Nuovo anno

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Ciao a tutti!

Anzitutto buon anno nuovo! So che molti saranno a festeggiare, ma tanti altri saranno a casa per colpa degli eventi recenti. Ho deciso di pubblicare una one shot "leggera"🙄 proprio per smorzare un po' l'atmosfera.

Nessun finale triste 😂

A presto,

Sara.

Cambiava tutto, ma non la sua scarsa voglia di festeggiare. Non comprendeva perché le persone si esaltassero tanto per salutare un anno faticoso e iniziarne un altro ancora più estenuante. A parte le rare volte in cui aveva erroneamente accettato gli inviti di Dinah alle feste di quello o quell'altro, aveva speso gran parte degli ultimi dell'anno a vedere film e lamentarsi per i fuochi d'artificio sopra il finale. Persino sua madre era più allegra di lei. Quell'anno Camila non aveva intenzione di modificare le sue abitudini, ma Dinah si. Non ne poteva più delle sue lamentale e dei suoi espedienti, tantomeno tollerava la mentalità da ospizio dell'amica. La pensione era ancora lontana, i giorni per consumarla non erano quelli che stavano vivendo. Si era presentata in casa sua, l'aveva messa a soqquadro presentando un'ampia scelta di vestiti e aveva incrociato le braccia al petto, aspettando Camila si decidesse a sceglierne uno. Solo quando le sue resistenze avevano finalmente ceduto, le aveva rivelato cosa avrebbero fatto quell'anno. No, nessuna cena formale, nessuno stappo sotto casa e nessun petardo per le strade del quartiere. Niente di tutto quello era abbastanza. Dinah era riuscita ad ottenere, tramite agganci non del tutto legali e amicizie non proprio raccomandabili, due biglietti piratati per entrare alla festa di Lauren Jauregui. No, non un'omonima della cantante. La cantante.

«Sei impazzita, per caso?!» Aveva sbarrato gli occhi Camila.

«Perché?» Il sopracciglio arcuato di Dinah sottintendeva la sua irresponsabilità meglio di qualsiasi descrizione.

«Perché?! Perché?!! Perché se ci scoprissero, finiremo dirette in cella.»

«Ma per favore!» Agitò una mano, minimizzando. «Al massimo una notte.» Il tono spensieratamente scherzoso non aveva allentato i timori di Camila, anzi! Lo aveva fatto, però, un bicchiere di champagne. Raddoppiando le bollicine, si erano dimezzate le insicurezze.

Aveva vissuto metà della sua giovinezza a temporeggiare; non voleva sprecare l'altra metà a chiedersi cosa ne sarebbe rimasto. Era sicuramente l'alcol a parlare, ma, per una sera, preferiva non ascoltare le sue domande e affidarsi alle ebbre risposte.

Dinah era accompagnata da alcuni ragazzi. Tutti troppo giovani anche solo per avere una vaga idea di chi fosse Lauren. Non correvano più di tre anni di differenza tra loro e la cantante, ma nessuno dei ragazzi ascoltava musica hip-hop. Lauren aveva sfondato per caso: con un solo singolo era schizzata in vetta alle classifiche e nello stesso anno aveva inciso un album campione di incassi. Adesso si godeva la bella vita e non lo faceva mai da sola. Casa sua si riconosceva bene, perché era l'unica perennemente illuminata e rumorosa. Tutti si chiedevano come fosse partecipare alle sue feste, ma pochi lo scoprivano davvero. Camila, ora, sarebbe stata fra questi.

La festa iniziava alle ventidue, ma loro non si presentarono prima delle undici. Dinah sperava che la calca li mimetizzasse meglio. Camila non ci credeva molto, ma ormai era arrivata fin lì...

All'ingresso mostrarono i biglietti e, malgrado le occhiate sospetto di uno dei bodyguard, vennero accolti senza intoppi. La casa pareva più una giungla: immersa nel caos degli animali d festa. L'alcol riempieva tutti i calci e gli unici vuoti erano stati abbandonati per dedicarsi direttamente alla bottiglia. Dinah sollecitò gli altri a buttarsi in pista, dopo qualche bicchierino, ma Camila rifiutò. Si stava pentendo di aver accreditato quella follia. La ressa l'asfissiava, il rumore l'assordava e le continue grida la rintronavano. Non era abituata a festeggiare, figuriamoci a farselo piacere. Si allontanò dal caos, esplorando sconclusionatamente la villa. Era abbastanza grande da poter ospitare due feste al contempo, ma per fortuna il piano superiore era più tranquillo rispetto al primo. Percorse interamente il corridoio, respirando affannosamente. Sperava che nessuno la riconoscesse... O meglio: che nessuno non la riconoscesse. In fondo svettava una terrazza indisturbata. Camila si affacciò, perlustrò l'aerea e con un sospiro di sollievo si immerse nella tranquillità apparente, respirando l'aria della sera.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora