Raccontai tutto quello che era successo, ovviamente saltando la parte hot, a Zac e mi scusai per non avergli aperto la porta quella mattina.
Ma a lui sinceramente non gliene fregava nulla, non gli diede tanta importanza. Mi disse soltanto di cercare di stargli alla larga e di cercare di ignorarlo sempre.
Facile, vero?
Dovevo solo sopportare l'ultima notte e poi sarei ritornata a Sydney con Zac.
Ce la potevo fare."Adesso però non ci pensare. Dai vieni qua" mi prese per i fianchi e mi baciò con 'passione'.
Si perché la sua 'passione', se si poteva chiamare cosí, non mi faceva rabbrividire come quando mi baciavo con Fede.
No cazzo.
Basta.
Basta pensare a lui.
Vaffanculo Federico.Ad interromperci furono appunto Federico ed Amanda che scesero le scale per la mano.
"Allora? Andiamo?" Domandò zucchero filato.
Tutti noi annuimmo e ci avviammo verso l'uscita dell'hotel.
Quel giorno avevamo programmato di andare a fare una passeggiata nel bosco vicino all'albergo. C'erano molti percorsi carini e divertenti e a me camminare nella natura era sempre piaciuto, fin da quando ero piccola.
Era un parco molto grande ed era facile perdersi, per questo su ogni albero c'erano dei segni colorati per ogni percorso.
Iniziammo a camminare tra le piante e gli arbusti facendo attenzione a dove mettevamo i piedi.
All'improvviso un tuono mi fece sussultare e Zac disse che forse sarebbe stato meglio rientrare in hotel, così tornammo indietro.
Io però notai un piccolo fiorellino che si stava schiudendo e così mi fermai per ammirarlo meglio.
Vedevo gli altri allontanarsi sempre più, ma poco m'importava.Anzi meglio.
Volevo rimanere sola.
E stare da sola mentre corri sotto la pioggia rimarrá sempre la cosa più bella del mondo.
Ve lo posso assicurare.Un altro tuono e un fulmine enorme si scagliarono vicino a me e sentii una voce urlare:
"GISELLE STA PIOVENDO! SE NON VUOI CHE I FULMINI TI COLPISCONO DEVI VENIRE VIA!"
Mi girai e vidi Fede tornare verso di me.
"Arrivo un attimo!" Gridai arrabbiata e scazzata.
Non ero una bambina, sapevo badare a me stessa.
"NON CI SONO ATTIMI GISELLE! MUOVITI!"
"Mamma mia che noioso che sei!" Sbuffai.Feci un passo indietro, ma evidentemente troppo grande.
Scivolai giù dal dirupo che era alle mie spalle, ma fortunatamente riuscii ad aggrapparmi ad un tronco di un albero.
"GISELLE!" Gridò preoccupato correndo verso di me.
"FEDE! FEDE SONO QUI!" Risposi cominciando a piangere.Non riuscivo nemmeno a muovermi, perché se facevo qualcosa di sbagliato, rischiavo di cadere.
Di morire.I fulmini iniziarono a farsi sempre più pesanti e la mia paura sempre più grande.
Federico s'inginocchió sopra di me, proprio nel punto dove ero scivolata e allungò il suo braccio verso di me.
"Afferra la mia mano, Giselle!"
"No! Non ce la faccio, ho paura" dissi con miliardi di lacrime agli occhi.
"Giselle, guardami. Guardami negli occhi. Devi fidarti di me, non ci sono altre possibilità"
"Non ce la faccio Fede..." singhiozzai io.Abbassai lo sguardo verso il dirupo e rabbrividii.
"No! Non guardare giù! Ascoltami!"
Fece una pausa.
"Conta fino a tre, prendi un respiro e afferra la mia mano"
Fece un'altra pausa.
"Io non ti lascerò morire. È meglio morire insieme a te, che continuare a vivere senza te"
Mi accennó un piccolissimo sorriso.
"Dai Giselle. Io so che ce la farai. Fidati di me"
"...1..."
"...2..."
"...3..."
Lasciai con il braccio sinistro il tronco dell'albero e afferrai la mano di Federico stringendola subito.
"Bravissima, adesso anche l'altra"
"N-no F-fede... ho paura" piansi sempre più profondamente.
"Fai come prima, conta fino a tre. Ci sono io qui con te. Non devi temere nulla, ci sono io piccola"Annuii, ma un altro fulmine mi fece sussultare.
"Giselle, io credo in te e so che ce la puoi fare"
Si bloccò per qualche secondo abbassando la testa. Poi alzò lo sguardo e guardandomi fisso negli occhi, disse:
"Io ti amo e non voglio perderti. Ti amo quando ti comporti da stronza, ti amo quando dici che mi odi, anche se in fondo sappiamo entrambi che non è vero, ti amo perché sei unica al mondo, ti amo perché sei il mio sole, mi fai sorridere, mi fai stare bene, ti amo perché sei insopportabile, ma odio vederti con un altro che non sia io. Quindi se tu mi lasci non sarò più lo stesso. Non avrebbe piú senso vivere senza di te. Devi farcela Giselle. Tu non puoi lasciarmi" lasció scendere una lacrima sulla sua guancia.
Il mio cuore perse un battito all'udire di quelle parole ed iniziai a piangere ancora di più, ma questa volta, erano lacrime di... felicità.
"Avanti Giselle, ti conosco e puoi farcela. Dai piccola. Lo so, tu ce la farai e sai perché? Perché tu sei la mia principessa e le principesse in tutte le fiabe vengono salvate da un principe. Avanti Giselle, fidati di me, io non ti lascerò mai"
Annuii guardandolo negli occhi.
Io mi fidato di lui.
Era lui che mi dava la forza di alzarmi tutte le mattine.Scommetto che se al posto di Federico ci fosse stato Zac, ti saresti suicidata ahahahah
Ma ti sembra ora il momento di scherzare???"...1..."
"...2..."
"...3..."
Lasciai anche l'altra mano e mi aggrappai a Fede.
Provò a tirarmi su, ma vedevo che non ce la faceva.
Faceva fatica.Si stava sforzando per nulla...
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Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||
FanfictionGiselle, cantante famosissima in Australia e America, è invitata a partecipare al CocacolaSummerFestival a Roma. Li incontrerà un ragazzo che le cambierà la vita, ma a causa della sua carriera dovrà ritornare a casa. Come si concluderà quest'amore...