"Cosa facciamo oggi?" Mi domandò Federico sdraiandosi sul letto vicino a me.
"Tu cosa vuoi fare?"
"Io sono stanchissima" continuai appoggiando la testa sulle sue gambe.
"Perché tutta questa stanchezza amore?" Chiese accarezzandomi la schiena.
"Forse perché ieri sera ci siamo addormentati verso le 2"Ad un tratto sentimmo bussare alla porta.
"Avanti!" Parlò Federico.
Vidi Morena entrare con lo sguardo basso come se stesse male, ma lo volesse nascondere.
"G-giselle, dovrei parlare un pò con Fede, ci puoi lasciare soli un attimo?" Mi chiese con la voce tremante.
Notai lo sguardo di Federico molto confuso, ma decisi di andare lo stesso.
"Sì certo" feci un piccolo sorriso ed uscii dalla camera chiudendo la porta alle mie spalle.
Scesi giù in soggiorno e mi misi a sedere sul divano.
Chissà di cosa dovevano parlare...
Mi salì subito l'ansia...
Anzi...Preoccupazione.
Si perché nel tono di voce di Morena riuscivo a sentire tristezza e delusione.
Ma cosa poteva essere successo di così tanto grave?FEDERICO'S POV
"Perché hai fatto uscire Giselle?" Domandai a mia madre.
"Perché quello che sto per dirti non ti piacerà e non sapevo se volevi che lo sapesse pure lei o no" abbassò lo sguardo.
"Cos'è successo mamma?" L'abbracciai per consolarla, ma delle piccole lacrime cominciarono a scenderle dagli occhi ed io iniziai a preoccuparmi sul serio.L'ultima volta che la vidi piangere fu al funerale di papà.
Non era mai stata una donna che aveva la lacrima facile."È-è arrivata u-una lettera d-dall'ospedale...." disse tra un singhiozzio e l'altro.
Mi irrigidii subito, ma le feci cenno di continuare.
Forse non era quello a cui stavo pensando..."Devi fare un controllo al cuore per poter giocare alla partita" scoppiò in lacrime ancora una volta.
No.
No.
No.
Com'era possibile?
Questo era un incubo.
Pensavo di aver dimenticato questa parte della mia vita, ormai pensavo di averlo superato e invece...Eccolo qui.
"M-ma c-com'è p-possibile?" Balbettai tremando di paura.
"Hanno bisogno di accertamenti per farti giocare. Devono sapere se tu sei sano e non hai malattie strane... se... se stai bene..." rispose mamma piangendo sempre più profondamente.
"Ma io sto bene! Ormai quella è una storia chiusa, finita, andata per sempre!" Urlai come un pazzo.Solo adesso mi accorsi che stavo piangendo pure io.
Mi alzai dal letto e dalla rabbia che avevo dentro di me, tirai un calcio alla sedia della mia scrivania che cadde a terra e si ruppe.
"Federico... calmati..." cercò di tranquillizzarmi mamma.
"NO CHE NON MI CALMO!" Sbottai dalla rabbia.
"Andrà tutto bene, vedrai..." mi venne ad abbracciare, ma io mi scansai.
"Voglio restare solo" le dissi a denti stretti aprendole la porta per uscire dalla camera.
"F-federico..." sussurrò.
"VATTENE!" Le gridai contro.Lei uscì piangendo ed io sbattei la porta alle mie spalle.
Urlando con tutta la forza che avevo, cercando di sfogarmi, tirai un pugno all'armadio di legno che si inclinó leggermente.
Soltando quando le nocche della mia mano diventarono tutte piene di sangue gemetti per il dolore.
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Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||
FanfictionGiselle, cantante famosissima in Australia e America, è invitata a partecipare al CocacolaSummerFestival a Roma. Li incontrerà un ragazzo che le cambierà la vita, ma a causa della sua carriera dovrà ritornare a casa. Come si concluderà quest'amore...