Una notte movimentata

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Raga, era uno smut in corso d'opera e niente, ve lo meritavate. Ciao😂

Perché dava retta a Dinah? Da quando, poi, i suoi consigli le parevano anche sensati? Come poteva trovarsi in casa di una sconosciuta, Lei?! Lei che non sgarrava mai, che non sapeva cosa significasse "correre il rischio", adesso si trovava in piedi nell'appartamento di una donna che le versava vino e aveva tutta l'intenzione di spogliarla.

«Mi piace il tuo quadro.» Aveva farfugliato, sperando che le guance arrossissero solo quando le labbra si fossero posate sul bordo del bicchiere.

«È originale. Non vale molto perché l'artista è un esordiente che ha più voglia di fare soldi che di dipingere davvero, ma è un amico perciò...» Si strinse nelle spalle come se uno zero in meno sul suo conto non facesse la differenza. E a giudicare dal suo appartamento, nemmeno più di uno l'avrebbe fatta. 

«Il vino, invece, vale almeno metà stipendio.» Ammiccò la donna porgendole il calice. Il suo sguardo intenso sprigionava brividi lungo la schiena di Camila che avrebbero voluto tramutarsi in qualcosa di molto di più. Ma per ora si limitò ad afferrare il calice e sorseggiare il vino senza tener conto del valore che aveva ma solo del Suo effetto.  Non che non si sentisse già abbastanza ebbra a causa del calore che il corpo della donna emanava, ma aveva anche bisogno di sentirsi sicura di se, cosa che le riusciva difficile di fronte ad una come lei.  

Lauren, così si chiamava la sinuosa corvina, diffondeva un arrogante sicumera che, caso strano, l'affascinava e la attraeva più di quanto l'avesse mai respinta nel corso della sua vita. Il vestito nero attillato metteva in mostra le sue forme tornite, esaltando sia l'addome tonico che fianchi tondeggianti. Tutto di lei era fatto per essere guardato, ma Camila voleva anche disperatamente toccarlo. Forse il vino stava agendo prima del previsto, o forse era lei ad essersi svegliata troppo tardi. Improvvisamente voleva quello che non aveva mai avuto il coraggio di avere. Voleva essere se stessa. Voleva viversi la sua età. Voleva essere selvaggia e indomita. Voleva finire la notte per ricominciare daccapo la mattina. Voleva semplicemente ciò che per anni aveva nascosto al suo desiderio.

Trangugiò l'ultimo sorso senza indugi ulteriori e poggiò il calice sul vassoio con la medesima strenua che avrebbe usato in martello del giudice. Era deciso. La sentenza era colta. Quella sera non si sarebbe risparmiata.

Fece guizzare lo sguardo sulla corvina al suo cospetto. Anche la stava osservando. Era una donna che dalla vita aveva sempre avuto ciò che desiderava e anche quella notte non sarebbe andata diversamente, solo che stava aspettando, per una volta, di essere anche desiderata. 

Camila fece scivolare gli occhi lungo la sua silhouette formosa e quando li riportò dentro ai suoi, il labbro inferiore era già imporporato per la pressione dei denti. Avanzò un passo e Lauren si limitò ad alzare un po' il mento fissando il suo goffo, ma anche seducente tentativo di conquistarla.

«Anche io ho qualcosa di originale da mostrarti.» Aveva dichiarato Camila, sentendosi avvampare per la stupidità.

«Non ne dubito, Camila.» Aveva risposto in tono austero la corvina, allontanando il bicchiere per avvicinare i suoi fianchi. «Non ne dubito.» Aveva ribadito ad un palmo dalle sue labbra, solo per respirare calorosamente contro di esse prima di catturarle in un bacio impetuoso.

Camila aveva immerso e stretto le mani nella sua chioma, ma nel frattempo aveva schiuso le labbra permettendole di approfondire il bacio. Le scosse elettriche non accennava a placarsi e ancora le mani di Lauren si trovavano semplicemente sul suo bacino. La corvina la guidò all'indietro, appoggiandola contro una superficie che sperava più morbida ma di cui non si lamentò. Il piano della cucina era quello più vicino a loro e nessuna delle due voleva compiere troppi passi.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora