo così..." continuai.
"Ne beviamo metà per uno, okay?"

Annuii.

"Prima tu però" mi passò il bicchiere.

Presi un respiro ed iniziai a bere l'acqua. Quando arrivai quasi a metà mi fermai e feci una smorfia di disgusto pure io.
Non mi era piaciuto mai nemmeno a me.
Aveva ragione a dire che facesse schifo.

"Adesso tu"

Prese il bicchiere, si fece coraggio e lo bevve tutto d'un fiato.
Poi chiuse gli occhi e buttò tutto il liquido giù.

"Difficile?" Chiesi.
"Io direi schifoso"

Feci una risata.

"Ma l'ho bevuto solo perché lo hai fatto tu. Tu sei il mio eroe" mi bació sulla guancia.
"E tu sei il mio mondo" ricambiai il bacio...

Sulla guancia...
😪

"Scendiamo giù dagli altri?" Domandò.
"Te la senti? Sei sicura di stare meglio?" Le chiesi preoccupato.
"Si tranquillo e poi anche se svenissi ancora ci sei tu a portarmi in camera, quindi..."
"Mi piacerebbe portarti in camera per un'altra cosa però..." iniziai io.
"Finiscila! Non sei per niente cambiato durante tutto questo tempo!" Esclamò divertita.
"Allora? Scendiamo?" Continuò.
"Sì, andiamo!" La presi per mano e uscimmo dalla mia camera.

GISELLE'S POV
Erano passate circa due ore ed eravamo in giardino con tutti gli altri ospiti.
Io ero a giocare con la piccola Maira, mentre Federico era a parlare con alcuni amici di sua madre.

Per tutto il tempo il suo sguardo fu su di me, specialmente quando ridevo insieme alla sua nipotina.

"Ma perché tu e zio non vi date più i bacini?" Mi domandò facendomi ritornare alla realtà.
"Vedi Maira, adesso zio ha trovato un'altra ragaz--..." provai a spiegarle, ma lei mi interruppe.
"No quella non è la sua fidanzata! Io voglio che Fede stia con te. E poi lei mi tratta anche male..." abbassó lo sguardo.
"Chi? Amanda?" Chiesi stupita.
"Sì. Una volta mi ha chiamata piccola mocciosetta" si strusció gli occhi per cercare non piangere.
"Lei è cattiva" disse dopo abbracciandomi mettendo le sue braccia attorno ai miei fianchi e la sua testa appoggiata sulla mia pancia.

La presi in braccio e la strinsi forte a me per cercare di farle dimenticare quel momento.

Federico mi lanciò uno sguardo del tipo Cos'è successo? Ed io gli feci cenno con la testa in segno di non preoccuparsi.

"Ma lo hai detto a Federico che lei ti tratta male?" Domandai accarezzandole i bei ricci dei suoi capelli biondi.
"Sì, ma non mi ha creduto"
"Tuo zio è grande, vedrai che se ne accorgerá di che persona sia realmente la sua ragazza"
"Tu sai per caso il perché non sia venuta oggi? Insomma, è il compleanno della madre del suo ragazzo..."

Anche se già sapevo il perché, volevo solo essere sicura.
Fede mi aveva detto che non sarebbe potuta venire perché doveva fare un servizio fotografico, ma non ci avevo mai creduto più di tanto.

"Federico non l'ha invitata" rispose seria la piccola.
"Come no?" Rimasi scioccata mettendo a terra la piccola e accucciandomi alla sua altezza.
"Sì. Federico non l'ha invitata" confermò ciò che aveva detto pochi secondi prima.
"E perché?"
"Non lo so... forse perché non la voleva..."

Ma allora perché a me aveva detto che sarebbe dovuta andare via per lavoro?

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora