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FEDERICO'S POV
Infilai la chiave nella serratura della porta, la girai ed aprii.

Immediatamente il mio sguardo andò a ricadere sulla terrazza: esattamente di fronte a me.

Vidi una ragazza.
Una ragazza con dei lunghi capelli.
Biondi.
Splendenti.
Appoggiata con le mani sulla ringhiera.
E quel vento soffice e caldo che le ondulava sensualmente di poco tutti i suoi capelli.

I miei occhi si illuminarono di felicità e il mio cuore perse circa 182027301629384020 battiti.

G I S E L L E.
L A  M I A  G I S E L L E.
L A  M I A  P R I N C I P E S S A.
👑

"Certo che sei sempre la solita eh!" Esclami ridendo scuotendo la testa.

Lanciai le chiavi della porta sul letto, chiusi la porta alle mie spalle e finalmente, dopo tanto tempo, i nostri occhi si incrociarono ancora una volta.

"Fede!" Sulle sue labbra comparve un'enorme sorriso.

Il più bello del mondo.

"Vieni qui piccola" allargai le mie braccia.

Giselle corredo si gettò stretta al mio petto, mentre io la sollevai per i fianchi e la presi in braccio facendo mettere le sue gambe attorno al mio bacino. Strinse le sue braccia attorno al mio collo ed io, a sua volta, l'attirai poi vicina a me.

Erano la cosa più bella del mondo i suoi abbracci.

"Mi sei mancato un sacco..." sussurrò poi sul mio collo.
"Anche tu principessa" le diedi un piccolo bacio a fior di labbra, ma lei facendo sfiorare prima i nostri nasi e poi le nostre umide labbra, mi diede un bacio passionale.
Fu lei la prima a chiedere l'accesso con la lingua, cosa che io assolutamente non le rifiutai.

"P-perché mi hai detto che sono sempre la solita prima?" Domandò dopo staccandosi da me respirando un po a fatica a causa del bacio.
"Perché non mi dai mai retta. Non riuscirò mai a tenerti testa... ti avevo detto di rimanere a casa perché potevi essere ancora malata e invece--..."
"Io non sono più malata!" Mise il broncio incrociando le braccia sul petto.
"Lo sai che non riesco a stare senza di te..." continuò dopo abbassando lo sguardo.
"Anche io non riesco a stare senza di te Giselle, ma dovremo abituarci a questa cosa della distanza... adesso fortunatamente erano solo tre, quattro giorni, ma quando tu ritornarai a Sydney per il lavoro e staremo lontani per mesi? Come faremo? Ci hai mai pensato?" Le dissi cercando di non alzare tropo il tono della voce e stando molto attento a non ferirla.
"Ho capito..." sussurrò scendendo dalle mie braccia.

La vidi dirigersi verso la sua valigia, ma la fermai:

"Dove credi di andare ora?"
"A Modena, ti aspetto a casa. Da quel che ho capito non mi vuoi qui, quindi è inutile restare" prese la sua borsa.
"E invece tu non te ne vai, okay? Tu ora resti qui con me" l'afferrai per un braccio facendola sbattere contro il mio petto.

Dal suo viso notai scendere una piccola lacrima.

Mannaggia a me.

"No amore... non fare così..." la consolai come una bambina abbracciandola con tutta la mia forza delle braccia.
"S-scusami F-fede..." singhiozzó.
"Ma di cosa? Guarda non puoi immaginare nemmeno un po di quanto sono felice adesso che ti ho qui con me" la strinsi ancora più forte.
"... soltanto mi preoccupa il fatto di quando tu dovrai ritornare a lavorare in Australia... non sarà poca la distanza che ci separerá..." feci incrociare i nostri sguardi.

Lei non disse nient'altro, si limitò ad annuire.

"Però posso dirti una cosa?" Continuai io.

Annuì ancora.

Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora