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FEDERICO'S POV
Finita la cioccolata le tolsi il bicchiere dalle mani e le chiesi:

"Ti va un bel film?"

Lei annuì come una bambina felice.

Era la sensazione più bella del mondo vederla contenta, soprattutto se a far nascere quel sorriso ero proprio io.

Accesi la televisione e le passai il telecomando.

"Cosa guardiamo?" Domandò.
"Harry Potter?" Proposi io.
"Sii! È il mio film preferito!!" Disse abbracciandomi.

Era davvero bellissima.

Il film iniziò e visto che Giselle aveva la testa appoggiata sulla mia spalla, decisi di cingerla con un braccio attorno ai suoi fianchi.

Dopodiché mi guardò negli occhi e sorrise, anche io ricambiai il sorriso.
In quel momento mi sono aspettato che mi avesse baciato, ma invece no, ritornò a vedere il film.

Ci rimasi un po deluso però dai... pace.

---

Passarono due ore e si era addormentata.
Così la presi in braccio ed andai nella mia stanza per poi stenderla delicatamente sul mio letto.
Mamma aveva detto di farla stare nel suo, ma non mi sembrava il caso.

Si certo... tu la volevi tenere li con te
No ma che dici
La verità!
Okay dai forse era vero...
Ora si.

Appena la coprii mi prese di colpo per un braccio e mi tirò a se.

Voleva per caso che dormissi con lei...?

L'amore...😩
Zitto tu.

"Allora sei sveglia..." dissi sorridendo.
"Sì, ma volevo che mi portassi a letto tu, non avevo voglia di fare tutte le scale" abbassò lo sguardo.

Sorrisi.

"... c-come una principessa..."continuò balbettando.

Le nostre labbra erano troppo vicine ormai e non ce la feci piú a trattenermi.

Presi il suo viso tra le mani e la baciai.
Un bacio romantico.
Pieno d'amore.
Che divenne subito passionale.

Lei non oppose resistenza, così cominciai a darle dei piccoli baci a stampo, ma poi iniziai anche a picchiettare la mia lingua sulle sue labbra.
Lei ovviamente non mi negò l'accesso e approfondimmo il bacio.

Iniziai ad accarezzarle i fianchi sdraiandomi su di lei appoggiandomi sui miei gomiti per non farle del male.
Le sue braccia andarono a finire dietro il mio collo.
Mi scappò un piccolo gemito e la sentii sorridere sulle mie labbra.

Ma che effetto mi faceva questa ragazza?

Le cominciai a togliere il top che aveva indosso.

Avevo troppo bisogno di lei.

Giselle iniziò a sbottonarmi lentamente e in modo molto sensuale la camicia.

MA TROPPO LENTAMENTE.

Sentii il mio sesso indurirsi e picchiettare sulla sua intimità.
Lei sorrise ancora una volta sulle mie labbra.

Ora avevo capito dove voleva arrivare...

Me lo stava facendo apposta!

Aveva lei il coltello dalla parte del manico!

Non ce la facevo più a trattenermi.

Cominciai a respirare a fatica e lei nonostante tutto, iniziò a sbottonarmi anche i jeans.

Si stava divertendo.
Tanto.
Voleva che venissi prima del dovuto e ci stava riuscendo benissimo sinceramente.

Capovolse la situazione in modo tale che fossi io sotto di lei.

No cazzo.
Me lo stava facendo veramente apposta.
Ormai mi stavo trattenendo a fatica.

Decisi di toglierle i jeans e ricapolsi la situazione.

Dovevo essere io a dare gli ordini.
Altrimenti avrei perso la testa.
Io ero l'uomo, non lei.

Comunque visto che per Giselle è solo la seconda volta questa, sei stato un buon maestro, forse anche troppo bravo... ahah ora soffri
VAFFANCULO.

Presi un preservativo dal comodino vicino al letto e me lo misi.
Le sfilai le mutandine e con una spinta entrai in lei. Gemette quasi sussurrando questa volta ed iniziò ad accarezzarmi i capelli, baciandomi tutto il mio collo.

Quello era il mio punto debole, cazzo.
Ma amavo questo suo gesto quando facevamo l'amore.

Non l'avevo mai chiamo 'sesso' con lei.
Non avevo mai fatto 'sesso' con lei. Perché con lei non c'era sesso senza amore.
Io e lei ci amavano.
Noi facevamo 'l'amore'.
Punto.

"F-feder-rico..." ansimó al mio orecchio.

Inarcó la schiena e cominciai a darle dei baci sul lobo dietro l'orecchio perché mi ricordavo benissimo che quello era il suo punto debole.

BOM.
1-1.
ADESSO MI DIVERTIVO UN PO ANCHE IO.

Iniziò ad urlare il mio nome e la feci stare zitta baciandola.

Nell'altra stanza c'era mia madre che stava dormendo.

"Zitta piccola" le sussurrai provocandola.
"Sveglierai mia madre" continuai quasi ridendo.
"O mio dio s-scusa..." sorrise arrossendo.

Non ce la feci più e venni in lei ansimando ancora e sussurrando il suo nome.
Pochi secondi dopo venne anche lei chiudendo gli occhi.

Amavo sentirla mia.
E amavo essere suo.

Ormai, stanco e sudato, mi buttai sul letto vicino a lei.

"Ti amo" sussurrò.
"Ti amo" risposi dandole un piccolo bacio sul naso.

Sorrise.

@federicofederossi ha pubblicato una foto.

Federicofederossi:Buonanotte a tutti voi🌛❤

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Tutta Colpa Di Quegli Occhi||FEDERICO ROSSI||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora